Artistica
Giravo su Dafont quando mi sono imbattuto nel carattere Artistica.
Una molla è scattata dentro di me: questo viso non mi è nuovo. Dove l’ho già visto?
Mi sono messo a cercare qua e là, ma non è venuto fuori niente.
Si tratta di un carattere filled e stencil. Filled, nel senso che tutti gli occhielli sono riempiti di nero. Stencil, perché è attraversato da strisce bianche.
Qualcosa tipo il Futura Black, e infatti mi sono fiondato su Myfonts per vedere se tra i caratteri simili al Futura Black ci fosse qualcosa di simile. Mi pare che non ci sia.
La caratteristica di questo font è che tutte le righe bianche orizzontali che attraversano la parte nera sono oblique. Vanno dal basso a sinistra all’alto a destra.
Poi mi si è accesa una lampadina. Devo averlo visto per forza su una macchina. Una jeep degli anni ottanta. Era qualcosa che aveva a che fare col rally o con le radio. Un’autoradio, magari. E mi è venuto in mente il nome Irradio. Può essere che sia o sia stato il logo della Irradio?
Su Wikipedia una pagina di Irradio non c’è.
Cerco con Google, ma trovo che il logo della Irradio è completamente diverso.
Però, aspetta un momento! Non ci sono andato troppo lontano. C’è la foto di un vecchio mangianastri della Irradio, col nome scritto proprio con quei caratteri lì: Astrosound, è il nome del prodotto.
Non si tratta dell’Artistica, ovviamente. Le aste verticali della d sono molto spesse, mentre nel carattere che si trova su Dafont sono filiformi.
Immagino che l’Artistica sia la copia di qualcosa. Ma di cosa?
Il guaio del web e di questi siti gratuiti è che nessuno approfondisce la storia che c’è dietro ogni font.
Poi, non ci pensavo quasi più, quando, camminando per strada, non vedo di nuovo lo stesso font?
Stavolta sul cassone di un camion. Onnicar. Che roba è? Breve ricerca su internet. Viene fuori che è un’azienda che dal ’79 che produce allestimenti in alluminio per veicoli commerciali.
Il logo che ho visto campeggia in home page, ma è recente. Il sito mostra i logo della compagnia negli anni ’80 e sono completamente diversi (sempre senza nessun cenno al font utilizzato).
Anche in questo caso non si tratta di Artistica. La i ha una banda obliqua che la separa dal puntino, in linea con gli altri caratteri, mentre la soluzione scelta dall’Artistica è po’ fuori contesto.
La home page del designer di Artistica, Manuel Ramos, contiene meno informazioni di un biglietto da visita.
Il font è finito anche nel database di Identifont, senza informazioni e senza collegamenti con i font simili.
Conclusione? Nessuna. Bisognerebbe andare sui forum e chiedere a chi ne capisce. Ma in questo periodo sono abbastanza pigro. Per cui rimango nella mia ignoranza.
Una molla è scattata dentro di me: questo viso non mi è nuovo. Dove l’ho già visto?
Mi sono messo a cercare qua e là, ma non è venuto fuori niente.
Si tratta di un carattere filled e stencil. Filled, nel senso che tutti gli occhielli sono riempiti di nero. Stencil, perché è attraversato da strisce bianche.
Qualcosa tipo il Futura Black, e infatti mi sono fiondato su Myfonts per vedere se tra i caratteri simili al Futura Black ci fosse qualcosa di simile. Mi pare che non ci sia.
La caratteristica di questo font è che tutte le righe bianche orizzontali che attraversano la parte nera sono oblique. Vanno dal basso a sinistra all’alto a destra.
Poi mi si è accesa una lampadina. Devo averlo visto per forza su una macchina. Una jeep degli anni ottanta. Era qualcosa che aveva a che fare col rally o con le radio. Un’autoradio, magari. E mi è venuto in mente il nome Irradio. Può essere che sia o sia stato il logo della Irradio?
Su Wikipedia una pagina di Irradio non c’è.
Cerco con Google, ma trovo che il logo della Irradio è completamente diverso.
Però, aspetta un momento! Non ci sono andato troppo lontano. C’è la foto di un vecchio mangianastri della Irradio, col nome scritto proprio con quei caratteri lì: Astrosound, è il nome del prodotto.
Non si tratta dell’Artistica, ovviamente. Le aste verticali della d sono molto spesse, mentre nel carattere che si trova su Dafont sono filiformi.
Immagino che l’Artistica sia la copia di qualcosa. Ma di cosa?
Il guaio del web e di questi siti gratuiti è che nessuno approfondisce la storia che c’è dietro ogni font.
Poi, non ci pensavo quasi più, quando, camminando per strada, non vedo di nuovo lo stesso font?
Stavolta sul cassone di un camion. Onnicar. Che roba è? Breve ricerca su internet. Viene fuori che è un’azienda che dal ’79 che produce allestimenti in alluminio per veicoli commerciali.
Il logo che ho visto campeggia in home page, ma è recente. Il sito mostra i logo della compagnia negli anni ’80 e sono completamente diversi (sempre senza nessun cenno al font utilizzato).
Anche in questo caso non si tratta di Artistica. La i ha una banda obliqua che la separa dal puntino, in linea con gli altri caratteri, mentre la soluzione scelta dall’Artistica è po’ fuori contesto.
La home page del designer di Artistica, Manuel Ramos, contiene meno informazioni di un biglietto da visita.
Il font è finito anche nel database di Identifont, senza informazioni e senza collegamenti con i font simili.
Conclusione? Nessuna. Bisognerebbe andare sui forum e chiedere a chi ne capisce. Ma in questo periodo sono abbastanza pigro. Per cui rimango nella mia ignoranza.
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