MiTo Settembre Musica, Typography Art, Ascii Art, Typewriter Art

Si conclude oggi l’undicesima edizione del festival MiTo Settembre Musica, a Milano e Torino. 140 concerti in 19 giorni. Il logo di quest’anno era un uccellino visto di profilo, che ricorda un po’ il simbolo di twitter, se non fosse che è disegnato solo il contorno nero su fondo verde. Ma se lo si guarda bene ha qualcosa di strano. È composto da simboli della notazione musicale. L’ala è una f, che si usa sugli spartiti ad indicare il volume della linea musicale: f sta per forte, p sta per piano, poi si usano la m per indicare mezzo forte o mezzo piano, e la s e la z per la parola sforzando. Sono tutte lettere italiche, sinuose e inclinate verso destra (corsivo).
Per l’occhio del pennuto è stato utilizzato un simbolo che indica la Fermata (si segna al di sopra del pentagramma). Il becco è dato dal simbolo del Crescendo. Il petto dell’uccellino è invece una Legatura di Portamento. E la zampa? Ah, quel simbolo non l’ho mai visto, non so a che si riferisce. Non mi pare che ci sia, identico, nella pagina dei simboli musicali su Wikipedia in inglese.
Alcuni di questi simboli sono disponibili nei glifi di un normale font, per esempio il gratuito FreeSerif. Per avere una lista completa di simboli musicali esiste sicuramente un font apposito, che mi pare di avere visto da qualche parte ma che sul momento non ricordo.
Questa tecnica credo si potrebbe chiamare typography art, non è stata inventata per il festival musicale. Cercando composizioni simili su internet si possono trovare quelle di William Barrett, che ha usato le lettere degli alfabeti di Goudy per realizzare buffi personaggi.
Su Pinterest c’è qualche altra composizione interessante che non linko perché il sito ha la brutta abitudine di costringere gli utenti a loggarsi, coprendo i risultati della ricerca con un banner irremovibile.
Cercando con un normale motore di ricerca non viene fuori praticamente niente. Tutta la tipografia è un’arte, esistono infiniti modi diversi di assemblare il testo in maniera artistica. Quindi la ricerca “typography art” restituirà tutto e niente.
Questo tipo di arte consiste nel fare disegni utilizzando le lettere dell’alfabeto. Richiama quindi i concetti di Ascii Art e Typewriter Art. La prima era diffusa soprattutto quando c’erano computer che non erano in grado di gestire le immagini. La gente disegnava usando vocali e consonanti, segni di interpunzione (le emoticons fatte con i due punti e le parentesi nascono così). Con una limitazione: le lettere avevano tutte la stessa larghezza, e dovevano essere inserite in una griglia fissa, senza possibilità di sovrapporsi o di sistemarsi in posizioni intermedie. Quindi l’unica variabile di cui bisognava tenere conto era la luminosità della singola lettera, o la luminosità inversa, a seconda se si stesse disegnando in nero su bianco, o in grigio su nero (o verde su nero). Poi fu possibile gestire anche i colori delle singole lettere.
La typewriter art invece implica l’uso di una macchina da scrivere. Che ha dei vantaggi rispetto ai vecchi computer: si possono sovrapporre le lettere, stamparle in posizioni intermedie tra una riga e l’altra, anche ruotarle a piacimento, se il foglio su cui si lavora è abbastanza piccolo da poterlo fare nello spazio limitato del rullo della macchina. I colori erano al massimo due (rosso e nero), si poteva calcare di più o di meno, e il font era uno: tutte le lettere avevano la stessa grandezza.
Nella typography art invece le lettere vengono prese molto grandi, e vengono scelte per la loro forma. Non rappresentano un singolo punto o una singola sfumatura dell’immagine, ma un intero segmento della linea che si sta tracciando, un’intera parte del disegno. L’ala, il becco, l’occhio dell’uccello, nel caso del festival Mito. La testa, un braccio, le gambe, nelle opere di Barrett.
Cercando ascii art vengono fuori risultati a bizzeffe (per forza, esistono programmi che convertono le immagini in automatico). Cercando typewriter art pure vengono fuori risultati sorprendenti. Ma per trovare lavori come il logo del MiTo festival, che bisogna cercare?

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