Audax-Nebiolo
Ci sono parecchi video incentrati sulla figura di Alberto Casiraghi, tipografo, fondatore della casa editrice Pulcinoelefante, che si ostina a comporre a mano anche nell’epoca del computer.
Stampa opuscoli di otto pagine, con un brevissimo componimento e un disegno originale. Tiratura bassissima, trenta copie, di solito. Di cui la metà vanno all’autore, come pagamento. Le altre vengono vendute a una decina di euro, o anche regalate.
Molti grandi nomi hanno collaborato con la casa editrice. Quello che compare in maniera più ricorrente è quello di Alda Merini. Ma anche un vicino di casa o una ragazzina che vogliono pubblicare un loro verso o una loro frase hanno buone possibilità di riuscirci, sempre che i versi composti siano interessanti, a giudizio dell’editore.
Casiraghi è stato invitato dalle istituzioni più prestigiose, ha conosciuto un sacco di gente, e i giornalisti e i documentaristi si sono spinti fino alla sua casa-laboratorio, a Osnago, provincia di Lecco, Lombardia, per intervistarlo e vederlo all’opera.
Guardano affascinati le sue opere, lo riprendono mentre compone a mano, un carattere alla volta, e anche mentre stampa, con un grosso e obsoleto apparecchio con una grossa N come marchio.
Cos’è quella macchina?
Il nome viene riportato in un articolo del Corriere datato dicembre 2015: è una Audax-Nebiolo del 1960. “La stavano buttando via, e ho capito che era la macchina per me”, dice Casiraghi in quell’intervista.
“Sono macchine che si usavano negli anni 70, adesso sarebbero state buttate via perché non sono più economicamente sostenibili, ma siccome mi occupo di poesia si può fare perché non c’è una strategia editoriale, non c’è nessuno da mantenere”, dice in una videointervista alla Cisl.
L’aforisma è molto più bello da vedere, stampato con questa tecnica, dice l’editore.
Anche la carta è particolare: Hahnemuhle, prodotta in Germania e tagliata a mano. “Guarda che eleganza, a toccarla sembra un’ostia”, dice al Corriere.
Il quotidiano milanese scrive Casiraghi, con la i finale, e lo stesso fa Wikipedia. La grafia più diffusa invece prevede che si scriva Casiraghy, con la y.
Non solo la Audax-Nebiolo è praticamente scomparsa, ma non si trovano più neanche informazioni precise in proposito. I principali siti web che la nominano, di sfuggita, fanno riferimento... a quella di Pulcinoelefante.
A fine aprile qualcuno ha diffuso su Facebook l’annuncio che doveva liberarsi di una macchina del genere: peso 1500 kg, altezza 130 cm. Dimensioni della base 100x150 cm. Chi fosse stato interessato avrebbe potuto portarla via, avendo un piccolo camion con gru.
Il locale in cui si trovava doveva essere ristrutturato. Non si sa se qualcuno se ne è interessato e cosa ne farà.
Stampa opuscoli di otto pagine, con un brevissimo componimento e un disegno originale. Tiratura bassissima, trenta copie, di solito. Di cui la metà vanno all’autore, come pagamento. Le altre vengono vendute a una decina di euro, o anche regalate.
Molti grandi nomi hanno collaborato con la casa editrice. Quello che compare in maniera più ricorrente è quello di Alda Merini. Ma anche un vicino di casa o una ragazzina che vogliono pubblicare un loro verso o una loro frase hanno buone possibilità di riuscirci, sempre che i versi composti siano interessanti, a giudizio dell’editore.
Casiraghi è stato invitato dalle istituzioni più prestigiose, ha conosciuto un sacco di gente, e i giornalisti e i documentaristi si sono spinti fino alla sua casa-laboratorio, a Osnago, provincia di Lecco, Lombardia, per intervistarlo e vederlo all’opera.
Guardano affascinati le sue opere, lo riprendono mentre compone a mano, un carattere alla volta, e anche mentre stampa, con un grosso e obsoleto apparecchio con una grossa N come marchio.
Cos’è quella macchina?
Il nome viene riportato in un articolo del Corriere datato dicembre 2015: è una Audax-Nebiolo del 1960. “La stavano buttando via, e ho capito che era la macchina per me”, dice Casiraghi in quell’intervista.
“Sono macchine che si usavano negli anni 70, adesso sarebbero state buttate via perché non sono più economicamente sostenibili, ma siccome mi occupo di poesia si può fare perché non c’è una strategia editoriale, non c’è nessuno da mantenere”, dice in una videointervista alla Cisl.
L’aforisma è molto più bello da vedere, stampato con questa tecnica, dice l’editore.
Anche la carta è particolare: Hahnemuhle, prodotta in Germania e tagliata a mano. “Guarda che eleganza, a toccarla sembra un’ostia”, dice al Corriere.
Il quotidiano milanese scrive Casiraghi, con la i finale, e lo stesso fa Wikipedia. La grafia più diffusa invece prevede che si scriva Casiraghy, con la y.
Non solo la Audax-Nebiolo è praticamente scomparsa, ma non si trovano più neanche informazioni precise in proposito. I principali siti web che la nominano, di sfuggita, fanno riferimento... a quella di Pulcinoelefante.
A fine aprile qualcuno ha diffuso su Facebook l’annuncio che doveva liberarsi di una macchina del genere: peso 1500 kg, altezza 130 cm. Dimensioni della base 100x150 cm. Chi fosse stato interessato avrebbe potuto portarla via, avendo un piccolo camion con gru.
Il locale in cui si trovava doveva essere ristrutturato. Non si sa se qualcuno se ne è interessato e cosa ne farà.
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