Besley

Ho trovato un libriccino col testo della Costituzione della Repubblica Italiana, stampato credo nel 1958 dal’Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane.

Per identificare il font usato vado a cercare una lettera Q. La trovo all’articolo 62: “Quando si riunisce in via straordinaria una Camera, è convocata di diritto anche l’altra”.

La Q ha la coda ondulata, che comincia sul lato interno e finisce su quello esterno.

Noto anche che la d ha il tratto ascendente abbastanza corto.

Interpellato in proposito, What Font Is mi suggerisce al primo posto il News No.14 Regular.

Dal nome immagino sia uno di quei font disegnati appositamente per i giornali, tenuto conto della qualità della carta e della stampa che c’era all’epoca, e del fatto che bisognasse far entrare il maggior numero di parole possibile nello spazio assegnato mantenendo una certa leggibilità. Così abbiamo tratti ascendenti e discendenti molto corti per avvicinare il più possibile le righe, ma allo stesso tempo lettere relativamente larghe.

Peccato che i principali siti tipografici non forniscono nessuna informazione a proposito di questo tipo di carattere. Identifont lo attribuisce a Monotype Imaging e non ci aggiunge neanche l’anno di lancio.

Rimanda al sito di My Fonts, ma anche questo è abbastanza taciturno, a parte sul fatto che la versione digitale è stata caricata sulla piattaforma già nel 2001.

Fonts In Use non ha nessun uso segnalato, e il nome lo collega solo a Creative Alliance, “un’etichetta creata da Agfa Compugraphic per distribuire font di fonderie e disegnatori esterni”.

In che anno? Non si sa.

Su Identifont si può confrontare il News No. 14 col News 702. La conformazione delle lettere è la stessa, ma nel primo la larghezza è maggiore.

Secondo Fonts In Use il News 702 è la versione digitale dell’Excelsior di Chauncey H. Griffith.

Su cui finalmente si ha qualche informazione in più: disegnato nel 1931, faceva parte del Legibility Group della Linotype insieme a Corona, Ionic No. 5 e Textype.

Quattro usi segnalati.

Sul mio libriccino noto che il tratto ascendente della t arriva fino all’altezza del punto sulla i, quindi la corrispondenza non è perfetta.

Nellla stampa ogni tanto c’è qualche imperfezione, ossia un accenno di linea verticale tra un carattere e l’altro.

Mancano le maiuscole accentate, quindi quando c’è scritto che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale...” eccetera eccetera, si risolve con l’apostrofo: “E’ compito della Repubblica...”

Nella lista di risultati di What Font Is compaiono anche alcuni font gratuiti.

Uno è l’Arbutus Slab di Carolina Lach, in cui ci siamo già imbattuti varie volte, e che è disponibile in uno stile soltanto, senza neanche il corsivo.

L’altro invece è il Besley, di Owen Earl, che finora non avevo notato.

“Besley è un graziato slab antique ispirato dal Clarendon di Robert Besley” dice la descrizione.

Il Besley è un font variabile, quindi è disponibile nei pesi tra Regular e Black, adattandosi agli usi più disparati. E include anche tutti i corsivi, e ben fatti

Identifont non conosce lavori di Robert Besley, ad esclusione di un Besley Clarendon disegnato addirittura nel 1845, digitalizzato da Tom Wallace tra il 2008 e il 2013 per HiH Retrofonts.

Qui però le lettere sono strette i tratti ascendenti e discendenti più estesi, la controforma sotto la sezione interna della coda della Q ridotta al minimo.

Le lettere non hanno le forme frastagliate a simulare una stampa d’epoca, ma comunque hanno forme abbastanza goffe.

La a aveva la codina all’insù, cosa che non troviamo né sulla mia Costituzione, né nei News e nemmeno nel Besley su Google Fonts. Qui la codina sale un po’ all’insù, ma senza diventare verticale come nel Besley Clarendon di Wallace.

Le statistiche dicono che il Besley è stato servito da Google nove milioni e mezzo di volte in questa settimana, su 11 mila siti web diversi.

Le top countries sono ordinate per numero e non iniziano tutte per lettere Abc. Che abbiano fissato il bug?

Comunque al primo posto ci sono gli Stati Uniti con 8 milioni, seguiti a grande distanza da India a 472 mila, Francia 215 mila, Canada 165, Regno Unito 129.

Per vedere se il bug non c’è più faccio un salto sulla pagina del Titillium (che non c’entra niente con quello che stiamo dicendo qui). Il font, senza grazie disegnato dall’Università di Urbino, è stato scelto come carattere ufficiale della pubblica amministrazione in Italia, quindi immagino che l'Italia compaia per forza in classifica. E infatti risultano ben 120 milioni di contatti a settimana, molto più di Turchia (53), Spagna (38) e Germania (28), ma non abbastanza da raggiungere il primo Paese della classifica, gli Stati Uniti con 198 milioni di contatti.

Ah però! Andiamo forte oltreoceano!

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