Peignot a Superquark
Provo ad identificare il font usato nel logo. La lettera più caratteristica è la Q, che ha la coda verticale, che spunta sia all’interno che all’esterno.
Identifont ha tra i suoi strumenti un’apposita lista di font con Q a coda verticale, ma raccoglie soltanto i tipi di carattere nei quali la coda è soltanto esterna. Per fortuna esistono i software di riconoscimento automatico. Inviando solo la Q al FontMoose di Luc Devroye viene fuori la risposta secca: Peignot Bold.
Che è un font particolarissimo, ed è usato dalla redazione del programma anche per realizzare le infografiche che compaiono sullo schermo durante i servizi.
A prima vista sembrerebbe un maiuscoletto, nel senso che le minuscole hanno spesso le stesse forme delle maiuscole. Ma in realtà non è proprio così: sia perché le maiuscole piccole sono diverse rispetto alle maiuscole grandi, sia perché alcuni tratti vengono allungati al di sopra o al di sotto della x, proprio come in un normale alfabeto minuscolo.
Diamo un’occhiata nel dettaglio: lettere come aemnvwz hanno la forma delle maiuscole, ma con gli angoli smussati. Le lettere bdp hanno la forma minuscola, con tanto di tratti ascendenti e discendenti, mentre la q ha la forma della maiuscola, con la differenza che la coda spunta solo sul lato esterno.
Lettere caratteristiche sono la f e la g. La prima non è una e con tratto mancante, ma è una f minuscola vera e propria, e quindi ha un tratto ascendente, mentre il trattino a mezz’asta in realtà raggiunge l’altezza del tratto superiore della e (che appunto ha la forma maiuscola pur essendo alta come la x). La g ha praticamente l’impostazione della maiuscola, ottenuta aggiungendo un tratto verticale in basso a destra sulla c. Il dettaglio curioso è che questo tratto scende al disotto della linea di base. Alla fine non curva, termina in verticale. Impossibile confonderla con una q, prima di tutto perché la forma superiore è aperta, e in secondo luogo perché abbiamo detto che qui la q ha la forma della maiuscola (ma con coda solo all’esterno).
Altre lettere insolite possono essere la l e la h. La prima ha la forma minuscola, e quindi ha un tratto ascendente. La seconda invece ha una forma intermedia tra la maiuscola e la minuscola: l’asta di sinistra è alta quanto la l, quella di destra è alta quanto la i. Le lettere rstu invece hanno la forma delle maiuscole, non modificate.
Il disegnatore è Adolphe Mouron Cassandre, che realizzò questo font per Deberny & Peignot nel 1937 (da cui il nome). C’è anche un copyright del 1988, si presume della versione che ora è pubblicata da Adobe e Linotype.
Il font si trova nell’archivio di Identifont, con tanto di lista di caratteri simili. Tra i quali compare il Pinot Grigio, di Alan Meeks, che si ispira al Peignot per il nome e per le scelte strutturali, anche se poi l’effetto finale è molto diverso: nella versione bold tutte le estremità sono arrotondate e il contrasto è minimo. Il risultato è ben diverso rispetto all’aspetto pulito e ordinato che dà il Peignot. Le W sono molto asimmetriche. Insomma i due font non sono affatto intercambiabili.
Commenti
Posta un commento