Gli alfabeti di Mike BaBoon. Il font multicolore gratuito BroshK
Un tizio che gioca con gli alfabeti è Mike BaBoon. O era, visto che il suo blog è fermo dal novembre scorso. La sua specialità era quella di prendere le lettere, cambiare il colore di ciascuna e aggiungerci dei dettagli: occhi, capelli, becco, occhiali. In maniera tale da ottenere un personaggio riconoscibile. I suoi alfabeti erano a tema. Qui un blogger ha raccolto i più riusciti. Ci sono quello dei Simpson e quello di Harry Potter. L’accortezza è quella di scegliere per ogni personaggio la lettera della sua iniziale. Homer Simpson è la H, Marge la M, Flanders la F, Krusty la K, Bart e Lisa rispettivamente la B e la L.
Sul sito ufficiale si può vedere quello dei Pokemon (Pikachu è la P) e quello delli cartoni animati degli anni 60, in cui si riconoscono l’orso Yogi (Y), Ernesto Sparalesto (Q = Quick Draw McGraw), Lucy di Snoopy (L), Olivia di Braccio di ferro (O), Casper (C ), la Formica Atomica (A), Batman (B), Mister Magoo (M).
C’è anche quello dedicato ai bambini degli anni 70, con la Panter Rosa, Road Runner, Tom e Jerry, Lassiem eccetera; e quello per i bambini degli anni 80, con He Man, Garfield, Gadget, i Turtles, eccetera.
Altre serie riuardano i bambini dei 90 e degli anni 00, ma qua mi è più difficile dare un nome ai personaggi, a parte Spongebob e pochi altri.
C’è la serie principesse, e la serie personaggi malvagi, quella dedicata ai personaggi della Warner Bros e quella dedicata a Guerre Stellari o a Game of Thrones. In alcuni casi l’autore si limita a sovrapporre una faccia ad una lettera dell’alfabeto, cancellando i dettagli esterni in maniera un po’ frettolosa.
Alcuni di quelli che vedono l’immagine ci rimangono male quando vengono a scoprire che non si tratta di un font, ma solo di una specie di poster.
Con la tecnologia che si sta sviluppando per scrivere con font multicolore in futuro sarà possibile creare font del genere utilizzabili in un normale editor. Font a colori esistono già ma sono pochi. E molte applicazioni attualmente in commercio non riescono a visualizzarli.
A proposito di font a colori: un sito interessante che da qualche spiegazione in più è questo, che offre pure link a qualche download a pagamento. Tra i font gratuiti, c’è su Fontspace un esperimento interessante, fatto dal polacco Gluk. Il BroshK, che ha delle sfumature nere all’interno dei tratti.
Questo è quello che ho ottenuto con un normale Mozilla Firefox: ho impostato negli stili, come sorgente del font, il file woff scaricato da Fontspace, e ho impostato il colore rosso. Lo sfondo della pagina è naturalmente bianco.
E questa invece è la stessa pagina visualizzata su Microsoft Edge del 2015. Il browser non supporta la tecnologia multicolore, ma comunque il testo risulta leggibile, come un normale font monocolore.
In un’altra versione i segmenti che compongono le lettere sono di due colori diversi, ma non ho provato se è possibile personalizzarli senza avere programmi professionali.
Sul sito di Colorfonts c’è la possibilità di provare il Bixa, che è composto di tre colori. I quali vanno scelti in fase di download, poi non è più possibile personalizzarli.
Su CreativeMarket.com ci sono solo 20 font colorati, al momento.
Sul sito ufficiale si può vedere quello dei Pokemon (Pikachu è la P) e quello delli cartoni animati degli anni 60, in cui si riconoscono l’orso Yogi (Y), Ernesto Sparalesto (Q = Quick Draw McGraw), Lucy di Snoopy (L), Olivia di Braccio di ferro (O), Casper (C ), la Formica Atomica (A), Batman (B), Mister Magoo (M).
C’è anche quello dedicato ai bambini degli anni 70, con la Panter Rosa, Road Runner, Tom e Jerry, Lassiem eccetera; e quello per i bambini degli anni 80, con He Man, Garfield, Gadget, i Turtles, eccetera.
Altre serie riuardano i bambini dei 90 e degli anni 00, ma qua mi è più difficile dare un nome ai personaggi, a parte Spongebob e pochi altri.
C’è la serie principesse, e la serie personaggi malvagi, quella dedicata ai personaggi della Warner Bros e quella dedicata a Guerre Stellari o a Game of Thrones. In alcuni casi l’autore si limita a sovrapporre una faccia ad una lettera dell’alfabeto, cancellando i dettagli esterni in maniera un po’ frettolosa.
Alcuni di quelli che vedono l’immagine ci rimangono male quando vengono a scoprire che non si tratta di un font, ma solo di una specie di poster.
Con la tecnologia che si sta sviluppando per scrivere con font multicolore in futuro sarà possibile creare font del genere utilizzabili in un normale editor. Font a colori esistono già ma sono pochi. E molte applicazioni attualmente in commercio non riescono a visualizzarli.
A proposito di font a colori: un sito interessante che da qualche spiegazione in più è questo, che offre pure link a qualche download a pagamento. Tra i font gratuiti, c’è su Fontspace un esperimento interessante, fatto dal polacco Gluk. Il BroshK, che ha delle sfumature nere all’interno dei tratti.
Questo è quello che ho ottenuto con un normale Mozilla Firefox: ho impostato negli stili, come sorgente del font, il file woff scaricato da Fontspace, e ho impostato il colore rosso. Lo sfondo della pagina è naturalmente bianco.
E questa invece è la stessa pagina visualizzata su Microsoft Edge del 2015. Il browser non supporta la tecnologia multicolore, ma comunque il testo risulta leggibile, come un normale font monocolore.
In un’altra versione i segmenti che compongono le lettere sono di due colori diversi, ma non ho provato se è possibile personalizzarli senza avere programmi professionali.
Sul sito di Colorfonts c’è la possibilità di provare il Bixa, che è composto di tre colori. I quali vanno scelti in fase di download, poi non è più possibile personalizzarli.
Su CreativeMarket.com ci sono solo 20 font colorati, al momento.
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