Calligrafia francese

Un poeta locale ha appena pubblicato una raccolta delle sue poesie. Il titolo è in un elegante carattere calligrafico. Si tratta di un libro amatoriale, e il poeta ha una certa età. Nessuna ricerca particolare per trovare il font: è un normale French Script, diffusissimo grazie alla suite Office della Microsoft. Pubblicato dalla Monotype, costa 35 euro a volerlo comprare da Myfonts. Il design è del 2003, il disegnatore è sconosciuto. La scheda sul sito non aggiunge nessuna informazione in più.
È un corsivo regolare, cioè le lettere non sono inclinate verso destra ma hanno aste esattamente verticali.
Lettere caratteristiche sono la M e la N maiuscole, formate da tratti completamente diversi l’uno dall’altro. Il primo è un grande riccio, tondo come una O. L’ultimo è una specie di r minuscola molto alta. Il tratto centrale della M è rettilineo.
Altra lettera interessante è la d minuscola, che non ha l’asta verticale come si usa oggi, ma curva e arricciata verso sinistra, come si usava un tempo.
Sul manuale di calligrafia di Angelo Signorelli, ristampato di recente, si parla della calligrafia francese come di una derivata da quella italiana. Una delle principali differenze riguarda la forma di m e n minuscole, che secondo il manuale si farebbero alla rovescia (confondendosi con la u), e gli anelli dei tratti ascendenti delle varie lettere: nella corsiva italiana gli anelli mancano.
La Scrittura Francese di Signorelli non coincide col French Script. Una delle principali differenze è l’inclinazione verso destra, meno marcata rispetto alla calligrafia inglese, ma comunque presente.
Il manuale di Signorelli (autore Saverio Daniele), dice che la scrittura francese è detta Coulee, ed è stata descritta dal Rossignol.
In epoca digitale non è rimasta quasi nessuna traccia di tutto quello. In italiano non esistono pagine dedicate alla calligrafia francese, e anche sul Rossignol non si trova praticamente niente.
Su Typophile un utente ha posto il problema: esistono dei font digitali ispirati alle calligrafie del sedicesimo e diciassettesimo secolo Ronde, Batarde e Coulee? E ha fornito due esempi cartacei, di cui uno tracciato dal Rossignol (che di nome fa Louis), e che chiama Batarde (con accento circonflesso sulla prima a), mentre quella che chiama Coulèe (con accento sulla prima e) è attribuita ad André Tardieu.
In entrambi i casi non si tratta di caratteri tondi, c’è una leggera inclinazione verso destra. La soluzione adottata per M e N è diversa rispetto al French Script. O meglio, una delle M maiuscole di Tardieu somiglia al French Script, anche se il primo tratto è meno tondo e l’ultimo si arriccia invece di creare uno spigolo. Ma si forniscono due varianti: una prevede la ripetizione dei tratti curvi (la normale M maiuscola corsiva che ci è stata insegnata a scuola), l’altra prevede forme riprese dallo stampatello, con gli spigoli tra i vari tratti, anche se e aste sono curvate e allungate. L’esempio di Rossignol (che ha meno caratteri), mostra due N maiuscole: una con le due gobbe, l’altra con i due spigoli. Niente a che vedere col French Script della Monotype.
Per quanto riguarda la d, l’esempio di Tardieu è simile alla d del French Script. Direi che la Monotype ha preso molto ispirazione dal Tardieu. La sua asta della d è più curva e più allungata a sinistra di quella della Monotype. Più svolazzante. La d del Rossignol invece è diversa. Anziché puntare a sinistra, si arriccia e si richiude su sé stessa.
Da notare anche un’altra cosa: che nell’esempio attribuito al Rossignol i tratti ascendenti non hanno l’anello, come il French Script e come prevede il Signorelli. Tant’è vero che un altro utente di Typophile rimanda al font Rameau, della Linotype. Che è una via di mezzo tra uno stampatello italico e un calligrafico. Nel senso che scrivendo minuscolo, non tutte le lettere sono collegate tra loro. Nella parola “eiusmod”, che compare nella waterfall su Myfont, la s non si unisce alla successiva m, la o non si unisce con la d. Le maiuscole sono praticamente stampatello italico, anche se ci sono varie varianti. La d principale è standard, ma c’è anche la variante coulèe (o French).
Altri risultati, gli utenti di Typophile non ne hanno trovati.

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