Calendario cinema italiano 2020

Nel 2020 Design Associati ha fatto uscire un calendario ispirato alle locandine di alcuni film italiani d’epoca.

L’idea era questa: prendere una locandina, osservare i caratteri usati per il lettering del titolo, derivarne un font completo ed impaginare tutto insieme: la locandina originale, l’intero set di caratteri derivato, uno o più glifi in grandi dimensioni per mettere in evidenza i dettagli e, ovviamente, la tabella coi numeri dei giorni di ciascuna settimana realizzati usando il font medesimo.

Sul sito si può vedere l’anteprima di quattro mesi.

Il formato è verticale stretto, 300x900 mm, a colori. Il prezzo è 20 euro.

Apparentemente il prodotto è ancora in vendita anche se l’anno è bello che finito.

Nello shop del sito sono disponibili altri prodotti in tema tipografico.

Un calendario simile, stesso formato e stesso prezzo, è invece ispirato alla corrente artistica del futurismo ed è uscito nel 2019.

Lo schema è lo stesso: in ogni pagina c’è la foto in piccolo di uno stampato d’epoca, in grande una lettera caratteristica del font derivato, in alto tutte le lettere del font, in basso la tabella coi giorni realizzata usando il font medesimo.

Vabbè, ma siamo nel 2024. Quest’anno non hanno fatto niente?

Ma certo che hanno fatto! Stavolta l’ispirazione sono stati i fumetti, o meglio le testate di diverse pubblicazioni italiane.

Per il mese di gennaio si è usato il font di Geppo – Il Buon Diavolo, per marzo quello di Tiramolla, per aprile Dago, per maggio l’Intrepido, per giugno Genius, per luglio L’Audace, per settembre Infernal, per ottobre Capitan Miki, per novembre Il Monello, per dicembre Pantera Bionda.

Ma i caratteri realizzati sono acquistabili in sé? Mi pare di no. Nella pagina manca qualsiasi riferimento o link.

Per quanto riguarda il sito di Design Associati, i testi sono impaginati usando uno dei font di Google, Inconsolata, un monospace slab in cui lo 0 è barrato.

Per il titolo però è usato un altro monospace slab, in cui lo 0 è pure barrato ma ha i fianchi rettilinei verticali, la t ha l’asta orizzontale ribassata e l’estremità inferiore molto curvata all’insù, nonché tratti ascendenti che salgono molto al disopra dell’occhio medio.

Il font usato si chiama Olivetti e non arriva da Google, ma dallo stesso server su cui è ospitato il sito.

Preferibilmente il browser attinge la versione woff, ma è disponibile anche il ttf.

È un lavoro proprio: come autore viene indicato Ariel Brandolini, l’anno è il 2020.

Ariel a me fa pensare a un nome femminile, dato che è il nome della Sirenetta del film Disney.

Ma è anche un nome maschile, vedi ad esempio l’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon.

Un ritratto di Ariel Brandolini, con tanto di baffi, si può vedere sulla sua pagina Behance, dove sono raccolte anche foto dei suoi lavori nell’ambito del design grafico.

Il suo nome però è completamente sconosciuto a Identifont, che cataloga i caratteri tipografici presenti sulle principali piattaforme commerciali. 

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