Punto sovrascritto e sottoscritto
Nell’alfabeto latino di base solo due lettere sono sovrastate da un punto: la i e la j. L’usanza risale al medioevo, quando la grafia gotica prevedeva di attaccare le lettere una all’altra creando la possibilità di malintesi. Una i seguita da una n poteva essere scambiata per una m.
Secondo Wikipedia in italiano “bisogna attendere la minuscola carolina del XII secolo perché si instauri l’abitudine di inserire una specie di accento acuto nel caso ci siano due i di seguito”. Un’affermazione un po’ sospetta, tenuto conto che la minuscola carolina era in uso comune alcuni secoli prima.
Solo in un secondo momento l’accento venne sostituito dal punto, e l’uso venne esteso a quando la i si trovava vicino a lettere che potevano creare malintesi (m, n, u). Infine divenne standard, a partire dal XV secolo. Oggi il punto sulla i non è considerato un segno diacritico, tranne che nell’alfabeto turco, nel quale esiste anche una i senza punto che rappresenta un carattere a sé.
In alcune lingue moderne esiste la possibilità di mettere un punto anche sopra altre lettere. L’enciclopedia online elenca il maltese (c,g,z), il polacco (z) e il lituano (e).
Esisteva anche un uso nell’antico irlandese, che prevedeva di mettere il punto sulle consonanti iniziali quando queste venivano lenite, ma è caduto in disuso: al giorno d’oggi la regola prevede di aggiungere una h dopo la consonante da lenire.
Altri usi riguardano le translitterazioni da altre lingue. Ad esempio per rendere l’idea di una particolare pronuncia della lettera g in arabo o in curdo è possibile farla sormontare da un puntino.
Ovviamente dal punto di vista tipografico questi sono caratteri a parte. Il disegnatore che vuole rendere il suo alfabeto utilizzabile in tutte queste lingue e usi deve prevedere l’esistenza delle lettere puntate, per ognuna delle quali è prevista una posizione ben precisa.
Esiste però anche un punto sovrascritto che può essere inserito a parte e che si dispone in automatico al di sopra della lettera che lo precede, centrato e all’altezza giusta: si trova in posizione u+0307. Se viene messo sopra una n se ne sta più in basso, mentre se viene messo al di sopra di una l o di una lettera accentata si alza in automatico (in realtà non resta come segno a parte, ma fonde l’intero gruppo in un solo carattere; pertanto non può essere usato per quei simboli per cui non esiste un carattere puntato corrispondente: se inserisco il punto dopo avere inserito il numero 1, il punto non si dispone al disopra del numero ma nella posizione successiva).
In u+02d9 c’è invece un punto sovrascritto che si aggiunge dopo la lettera che lo precede senza combinarsi (così come fa il punto che poniamo normalmente alla fine della frase).
In fisica o in matematica talvolta il punto sovrascritto può avere una qualche funzione, nella trattazione delle derivate.
Altri alfabeti non latini hanno qualcosa di simile al punto sovrascritto, ma usano un carattere diverso.
Come esiste il punto sovrascritto esiste anche il punto sottoscritto, ossia quello che si dispone al disotto della lettera a cui si riferisce. Si usa più raramente, tanto da non avere una pagina a sé su Wikipedia in italiano. A dire la verità, la pagina dedicata al punto sovrascritto in italiano è linkata a quella in francese e a quella in tedesco, ma non a quella in inglese, che non c’è. Infatti in questa versione dell’enciclopedia tutte le informazioni su questo argomento sono state inserite in una pagina dedicata al punto inteso come segno diacritico (“Dot_(diacritic)”), nella quale un paragrafo è dedicato al punto sovrascritto (“Overdot”), uno al punto sottoscritto (“Underdot”) e un terzo ad un punto rialzato (“Raised Dot”) che è una specie di interpunct.
Parlando di punto sovrascritto, viene nominato anche il dialetto emiliano-romagnolo dove si può usare al di sopra di n, s e z. Parlando di punto sottoscritto, c’è un riferimento al romagnolo, in particolare al dialetto di Rimini (Wikipedia inglese lo sa, e quella italiana no!).
La pagina contiene una tabella con i codici Unicode di ciascuna delle lettere puntate esistenti. Parecchie derivano dal sillabario canadese aborigeno, dove in alcune varianti si fa largo uso di punti sovrascritti e raised dot a destra e a sinistra della lettera, ma non sotto.
