L’orologio ebraico di Praga

Anticamente gli ebrei usavano le lettere dell’alfabeto al posto dei numeri.

Il loro sistema era diverso rispetto a quello che usiamo noi oggi.

A noi bastano 10 cifre, il cui valore varia a seconda della posizione. Il segno 1 può indicare una unità o una decina o un centinaio e così via a seconda di dove si trova all’interno del numero. Possiamo ottenere valori sempre più grandi aggiungendo un numero di cifre a piacimento, senza un limite massimo.

Per gli ebrei invece le prime 9 lettere dell’alfabeto indicavano le unità, le successive 9 i multipli di 10, quelle che venivano dopo i multipli di 100.

Con l’alfabeto normale si arriva ad un segno di valore 400 al massimo, mentre aggiungendoci le varianti delle lettere che si usano in fine parola si arriva a 900. Per numeri più grandi è necessario usare qualche altro stratagemma.

Nel corso della storia vennero usati sistemi diversi per distinguere i numeri dalle parole all’interno di un testo, e sono stati fatti anche degli studi per interpretare certe parole come se fossero numeri, alla ricerca di corrispondenze e significati nascosti all’interno della Bibbia.

Al giorno d’oggi esistono in commercio orologi da polso e da parete coi numeri scritti con questo sistema. La lettera aleph sta al posto del numero 1, la beit al posto del numero 2 e così via fino alla yud che indica il 10 (una sola cifra). Il primo numero a due cifre è l’11. Da noi sarebbe composto di due cifre uguali, mentre in ebraico si ottiene scrivendo yud e aleph, da destra verso sinistra (10+1). Ovviamente 12 è dato da yud più beit.

Non si tratta di un’idea moderna: a Praga c’è un orologio del genere sulla facciata del municipio della cittadella ebraica di Praga.

Il quadrante è un semplice disco nero con lettere dorate. Le lancette pure sono dorate, con punte dalla forma che ricorda un cuore.

Basta fare un attimo mente locale per accorgersi di una cosa strana. Che al posto dell’1 c’è scritto yud-aleph, al posto del 2 c’è scritto yud, al posto del 3 c’è scritto ghimel.

Come mai?

Semplice: visto che l’ebraico si scrive da destra a sinistra, qualcuno ha pensato che anche le lancette dovessero muoversi nella direzione opposta rispetto a quelle degli orologi europei.

Quindi l’una si trova a sinistra delle 12, anziché a destra.

A parte le 12 e le 6, tutte le altre indicazioni sono fuori posto, per cui chi non lo sa può pensare che le lancette indichino l’ora sbagliata.

A quanto dice il forum di Aisor, l’autore sarebbe un certo Sebastian Landensberger, orologiaio della Corona, e l’anno di inaugurazione sarebbe il 1764.

Facile trovare altre foto di quello che sembra lo stesso orologio, senonché si nota una aleph che sembra quasi una A, con due tratti rettilinei e un punto da un lato, anziché avere tutti i tratti sinuosi.

In pratica il font usato sul quadrante è diverso, composto di linee dritte anziché dall’andamento calligrafico.

È stato cambiato il quadrante? 

Quale è il più antico?

Sul sito Origami Watches si può vedere un orologio da polso su cui è stato riprodotto fedelmente il quadrante dell’orologio di Praga, nella versione con lettere dai tratti rettilinei. 

Il responsabile del progetto ha notato che il quadrante dell’orologio originale è stato cambiato, non si sa quando, e non nasconde il suo disappunto: “Le lettere/numeri che hanno scelto sono le lettere ebraiche di default di Windows... Ma perché???”

Quelle che c’erano una volta, squadrate, erano “belle” e “originali”, quelle che ci sono ora sono tratte dal grassetto del Times New Roman. Sono più calligrafiche, ma anche più banali visto che ce le hanno tutti.

In molti degli orologi con numeri ebraici in commercio è stato deciso di lasciare che le lancette si muovano in senso orario, sia per non creare confusione alle persone che sono abituate a leggerle in questo modo, sia perché possono funzionare con dei meccanismi standard, mentre per far girare le lancette in senso antiorario c’è bisogno di fabbricare un meccanismo apposito.

Sull’orologio di Praga le lettere sono ruotate in maniera tale che la parte bassa punta sempre verso il centro. In pratica il 6 risulta capovolto. 

Su molti degli orologi in commercio invece sono disposte tutte in verticale, indipendentemente dalla posizione in cui si trovano sul quadrante.

Commenti

Post più popolari