Lettere alternate a rotazione
L’idea di base nei font per computer è che a ogni lettera, numero, simbolo in generale corrisponde una sola forma, salvata in memoria. Ogni volta che inseriamo una a in un file di testo, il computer carica la forma della a e la visualizza sullo schermo.Nei font più recenti invece è stata aggiunta la possibilità di inserire varie forme diverse per la stessa lettera, tra le quali ne viene scelta una di volta in volta. Questo è utile soprattutto per quei font che simulano la scrittura a mano. Quando uno scrive a penna, difficilmente tutte le lettere verranno identiche: ci saranno sempre delle differenze minime tra l’una e l’altra. Senza contare che la forma di una lettera è diversa a seconda se si trova all’inizio o alla fine della parola, e dipende dalla forma delle lettere vicine.
Un esempio delle possibilità di base fornite da questa tecnologia è il font gratuito Brev Script. Qui la lettera a ha quattro forme diverse: scrivendo la parola aaaa, per esempio, tutte le lettere saranno diverse. In un caso l’anello resta aperto, in un altro si chiude troppo fino a sparire, negli altri due casi può essere più ampio o più stretto.
Il disegnatore di font deve stabilire le regole per la rotazione dei caratteri. La casualità è impossibile. In questo caso si è scelto di prendere le forme a seconda della posizione della lettera all’interno della parola. Se una lettera è la seconda della parola, verrà sempre scelta la forma numero due. Il risultato può essere indesiderato: scrivendo “Ma va la!”, la forma della a è sempre la stessa, la seconda, visto che in ogni parola la a compare in seconda posizione.
Un articolo che spiega ai programmatori come evitare questo problema è stato pubblicato nel 2010, su Underware, in inglese.
Là ci sono dei trucchi che si possono sfruttare per dare al testo un aspetto più casuale. Tenendo conto di un certo numero di lettere precedenti rispetto a quella che bisogna inserire. Ad esempio, non è detto che ogni volta che la lettera compare al primo posto nella parola deve avere la stessa forma. Se la si mette in relazione con l’ultima lettera della parola precedente, si verrà a creare una certa variazione che sembrerà casuale ad un osservatore che non conosce il meccanismo.
Non tutti i software riconoscono questa tecnologia. Firefox è compatibile, Explorer o Edge no. Quindi una pagina web scritta in Brev Script apparirà diversa a seconda del browser con cui si apre. In Firefox le lettere avranno forme diverse a seconda della posizione, in Explorer ogni lettera avrà sempre la stessa forma. Anche OpenOffice non riconosce questa funzionalità.
Su Myfonts c’è un elenco dei software professionali che si usano per l’impaginazione e grafica, e la relativa tabella delle compatibilità. Sia con i caratteri alternati che con le legature, gli svolazzi, gli ornamenti, le forme storiche eccetera.
Cercando la parola alternates sui portali di font vengono fuori quelli che contengono glifi accessibili dalle applicazioni compatibili con OpenType. Una ricerca tra i font gratuiti è un po’ più complicata. O c’è ben poco, o è nascosto. E gli articoli in proposito scarseggiano.
Un esempio delle possibilità di base fornite da questa tecnologia è il font gratuito Brev Script. Qui la lettera a ha quattro forme diverse: scrivendo la parola aaaa, per esempio, tutte le lettere saranno diverse. In un caso l’anello resta aperto, in un altro si chiude troppo fino a sparire, negli altri due casi può essere più ampio o più stretto.
Il disegnatore di font deve stabilire le regole per la rotazione dei caratteri. La casualità è impossibile. In questo caso si è scelto di prendere le forme a seconda della posizione della lettera all’interno della parola. Se una lettera è la seconda della parola, verrà sempre scelta la forma numero due. Il risultato può essere indesiderato: scrivendo “Ma va la!”, la forma della a è sempre la stessa, la seconda, visto che in ogni parola la a compare in seconda posizione.
Un articolo che spiega ai programmatori come evitare questo problema è stato pubblicato nel 2010, su Underware, in inglese.
Là ci sono dei trucchi che si possono sfruttare per dare al testo un aspetto più casuale. Tenendo conto di un certo numero di lettere precedenti rispetto a quella che bisogna inserire. Ad esempio, non è detto che ogni volta che la lettera compare al primo posto nella parola deve avere la stessa forma. Se la si mette in relazione con l’ultima lettera della parola precedente, si verrà a creare una certa variazione che sembrerà casuale ad un osservatore che non conosce il meccanismo.
Non tutti i software riconoscono questa tecnologia. Firefox è compatibile, Explorer o Edge no. Quindi una pagina web scritta in Brev Script apparirà diversa a seconda del browser con cui si apre. In Firefox le lettere avranno forme diverse a seconda della posizione, in Explorer ogni lettera avrà sempre la stessa forma. Anche OpenOffice non riconosce questa funzionalità.
Su Myfonts c’è un elenco dei software professionali che si usano per l’impaginazione e grafica, e la relativa tabella delle compatibilità. Sia con i caratteri alternati che con le legature, gli svolazzi, gli ornamenti, le forme storiche eccetera.
Cercando la parola alternates sui portali di font vengono fuori quelli che contengono glifi accessibili dalle applicazioni compatibili con OpenType. Una ricerca tra i font gratuiti è un po’ più complicata. O c’è ben poco, o è nascosto. E gli articoli in proposito scarseggiano.
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