Progetto Censura

Qualche hanno fa hanno stampato in italiano il bollettino annuale del Progetto Censura, un gruppo di persone che si battono per far notare al grande pubblico notizie che i mass media fanno passare sotto silenzio.
Il font di testo e titoli di tutta la pubblicazione è normalissimo, uno neanche lo nota.
Ma i titoli della classifica delle notizie più importanti censurate dai mass media si notavano eccome: tutti a lettere maiuscole, con un font senza grazie abbastanza insolito. La M ricorda la minuscola Bauhaus, ma le lettere sono abbastanza squadrate: la O ha quattro lati, anche se raccordati da tratti curvi, la S ha il tratto superiore e inferiore orizzontali, con estremità che puntano dritte in avanti o indietro.


Domanda di rito: che font è?
Date le peculiarità, non dovrebbe essere difficile trovarlo. E invece, passando in rassegna quelli catalogati da Identifont, a prima vista non c’è.
Trovo qualcosa di interessante su Dafont, un’alternativa un po’ più spigolosa, con tratto centrale della S lievemente in discesa. È il Wox Modelist, scaricabile dal sito gratuitamente per uso personale. Con una limitazione: manca il punto (è solo una demo).
A parte i raccordi che sono meno arrotondati, c’è la R che ha la gamba che termina in verticale dopo avere curvato, anziché essere rettilinea e obliqua.
Non riuscendo a cavare niente dal buco, mi rivolgo al buon vecchio servizio What The Font. Facendo un altro buco nell’acqua. Per forma della A, della S e della O, il sito mi indirizza verso il Kimberley Bold. Ma qua la Z non ha gli angoli appuntiti, la E non è arrotondata, e soprattutto la M è una normalissima M con l’avvallamento al centro.
Al secondo posto mi dà un Ataribaby Bold, dove la M ha tre zampe ma tutti gli angoli sono arrotondati (e la N è a forma di pi greco).
Gli altri risultati non ci si avvicinano nemmeno.
Alzo bandiera bianca.
Il sito del Project Censored è ancora in funzione. Per i titoli di apertura ha scelto il Bebas Regular, un carattere senza grazie condensed adatto ai titoli tutti in maiuscolo che devono colpire il lettore al primo sguardo. Del resto la linea editoriale è quella di attirare l’attenzione su notizie che il sistema tiene nascoste.
Bebas, nella versione Neue Regular, è il font scelto dal sito Breitbart, noto per essere anti-sistema, ma dal fronte opposto, quello della destra che ha fatto eleggere Trump. Di titoli in Bebas tutto-maiuscolo ce ne mette parecchi, mentre i titoli più piccoli li fa in Georgia o in un elegante Georgia Italic.
Bebas, Bebas Kai e Bebas Neue sono in download anche su Dafont, e fanno faville. Il primo viaggia sui 2000 download giornalieri. Il secondo supera i 5000.
Secondo Identifont il Bebas (Kai) è il font più popolare tra quelli rilasciati nel 2014.
In epoca di fake news, notizie urlate, accuse reciproche, rischia di diventare simbolo di un’epoca.
Per fortuna prima di diventare il font del decennio deve vedersela con tante altre alternative. Dal 2010 sono entrati in circolo l’Open Sans, il Playfair Display, Lato, Raleway, Oswald (anche lui condensed, ma dotato di minuscole), Roboto, Noto, tanto per nominare quelli che hanno preso maggiormente piede.
Il Bebas Neue è il senza grazie più scaricato su Dafont.

Commenti

Post più popolari