Shaky
Mi piaceva come era stato scritto Shaky sulla copertina di un singolo si Sista Namely, su Youtube. Uno script non meglio precisato, che ho cercato in lungo e in largo prima di scoprire che ce l’avevo già: era il normalissimo Script Mt Bold, diffuso coi software Microsoft (Mt sta per Monotype). Riconoscibile tra l’altro per la forma rettilinea in pendenza della parte superiore degli occhielli di h e k.
La forma della k è interessante: i tratti obliqui non toccano l’asta verticale, sulla quale appunto si forma un occhiello, cosa niente affatto scontata.
Girando su Myfonts alla ricerca di qualcosa di simile mi colpisce il Fragola (Fenotype). Che non ha quel taglio obliquo caratteristico in cima alla h e alla k, e ha la puntina della a arrotondata.
Su Google Fonts invece non devo girare tanto: il secondo risultato della categoria handwriting è il Pacifico, dove ci sono le stesse soluzioni per i tratti di h e k. Non c’è il contrasto tra tratti spessi e sottili, però, e la a è quasi aperta. E il tratto finale della y non spunta sulla destra dopo l’occhiello.
Una riga più sotto, c’è il Dancing Script. Stessa soluzione per h e k, la a si chiudi quasi, ma non all’angolino, un po’ più giù.
Sista Namely ha usato lo stesso font anche in altre occasioni per i suoi flyer.
Lo Script Mt Bold ha un tratto caratteristico: il puntino sulla i, che ha tre lati curvi, due corti e uno lungo.
Il nome del disegnatore non mi dice niente: Fritz Stelzer. L’anno è il 1931.
Certo il nome del font è fatto per mimetizzarsi: tutti i calligrafici non troppo perfetti vengono definiti script!
Su Fontsinuse vengono segnalati tre usi di Mt Script: una pubblicità con degli anziani, una gioielleria e un catalogo che potrebbe risalire anche a prima della seconda guerra mondiale.
E visto che nei giorni scorsi mi sono soffermato sul calligrafico usato per il logo della Dreher, faccio mente locale sulle differenze: la più evidente che che sull’etichetta della birra la h non ha un occhiello sul tratto ascendente.
La forma della k è interessante: i tratti obliqui non toccano l’asta verticale, sulla quale appunto si forma un occhiello, cosa niente affatto scontata.
Girando su Myfonts alla ricerca di qualcosa di simile mi colpisce il Fragola (Fenotype). Che non ha quel taglio obliquo caratteristico in cima alla h e alla k, e ha la puntina della a arrotondata.
Su Google Fonts invece non devo girare tanto: il secondo risultato della categoria handwriting è il Pacifico, dove ci sono le stesse soluzioni per i tratti di h e k. Non c’è il contrasto tra tratti spessi e sottili, però, e la a è quasi aperta. E il tratto finale della y non spunta sulla destra dopo l’occhiello.
Una riga più sotto, c’è il Dancing Script. Stessa soluzione per h e k, la a si chiudi quasi, ma non all’angolino, un po’ più giù.
Sista Namely ha usato lo stesso font anche in altre occasioni per i suoi flyer.
Lo Script Mt Bold ha un tratto caratteristico: il puntino sulla i, che ha tre lati curvi, due corti e uno lungo.
Il nome del disegnatore non mi dice niente: Fritz Stelzer. L’anno è il 1931.
Certo il nome del font è fatto per mimetizzarsi: tutti i calligrafici non troppo perfetti vengono definiti script!
Su Fontsinuse vengono segnalati tre usi di Mt Script: una pubblicità con degli anziani, una gioielleria e un catalogo che potrebbe risalire anche a prima della seconda guerra mondiale.
E visto che nei giorni scorsi mi sono soffermato sul calligrafico usato per il logo della Dreher, faccio mente locale sulle differenze: la più evidente che che sull’etichetta della birra la h non ha un occhiello sul tratto ascendente.
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