Scuolabus

Ho preso da Google Fonts il Borel per imitare la scritta vista su uno scuolabus. La visualizzazione è quella corretta nel browser (sotto), ma quando scrivo dentro OpenOffice Writer le lettere vengono staccate una dall'altra. Ridurre la spaziatura? No: nel browser la forma delle lettere è diversa perché il browser sa come gestire le varianti contestuali.

 

 

 

Foto sul giornale locale: la fiancata di uno scuolabus.

La scritta scuolabus ovviamente è in corsivo calligrafico monoline ad asse verticale: la scrittura che si insegna ai bambini appunto.

Che font?

Provo a passare l’immagine a What The Font, per vedere se trova un risultato corrispondente.

Poca fortuna, a quanto pare.

Il risultato più vicino è Confiterìa Regular, di Sudtipos.

Non è quello giusto perché la l e la b non hanno l’occhiello sul tratto ascendente, il quale è pure eccessivamente corto. La s poi ha un piccolo occhiello in basso a destra, con l’estremità che prosegue oltre la lettera dopo avere girato su sé stessa. Nella foto invece l’estremità curva verso sinistra senza proseguire.

Al secondo posto il sito propone il Dear Penpal Script Bold, di Giaimefonts.

Qui sia la l che la b hanno l’occhiello, anche se il tratto ascendente è abbastanza basso. Ma la b ha la normale forma che viene insegnata ai bambini, mentre nella foto la b è a doppio occhiello: in pratica la parte bassa è panciuta, come se fosse stampatella, una caratteristica abbastanza insolita.

Per quanto riguarda la s, il Dear Penpal ha l’estremità che si stringe a spirale, mentre sulla destra ci aggiunge il trattino di congiunzione con l’eventuale lettera successiva.

Al terzo posto Wtf ci mette il Tropen Script, di Ahmet Altun. Qui la l ha l’occhiello sul tratto ascendente mentre la b no. Questa lettera è aperta nella parte bassa.

La u ha addirittura due grazie verso sinistra sulle estremità superiori. La s ha un tratto che spunta in alto oltre la giunzione, e anche un lungo tratto di congiunzione con la lettera successiva.

La lettera più problematica è la o, che pare quasi una a: il problema nei font di questo genere è che è complicato emulare la scrittura a mano, dove alcune lettere si uniscono alla successiva con un tratto che comincia più in alto e altre con un tratto che comincia più in basso. La o e la a, ad esempio. Come fare una o e una a che si uniscano con la stessa naturalezza alla l, in un carattere tipografico di questo genere?

Nella posizione successiva il sito ci suggerisce il Catalina Script Bold, di Kimmy Design.

Lettera l con occhiello, b con occhiello sul tratto ascendente e un mini occhiello nel tratto che esce sulla destra, pur lasciando aperta la pancia. Anche nella s troviamo un piccolo occhiello nel tratto in uscita.

La o e la a sono molto differenziate tra di loro. Nella o c’è un altro piccolo occhiello, dovuto al tratto che curva su sé stesso prima di allungarsi verso destra.

Il risultato seguente è l’Hand Cursive di Okaycat. Lettere l e b con l’occhiello, e b panciuta, a differenza di quella dell’Eldwin Script Light, di The Northern Block.

Il Simple Ronde di JBFoundry non mi piace, perché ha una s praticamente circolare. I tratti ascendenti di l e b sono molto lunghi.

Non parliamo del Bhontage Regular di Picatype, dalle forme poco scolastiche.

Meglio il Pinocchio Scribe Regular di True Blue.

Una manciata di font scolastici si possono trovare su Dafont nella categoria Script/Scuola.

Al primo posto però ce n’è uno a lettere stampatelle, Letters For Learners di Brittney Murphy Design, al secondo ce n’è uno in cui bisogna ricalcare a mano una traccia di puntini, e che include anche le righe orizzontali, al terzo ce n’è uno con asse inclinato in avanti, Learning Curve Bv, di Jess Latham.

Quello successsivo mi pare un po’ barcollante all’indietro. Si chiama Mamae Que Nos Faz di Rafael Pereira. Il problema di agganciare la b alla u viene lasciato irrisolto.

Il primo risultato che almeno corrisponde a quello che cerco è il Cursive, che però è anonimo e non fornisce informazioni relativa alla licenza.

Forse meglio scendere qualche posizione fino al Little Days di West Wind Fonts.

Comunque, scorrendo la lista, non mi sembra di trovare risultati che siano puliti e gradevoli come quello che compare nella foto sul quotidiano.

Per Google Fonts i font scolastici sono l’ultima preoccupazione.

Troviamo parecchi corsivi eleganti, calligrafici con contrasto, font informali dai tratti irregolari...

Forse il più somigliante a quello della foto è il Borel, di Rosalie Wagner.

Primo problema: le maiuscole sono stampatelle. Poco male: in questo caso la scritta è tutta minuscola.

Secondo problema: mentre nell’anteprima del browser le lettere sono unite, quando vado a scrivere in OpenOffice sono troppo distanziate tra di loro, non si toccano. 

Non basta ridurre la spaziatura? No, perché è proprio la forma delle lettere a non essere quella giusta. Il browser riesce a riconoscere le funzionalità avanzate (OpenType) presenti nel font, quindi sceglie lettere dalla forma diversa a seconda di quelle circostanti. Ad esempio la l dopo la o ha un occhiello che comincia più in alto, dove finisce il tratto della lettera precedente. 

Open Office invece non è in grado di gestire queste opzioni. 

Ma Wordpad fa anche di peggio: il nome compare nella lista dei font installati, ma il programma non riesce neanche ad attingere la forma base delle lettere. Il testo viene visualizzato in un normale sans serif.

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