Ebay
Su Ebay sono in vendita un sacco di libri. Alcuni di un secolo fa e oltre.
In certi casi vengono a costare uno sproposito: per poter sfogliare un Pinocchio illustrato da Attilio Mussino nella famosa edizione del 1911 bisogna sborsare 699 euro.
Altri invece te li tirano letteralmente dietro: Miranda di Fogazzaro, edizione 1917, è in vendita a un euro e settanta. Più due di spese di spedizione.
Con 90 euro uno può ottenere “Tramvie e ferrovie elettriche”, del 1912, Torino, Unione Tipografico Editrice Torinese. Con numerose illustrazioni in bianco e nero.
Bastano quattro euro, più due e mezzo di spese di spedizione, per “Brevi cenni di Bachicoltura”, edito a Firenze l’anno prima.
Ma se uno non vuole spendere soldi, e non gli interessano né le ferrovie né la bachicoltura, bensì i font, c’è un altro lato positivo, in Ebay: la possibilità di vedere l’anteprima del prodotto.
In alcuni casi si tratta solo della copertina, che è comunque la parte più creativa del libro, perché ci si possono mettere le lettere più strane, rifinite, decorate, distorte.
Cento anni fa molti libri avevano soltanto un frontespizio. Che certe volte neanche si vedeva per via di una rilegatura pesante. Ma già esisteva la possibilità di sperimentare coi colori: scritte bianche su fondo verde, per esempio. O un’alternanza di inchiostri rosso e nero. E tutt’intorno decorazioni, intrecci, ghirigori, piante rampicanti. Talvolta foto, ma solo in bianco e nero.
Alcuni utenti (pochi purtroppo) pubblicano anche un assaggio dell’interno. Due pagine soltanto, giusto per rendere l’idea. Ma anche quelle pagine sono interessanti. Perché se uno pensa che tutti i libri siano stati stampati in un Garamond di qualche genere dal ’500 in poi sbaglia di grosso.
Il Bodoni, cent’anni fa, era molto più usato che oggi. Oppure c’erano i caratteri che Google chiamerebbe Old Standard, con la codina della a all’insù.
Un libro non è fatto solo di testo. La forma delle lettere è importante, la spaziatura tra le righe o le parole. I difetti tipografici. La distanza dal bordo. La rilegatura. Per non parlare della qualità della carta o... dell’odore!
I vecchi libri vengono buttati via, nelle case non c’è mai spazio per tutto.
Cosa resterà nel futuro? Al limite, un testo da scaricare da un sito. Eppure qualcosa si è perso, si sta perdendo. E forse è inevitabile.
In certi casi vengono a costare uno sproposito: per poter sfogliare un Pinocchio illustrato da Attilio Mussino nella famosa edizione del 1911 bisogna sborsare 699 euro.
Altri invece te li tirano letteralmente dietro: Miranda di Fogazzaro, edizione 1917, è in vendita a un euro e settanta. Più due di spese di spedizione.
Con 90 euro uno può ottenere “Tramvie e ferrovie elettriche”, del 1912, Torino, Unione Tipografico Editrice Torinese. Con numerose illustrazioni in bianco e nero.
Bastano quattro euro, più due e mezzo di spese di spedizione, per “Brevi cenni di Bachicoltura”, edito a Firenze l’anno prima.
Ma se uno non vuole spendere soldi, e non gli interessano né le ferrovie né la bachicoltura, bensì i font, c’è un altro lato positivo, in Ebay: la possibilità di vedere l’anteprima del prodotto.
In alcuni casi si tratta solo della copertina, che è comunque la parte più creativa del libro, perché ci si possono mettere le lettere più strane, rifinite, decorate, distorte.
Cento anni fa molti libri avevano soltanto un frontespizio. Che certe volte neanche si vedeva per via di una rilegatura pesante. Ma già esisteva la possibilità di sperimentare coi colori: scritte bianche su fondo verde, per esempio. O un’alternanza di inchiostri rosso e nero. E tutt’intorno decorazioni, intrecci, ghirigori, piante rampicanti. Talvolta foto, ma solo in bianco e nero.
Alcuni utenti (pochi purtroppo) pubblicano anche un assaggio dell’interno. Due pagine soltanto, giusto per rendere l’idea. Ma anche quelle pagine sono interessanti. Perché se uno pensa che tutti i libri siano stati stampati in un Garamond di qualche genere dal ’500 in poi sbaglia di grosso.
Il Bodoni, cent’anni fa, era molto più usato che oggi. Oppure c’erano i caratteri che Google chiamerebbe Old Standard, con la codina della a all’insù.
Un 2 dalla forma inaspettata...
Un libro non è fatto solo di testo. La forma delle lettere è importante, la spaziatura tra le righe o le parole. I difetti tipografici. La distanza dal bordo. La rilegatura. Per non parlare della qualità della carta o... dell’odore!
I vecchi libri vengono buttati via, nelle case non c’è mai spazio per tutto.
Cosa resterà nel futuro? Al limite, un testo da scaricare da un sito. Eppure qualcosa si è perso, si sta perdendo. E forse è inevitabile.
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