Nomina

Ho letto sul blog Oinoi per la prima volta il nome di Piero De Macchi. Il blog lo presenta come il collegamento tra la generazione precedente all’avvento del digitale e quella successiva. Ha iniziato la sua carriera lavorando con Novarese. Il suo carattere più conosciuto è il Nomina. Mai visto da qualche parte? Era quello usato per gli elenchi telefonici. Se avete visto un elenco negli ultimi quindici anni, allora conoscete il Nomina.
Scrive il solito Luc Devroye, che sa tutto, che il carattere è stato commissionato nel 1999, usato per la prima volta nel 2001. E ha rimpiazzato il Galfra di Mandel che era stato in uso dal 1977.
Sono di De Macchi anche i caratteri del logo della Iveco. 
Sul sito ufficiale è disponibile un’anteprima di tutti i suoi font. Il Nomina è strano, perché visto in grandi dimensioni si notano tanti micro-tagli che a grandezza di elenco telefonico passano completamente inosservati.
Lo stesso carattere è stato usato anche per le Pagine Gialle.
Sul sito ci sono schede dedicate agli esperimenti calligrafici di De Macchi, alle meridiane, alle incisioni calcografiche. Il sito è in italiano e in inglese. La sua storia si ferma al 2005. La sezione delle news è sempre stata vuota. “No news, good news”, dice ironicamente una scritta abbandonata lì.
C’è modo di acquistare i font di De Macchi? No. Il sito dice sotto quasi tutti “La riproduzione è vietata”. Cercando il nome su Identifont risulta che non esistono disegnatori/fonderie contenenti le parole ‘de macchi’. “Forse cercavi Rade Matic?” No, non lo cercavo. (Ma anche l’avessi cercato non avrei trovato niente. Rade Matic ha disegnato un solo font, di cui non è disponibile alcun sample. Andiamo bene...)

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