Il Segoe Script ha aggressività latente, rabbia e spirito vendicativo
La storia risale al 2011, ma io mi ci sono imbattuto soltanto di recente. Ne parlano alcuni blog, tra cui Evilripper e Linguaggio Macchina.Un uomo si era suicidato, non si avevano notizie delle sue figlie. Il programma Chi l’ha visto aveva mandato in onda un servizio con il testo di un messaggio che l’uomo aveva scritto alla moglie. Il Tg5 aveva chiesto un parere ad una grafologa la quale aveva analizzato la grafia traendone alcune conclusioni: “L’angolosità, molto evidente, nella emme e nella enne … rivela un’aggressività latente, la rabbia che Scheppe ha dentro e anche uno spirito vendicativo. … Il fatto che nello scrivere Mattias non sollevi mai la penna dal foglio evidenzia il tentativo di soffocare le emozioni e tenere a bada gli impulsi”.
Venne fuori poi che quel testo non era l’originale, che era in tedesco, ma una traduzione italiana, impaginata dal grafico di Chi l’ha visto utilizzando il Segoe Script.
Entrambi i blog fanno il nome della grafologa in questione, e uno pubblica anche la foto.
Il video del servizio era disponibile su Youtube, ma è poi stato tolto per violazione del copyright mediaset.
Uno degli utenti commenta che la grafologia non ha attendibilità scientifica e non viene accettata in tribunale.
Qualcuno prova a giustificare la grafologa: “Può darsi che le abbiano messo fretta, può darsi che bazzichi in ambienti calligrafici e non si intenda di font digitali. Può darsi che si sia fatta prendere dalla comparsata televisiva. Poverina”. Ma il pollice verso va alla redazione del tg.
I “rabbiosi e vendicativi” disegnatori del Segoe Script sono Brian Allen e Carl Crossgrove. Il carattere è pubblicato da Ascender, ma il proprietario del disegno è Microsoft. Si tratta di un font diffusissimo, perché mi pare viene installato con Windows, anche al di fuori del pacchetto Office.
(In realtà i font sono due: regular e bold).
Di entrambi i designer Myfont non ha nessuna nota biografica. Il nome di Allen compare solo in collegamento al Segoe Script e al Segoe Print, mentre quello di Crossgrove è collegato a 20 famiglie di font, di cui la più trendy è Cavolini, della Monotype. Simula la scrittura a mano, ma a lettere rigorosamente separate (la k è più elegante rispetto al Segoe).
Il nome di Crossgrove compare poi in un senza grazie originale (Biome), in uno svizzero (Mundo Sans), in un serif (Itc Galliard eText, pubblicizzato per la sua leggibilità), e in altri font fantasia, tra cui spiccano il Curlz (caratterizzato da riccioli e spirali in ogni lettera, firmato anche da Steve Matteson), e il Rosewood, stile far west, firmato anche da Carol Twombly e Kim Buker Chansler.
Mi pareva che entrambi fossero inseriti nei prodotti Microsoft, ma sul sito ufficiale risulta soltanto il primo.
Il sito ufficiale della Microsoft è interessante perché permette di ottenere un elenco di tutti font utilizzati, ad ognuno dei quali corrisponde l’elenco del prodotto in cui è inserito. Oppure si può scegliere un prodotto, anche del passato, e vedere quali font ha in dotazione.
Da lì veniamo a sapere che il famigerato Segoe Script è stato utilizzato soltanto 4 volte: in Windows 7, 8, Server 2008 e Vista. Sempre nella versione 5.0.
Venne fuori poi che quel testo non era l’originale, che era in tedesco, ma una traduzione italiana, impaginata dal grafico di Chi l’ha visto utilizzando il Segoe Script.
Entrambi i blog fanno il nome della grafologa in questione, e uno pubblica anche la foto.
Il video del servizio era disponibile su Youtube, ma è poi stato tolto per violazione del copyright mediaset.
Uno degli utenti commenta che la grafologia non ha attendibilità scientifica e non viene accettata in tribunale.
Qualcuno prova a giustificare la grafologa: “Può darsi che le abbiano messo fretta, può darsi che bazzichi in ambienti calligrafici e non si intenda di font digitali. Può darsi che si sia fatta prendere dalla comparsata televisiva. Poverina”. Ma il pollice verso va alla redazione del tg.
I “rabbiosi e vendicativi” disegnatori del Segoe Script sono Brian Allen e Carl Crossgrove. Il carattere è pubblicato da Ascender, ma il proprietario del disegno è Microsoft. Si tratta di un font diffusissimo, perché mi pare viene installato con Windows, anche al di fuori del pacchetto Office.
(In realtà i font sono due: regular e bold).
Di entrambi i designer Myfont non ha nessuna nota biografica. Il nome di Allen compare solo in collegamento al Segoe Script e al Segoe Print, mentre quello di Crossgrove è collegato a 20 famiglie di font, di cui la più trendy è Cavolini, della Monotype. Simula la scrittura a mano, ma a lettere rigorosamente separate (la k è più elegante rispetto al Segoe).
Il nome di Crossgrove compare poi in un senza grazie originale (Biome), in uno svizzero (Mundo Sans), in un serif (Itc Galliard eText, pubblicizzato per la sua leggibilità), e in altri font fantasia, tra cui spiccano il Curlz (caratterizzato da riccioli e spirali in ogni lettera, firmato anche da Steve Matteson), e il Rosewood, stile far west, firmato anche da Carol Twombly e Kim Buker Chansler.
Mi pareva che entrambi fossero inseriti nei prodotti Microsoft, ma sul sito ufficiale risulta soltanto il primo.
Il sito ufficiale della Microsoft è interessante perché permette di ottenere un elenco di tutti font utilizzati, ad ognuno dei quali corrisponde l’elenco del prodotto in cui è inserito. Oppure si può scegliere un prodotto, anche del passato, e vedere quali font ha in dotazione.
Da lì veniamo a sapere che il famigerato Segoe Script è stato utilizzato soltanto 4 volte: in Windows 7, 8, Server 2008 e Vista. Sempre nella versione 5.0.
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