Alfabeto mandaico

Il Noto Sans Mandaic è un font messo a punto per i testi scritti in Mandaico, nell’ambito del progetto Noto che punta a creare una collezione di glifi in grado di supportare qualunque scrittura in uso in giro per il mondo.

Secondo Wikipedia il mandaico è ancora usato da una piccola parte dei Mandei nei pressi di Ahvaz, nella regione iraniana del Khuzestan.

Nell’asticolo si parla di Iran, Iraq e “nella diaspora”, mentre nella vicina tabella viene citata la Siria, con la dicitura “? citare fonte”.

I parlanti sarebbero oggi cinquemila in tutto.

L’alfabeto si compone di tutte le lettere aramaiche a cui se ne aggiungono due.

Wikipedia accenna a presunte proprietà magiche delle lettere di questo alfabeto, e fornisce una tabella che associa ogni lettera ad un “mistero”, ma non spiega nulla.

Un’altra tabella propone le traslitterazioni in latino ed ebraico, e vorrebbe proporre anche la forma delle lettere, ma visto che io non ho installato il font corrispondente sul mio computer vedo soltanto tofu, ossia quaratini con dentro scritto il valore unicode di ciascun glifo.

L’alfabeto mandaico sarebbe nato tra il secondo e il settimo secolo dopo Cristo da una forma corsiva dell’aramaico o dall’inscriptional parthian,uno stile a cui Wikipedia in italiano non dedica una voce specifica, limitandosi a definire soltanto la lingua partica, o lingua parta, o parto, parlata tra il terzo secolo avanti Cristo e il terzo dopo Cristo e ora estinta.

Il mandaico si scrive da destra a sinistra come gli alfabeti semitici, ma i nomi delle lettere non sono derivati: le prime tre lettere anziché chiamarsi aleph, beith, ghimel si chiamano a, ba, ga, da cui il nome dell’alfabeto, abagada (così come da noi l’alfabeto può essere chiamato l’abbiccì).

A differenza di varie scritture per cui è stata messa a punto sia la versione sans che la versione serif nell’ambito della famiglia Noto, in questo caso esiste solo la versione senza grazie.

Sul sito Scriptsource viene mostrata un’immagine di un’iscrizione in mandaico non meglio precisata, con varie informazioni tecniche a proposito delle lettere che compongono lalfabeto. L’unico font citato in grado di supportare questa scrittura è il Noto Sans Mandaic.

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