Blippo, Bauhaus, Ronda
Quando vedo una M a tre aste verticali e due gobbe, per definirla mi viene spontaneo dire che è in stile Bauhaus. Questo perché il primo Bauhaus che è visto è il Bauhaus 93, della Urw++, distribuito da Microsoft con la suite Office.
Ma se andiamo a vedere gli altri font che si chiamano Bauhaus, come quello della Itc, la M maiuscola è fatta di quattro tratti rettilinei, con gli angoli arrotondati (tranne quelli con cui la lettera termina a destra e sinistra).
Allora sarebbe più corretto dire che la M a tre aste è tipica del Blippo, se non fosse che Blippo e Bauhaus 93 sono praticamente la stessa cosa. La forma delle lettere è la stessa.
Spiega Myfont che Blippo è una variante dell’alfabeto Universal di Herbert Bayer, che ricorda Itc Bauhaus nel disegno, Itc Ronda nelle proporzioni. È stato disegnato nel 1970.
Myfonts fornisce anche l’Universal di Bayer, il carattere che maggiormente è associato con la scuola della Bauhaus, e che offre una sorpresa: è nettamente diverso da quello che oggi siamo abituati a considerare Bauhaus. Prima di tutto è fatto solo di lettere minuscole. E poi le lettere sono chiuse: a, b, d, e, g, p, q, tutte le lettere che Itc lascia aperte, quasi come fossero stencil, Bayer le aveva disegnate chiuse. La a poi, non era circolare, come siamo abituati a vederla, ma era di forma irregolare. Le punte della c terminavano ad angolo anziché in verticale, quelle della s erano tagliate in orizzontale anziché in verticale. La t era cruciforme. La m e la n minuscole invece erano inconfondibili, come pure la x fatta con due semicerchi che si intersecano. Due lettere sorprendenti invece sono la y e la g. La prima era asimmetrica, in pratica una u con un asta discendente a destra, in verticale. La G invece era una specie di q aperta, o se vogliamo una c con un’asta verticale discendente sulla destra.
Come si è arrivati da Bayer all’Itc Bauhaus?
Diciamo che si passa dal Blippo, che è del 1969, mentre Itc Bauhaus è del 1975. In quest’ultimo c’è lo zampino di Ed Benguiat, che lo firma insieme a Victor Caruso.
In mezzo c’è un Itc Ronda, del 1970, disegnato da un tale Herb Lubalin, che è meno conosciuto. Le minuscole si avvicinano a Blippo e company, ma sono chiuse. La coda della a minuscola non termina in verticale, ma in obliquo, e questo è un segno caratteristico. Molto strane sono invece e maiuscole, perché non sono affatto arrotondate. Anzi, sono appuntite come nel Futura (A, M, W). C’è solo qualche tratto rotondo, tipo l’angolo in alto a destra su B, P ed R. Strana la Q, con la coda che è una specie di accenno di u capovolta.
I numeri del Ronda sono tutti chiusi. Nell’Itc Bauhaus il 4 è aperto in alto (solo una sottile fessura obliqua), mentre nel Blippo il 4 è aperto in basso.
Ma se andiamo a vedere gli altri font che si chiamano Bauhaus, come quello della Itc, la M maiuscola è fatta di quattro tratti rettilinei, con gli angoli arrotondati (tranne quelli con cui la lettera termina a destra e sinistra).
Allora sarebbe più corretto dire che la M a tre aste è tipica del Blippo, se non fosse che Blippo e Bauhaus 93 sono praticamente la stessa cosa. La forma delle lettere è la stessa.
Spiega Myfont che Blippo è una variante dell’alfabeto Universal di Herbert Bayer, che ricorda Itc Bauhaus nel disegno, Itc Ronda nelle proporzioni. È stato disegnato nel 1970.
Myfonts fornisce anche l’Universal di Bayer, il carattere che maggiormente è associato con la scuola della Bauhaus, e che offre una sorpresa: è nettamente diverso da quello che oggi siamo abituati a considerare Bauhaus. Prima di tutto è fatto solo di lettere minuscole. E poi le lettere sono chiuse: a, b, d, e, g, p, q, tutte le lettere che Itc lascia aperte, quasi come fossero stencil, Bayer le aveva disegnate chiuse. La a poi, non era circolare, come siamo abituati a vederla, ma era di forma irregolare. Le punte della c terminavano ad angolo anziché in verticale, quelle della s erano tagliate in orizzontale anziché in verticale. La t era cruciforme. La m e la n minuscole invece erano inconfondibili, come pure la x fatta con due semicerchi che si intersecano. Due lettere sorprendenti invece sono la y e la g. La prima era asimmetrica, in pratica una u con un asta discendente a destra, in verticale. La G invece era una specie di q aperta, o se vogliamo una c con un’asta verticale discendente sulla destra.
Come si è arrivati da Bayer all’Itc Bauhaus?
Diciamo che si passa dal Blippo, che è del 1969, mentre Itc Bauhaus è del 1975. In quest’ultimo c’è lo zampino di Ed Benguiat, che lo firma insieme a Victor Caruso.
In mezzo c’è un Itc Ronda, del 1970, disegnato da un tale Herb Lubalin, che è meno conosciuto. Le minuscole si avvicinano a Blippo e company, ma sono chiuse. La coda della a minuscola non termina in verticale, ma in obliquo, e questo è un segno caratteristico. Molto strane sono invece e maiuscole, perché non sono affatto arrotondate. Anzi, sono appuntite come nel Futura (A, M, W). C’è solo qualche tratto rotondo, tipo l’angolo in alto a destra su B, P ed R. Strana la Q, con la coda che è una specie di accenno di u capovolta.
I numeri del Ronda sono tutti chiusi. Nell’Itc Bauhaus il 4 è aperto in alto (solo una sottile fessura obliqua), mentre nel Blippo il 4 è aperto in basso.
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