Brennero
Da un po’ di tempo circolano sui mass media le foto del Brennero, specie del lato austriaco della frontiera, affollato di poliziotti e militari coinvolti nelle operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina.
Così si possono vedere alcuni cartelli stradali austriaci. Uno di questi contiene l’indicazione del numero di una legge federale del ’94 che stabilisce non so cosa.
La prima cosa che noto è il 4 aperto, cosa abbastanza insolita, sui cartelli italiani. E poi noto quella famosa combinazione che fa molto anni 60 e che è andata in disuso: la t cruciforme e la a a due livelli.
Ripeto la teoria, per chi non la conosce: la gran parte dei senza grazie segue la via o dell’Helvetica (t con asta curva in basso e a a due livelli) o del Futura (t cruciforme e a ad un solo livello). È raro mischiare le due cose. Talvolta si trova una t curva e una a a un solo livello, ma non certo sui cartelli stradali. La combinazione t cruciforme e a due livelli è la più rara.
Provo a cercare su Myfonts qualche carattere che adotta questa soluzione. Trovo un Block Gothic, riproduzione di un vecchio font, taggato 1960s (E infatti io ho visto un’enciclopedia degli anni’60 in cui veniva messa in atto questa soluzione). Niente a che vedere con l’Austria, comunque. C’è poi il rifacimento dell’italiano Semplicità, fatto dai canadesi, e un Niveau Grotesk, con la parte superiore della t in leggera discesa.
Altrove invece trovo qualche notizia sui cartelli stradali austriaci: il font usato sul cartello in questione dovrebbe essere un Mittelschrift, usato fino al 2010 insieme all’Engschrift, prima di essere sostituiti da caratteri approvati dall’Europa.
Mi pare che entrambi hanno una t con una cima molto spiovente, ma mentre l’Engschrift ha una l che curva in basso, il Mittelschrift ha la l rettangolare, come nell’Helvetica. E come nel cartello al Brennero.
Altre caratteristiche notevoli, il 4 aperto, e la Q, col tratto obliquo molto rialzato: praticamente spunta a destra, anziché in basso.
Così si possono vedere alcuni cartelli stradali austriaci. Uno di questi contiene l’indicazione del numero di una legge federale del ’94 che stabilisce non so cosa.
La prima cosa che noto è il 4 aperto, cosa abbastanza insolita, sui cartelli italiani. E poi noto quella famosa combinazione che fa molto anni 60 e che è andata in disuso: la t cruciforme e la a a due livelli.
Ripeto la teoria, per chi non la conosce: la gran parte dei senza grazie segue la via o dell’Helvetica (t con asta curva in basso e a a due livelli) o del Futura (t cruciforme e a ad un solo livello). È raro mischiare le due cose. Talvolta si trova una t curva e una a a un solo livello, ma non certo sui cartelli stradali. La combinazione t cruciforme e a due livelli è la più rara.
Provo a cercare su Myfonts qualche carattere che adotta questa soluzione. Trovo un Block Gothic, riproduzione di un vecchio font, taggato 1960s (E infatti io ho visto un’enciclopedia degli anni’60 in cui veniva messa in atto questa soluzione). Niente a che vedere con l’Austria, comunque. C’è poi il rifacimento dell’italiano Semplicità, fatto dai canadesi, e un Niveau Grotesk, con la parte superiore della t in leggera discesa.
Altrove invece trovo qualche notizia sui cartelli stradali austriaci: il font usato sul cartello in questione dovrebbe essere un Mittelschrift, usato fino al 2010 insieme all’Engschrift, prima di essere sostituiti da caratteri approvati dall’Europa.
Mi pare che entrambi hanno una t con una cima molto spiovente, ma mentre l’Engschrift ha una l che curva in basso, il Mittelschrift ha la l rettangolare, come nell’Helvetica. E come nel cartello al Brennero.
Altre caratteristiche notevoli, il 4 aperto, e la Q, col tratto obliquo molto rialzato: praticamente spunta a destra, anziché in basso.
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