Umanité

Pochi giorni fa si è corsa la Maratona delle Dolomiti, una gara ciclistica di rilievo nazionale, con migliaia di partecipanti e molti sponsor prestigiosi. 

La Gazzetta dello Sport ha raccontato in un bell'articolo la particolarità di questa gara, nella quale anche gli ultimi arrivati, che non sono ciclisti professionisti, quando arrivano stremati dopo dieci ore di pedalata esultano come se avessero vinto

Il logo di quest’anno era “Umanité”.

La parola è stata scritta in caratteri stranissimi, creati apposta. Molto stretti e ravvicinati, composti solo di linee rette, con tratti verticali sottili tra una lettera e l’altra.

Poco leggibile, ma non è difficile intuire quale è stata l’ispirazione: il codice a barre.

Sul sito ufficiale è stata dedicata una pagina al significato nascosto nel logo: poche righe firmate da Manuel Bottazzo, mentre Michil Costa ha spiegato il motivo per cui è stato scelto il tema “umanità”.

Dice Bottazzo: “Il logo Umanité per la Maratona dles Dolomites – Enel 2023 ha la velleità di provare ad aprire gli occhi sull’umanità, sull’esser ‘umani’, sull’esser noi stessi. Provare a farci guidare dal nostro istinto e non da un’applicazione, in grado di memorizzare un ricordo e non solo fotografarlo, in grado di vivere pienamente la nostra vita invece di sfogliare quella degli altri. Un codice a barre in cui si legge Umanité, perché il rischio è di ridurci veramente così. Codificati, classificati, monitorati. Siamo oramai un codice o vi sarà una via d’uscita per l’umanità?”

Poco prima Bottazzo spiega che la domanda “Torneremo a essere umani” possiamo porcela solo noi “che non apparteniamo alla generazione nata o cresciuta con la tecnologia a dettare tempi e ritmi. Noi fortunati a nascere nell’era in cui ci si poteva annoiare, non controllati da algoritmi, non guidati da un gps”.

Alla lontana mi vengono in mente le polemiche contro il QrCode che ci sono state negli ultimi anni, ma è chiaro che la prospettiva scelta qui è molto più ampia.

Costa, nel paragrafo precedente, ricorda che noi “terrestri” rischiamo di sparire nel giro di qualche decina di anni, ma abbiamo la possibilità di scegliere. E dovremmo scegliere di essere solidali, altruisti, comprensivi, disponibili. Umani appunto.

Manuel Bottazzo è un designer con una lunga serie di collaborazioni di cui si possono vedere i risultati sul sito ufficiale. Si occupa di brand identity, advertising, product design, strategia, stampa e digitale.

Collabora con la Maratona dles Dolomites da più di 20 anni, “dando forma alle idee di Michil e del comitato organizzatore e curandone la comunicazione a 360°”.

L’anno scorso lo slogan era “Ciüf” e l’approccio seguito fu completamente diverso. La parola venne disegnata a mano su un foglio di carta, usando matita e china, ispirandosi a forme di foglie e gocce d’acqua, prendendo spunto da illustrazioni d’epoca. Il logo è stato poi inciso a mano su linoleum, cioè è stato disegnato rispecchiato per poi eliminare con l’apposito strumento tutte le parti che non avrebbero dovuto lasciare tracce sul foglio.

Infine la matrice così realizzata è stata inchiostrata e usata per stampare il logo di nuovo su carta, usando un tirabozze tipografico. Ovviamente tutte le varie fasi sono state documentate con foto e filmati che permettono di percepire l’atmosfera che deve circondare questo logo.

Con la stessa tecnica sono state realizzate varie illustrazioni ispirate al mondo vegetale, che sono state usate poi nel materiale informativo e sulla maglia celebrativa.

Il sito spiega nel dettaglio tutti gli aspetti curati nel corso di quella campagna. Tra l’altro è stata organizzata una serata di live printing, nella quale le persone potevano personalizzare il proprio bloc notes usando appunto le matrici in rilievo su linoleum. Tra l’altro, i bloc notes erano realizzati su carta ecologica Favini.

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