Secondo Wikipedia in italiano “bisogna attendere la minuscola carolina del XII secolo perché si instauri l’abitudine di inserire una specie di accento acuto nel caso ci siano due i di seguito”. Un’affermazione un po’ sospetta, tenuto conto che la minuscola carolina era in uso comune alcuni secoli prima.
Solo in un secondo momento l’accento venne sostituito dal punto, e l’uso venne esteso a quando la i si trovava vicino a lettere che potevano creare malintesi (m, n, u). Infine divenne standard, a partire dal XV secolo. Oggi il punto sulla i non è considerato un segno diacritico, tranne che nell’alfabeto turco, nel quale esiste anche una i senza punto che rappresenta un carattere a sé.
In alcune lingue moderne esiste la possibilità di mettere un punto anche sopra altre lettere. L’enciclopedia online elenca il maltese (c,g,z), il polacco (z) e il lituano (e).
Esisteva anche un uso nell’antico irlandese, che prevedeva di mettere il punto sulle consonanti iniziali quando queste venivano lenite, ma è caduto in disuso: al giorno d’oggi la regola prevede di aggiungere una h dopo la consonante da lenire.
Altri usi riguardano le translitterazioni da altre lingue. Ad esempio per rendere l’idea di una particolare pronuncia della lettera g in arabo o in curdo è possibile farla sormontare da un puntino.
Ovviamente dal punto di vista tipografico questi sono caratteri a parte. Il disegnatore che vuole rendere il suo alfabeto utilizzabile in tutte queste lingue e usi deve prevedere l’esistenza delle lettere puntate, per ognuna delle quali è prevista una posizione ben precisa.
Esiste però anche un punto sovrascritto che può essere inserito a parte e che si dispone in automatico al di sopra della lettera che lo precede, centrato e all’altezza giusta: si trova in posizione u+0307. Se viene messo sopra una n se ne sta più in basso, mentre se viene messo al di sopra di una l o di una lettera accentata si alza in automatico (in realtà non resta come segno a parte, ma fonde l’intero gruppo in un solo carattere; pertanto non può essere usato per quei simboli per cui non esiste un carattere puntato corrispondente: se inserisco il punto dopo avere inserito il numero 1, il punto non si dispone al disopra del numero ma nella posizione successiva).
In u+02d9 c’è invece un punto sovrascritto che si aggiunge dopo la lettera che lo precede senza combinarsi (così come fa il punto che poniamo normalmente alla fine della frase).
In fisica o in matematica talvolta il punto sovrascritto può avere una qualche funzione, nella trattazione delle derivate.
Altri alfabeti non latini hanno qualcosa di simile al punto sovrascritto, ma usano un carattere diverso.
Come esiste il punto sovrascritto esiste anche il punto sottoscritto, ossia quello che si dispone al disotto della lettera a cui si riferisce. Si usa più raramente, tanto da non avere una pagina a sé su Wikipedia in italiano. A dire la verità, la pagina dedicata al punto sovrascritto in italiano è linkata a quella in francese e a quella in tedesco, ma non a quella in inglese, che non c’è. Infatti in questa versione dell’enciclopedia tutte le informazioni su questo argomento sono state inserite in una pagina dedicata al punto inteso come segno diacritico (“Dot_(diacritic)”), nella quale un paragrafo è dedicato al punto sovrascritto (“Overdot”), uno al punto sottoscritto (“Underdot”) e un terzo ad un punto rialzato (“Raised Dot”) che è una specie di interpunct.
Parlando di punto sovrascritto, viene nominato anche il dialetto emiliano-romagnolo dove si può usare al di sopra di n, s e z. Parlando di punto sottoscritto, c’è un riferimento al romagnolo, in particolare al dialetto di Rimini (Wikipedia inglese lo sa, e quella italiana no!).
La pagina contiene una tabella con i codici Unicode di ciascuna delle lettere puntate esistenti. Parecchie derivano dal sillabario canadese aborigeno, dove in alcune varianti si fa largo uso di punti sovrascritti e raised dot a destra e a sinistra della lettera, ma non sotto.
Aggiunte e correzioni: giugno 2021
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