Death Mohawk

Al primo posto della categoria Gotici di Dafont per numero di download nelle ultime 24 ore troviamo l’Old London, una specie di Old English firmato da Dieter Steffmann. Un classico.

Al quarto posto c’è un altro lavoro di Steffman, il Cloister Black che attinge allo stesso immaginario, il blackletter inglese medievale.

Sempre al medioevo è ispirato l’Ancient, di ArtRave Editions, in una versione più adatta ad usi display moderni.

Al secondo posto troviamo qualcosa di tutt’altro genere, il Vampire Wars di Hawtpixel, che forse si ispira al logo di Guerre Stellari ma con molti tratti allungati e appuntiti per darci un tocco gotico.

Infatti alla categoria Gotici presente sul sito non appartengono solo i font medievali, ma anche quelli che si ispirano allo stile dei loghi delle band metal, ad esempio, che finiscono nella sottocategoria Gotici/Moderno.

Al quinto posto troviamo il Deadknight, di Chequered Ink. Il nome fa pensare al medioevo, ma si tratta di un sans serif composto solo di tratti rettilinei, con molte estremità allungate, appuntite o tagliate in obliquo.

Al sesto posto troviamo il Death Mohawk, di Mans Greback, che è pure catalogato come Moderno, ma è qualcosa di completamente diverso.

Le lettere sono leggibili solo con grossa difficoltà. Sono disegnate in maniera deforme, come se fossero pelose e sgocciolanti.

Nel font sono contenute anche ali da pipistrello da aggiungere prima e dopo la parola per creare dei loghi.

Dice la descrizione che usando il simbolo % dopo qualsiasi lettera la si può rendere simmetrica, ma l’anteprima del sito non permette di testare questa possibilità.

A dire il vero anche OpenOffice non è compatibile con questa funzionalità, e il % viene visualizzato così com’è.

Invece in Mozilla Firefox il trucco funziona: la lettera che precede il % viene presa in una versione che curva dalla parte opposta rispetto alla versione base. Nel caso della M è la stessa forma ma ribaltata sull’asse verticale. Nel caso della R, la lettera è stata completamente ridisegnata. 

 

Nel codice che si vede a destra ho usato il simbolo % dopo alcune lettere. Nella visualizzazione che ottengo nel browser, a sinistra, le lettere in questione curvano dalla parte opposta rispetto alla loro versione di base. Questo trucco funziona in Firefox, mentre scrivendo in Open Office il simbolo % compare normalmente nel testo senza influire sulle lettere circostanti.

 

Il font in download è utilizzabile solo per uso personale, ed è una versione demo, ossia mancante dei numeri.

Il carattere è un maiuscoletto, cioè le lettere sono disponibili solo nella versione maiuscola, ma in due dimensioni diverse.

La versione piccola di ogni lettera non è una copia identica di quella grande, ma può differire per vari particolari.

Mans Greback è un autore molto prolifico: ci sono 632 suoi lavori caricati sul sito.

Il font che viene maggiormente scaricato in queste ore è il Workforce Combine, con una scritta in corsivo monoline largo che si sovrappone alla stessa scritta in maiuscolo sans serif stretto e grigio.

Poi troviamo un corsivo calligrafico, Ranchino Script, un sans serif pesante, Social Science Sans, e altri lavori tra cui Mickey Mouse dedicato a Topolino.

Il Death Mohawk è al settimo posto per numero di download ieri, tra i suoi font.

Quello che invece finisce all’ultimo posto della lista, in ventiseiesima pagina, è l’Umpire Serif, catalogato come Fantasia Retro, con qualche caratteristica che mi ricorda un po’ le atmosfere dell’India o delle Mille e una notte.

L’ultimo dei gotici invece, nella classifica globale, è il Qukiha di Twinletter.

Qualcosa di abbastanza indefinibile, con lettere che hanno una specie di riflesso bianco sull’asta di sinistra, estremità a volte appuntite, grazie medievali, punte tuscan a un terzo dell’altezza.

Facile capire perché non abbia molto successo: non mi evoca nessun immaginario preciso, né metal né medioevo, né paludi né vampiri. Però in qualche modo è interessante.

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