Retrò appuntiti
Se uno non ci ha mai fatto caso, potrebbe dire che la A maiuscola è sempre a punta, nella parte superiore. Invece no. Anzi, in gran parte dei font la parte superiore è piatta. Perfino nel Times New Roman lo è, seppure in maniera impercettibile.
La forma della A è collegata a quella di altre tre lettere: M, V e W.
Tra i font più diffusi, il Tw Cen è riconoscibile per avere queste quattro lettere ben appuntite, le prime due nella parte superiore, le altre in quella inferiore. (Però se si usa la versione bold, la punta non ce hanno più).
Faccio un giro su Dafont alla ricerca delle punte. Mi interesserebbe una ricerca tra i senza grazie, ma su Dafont ogni carattere può essere inserito in una sola categoria. Dovendo scegliere tra sans e retrò, scelgo la seconda, visto che sto cercando un’atmosfera che ha a che fare col passato.
Mi cade l’occhio sul Market Deco, ma non è appuntito. Eppure, a memoria, avrei detto il contrario.
Più in basso, il Bellerose ha le punte su M, V e W, ma non sulla A, che è a vetta tonda e fianchi paralleli.
Il Geomancy ha la caratteristica che cerco, ma ha voluto strafare: la M e la W hanno la punta centrale che sfora, andando al di sotto della linea di base nel primo caso, e al di sopra della linea superiore nel secondo.
In tutta la prima pagina non c’è quello che dico io. Nella seconda l’Atlantic Cruise prova ad avvicinarcisi, ma non troppo.
Nella terza trovo Breamcatcher, di Typodermic, che è molto appuntito. Ma è anche troppo sottile per i miei gusti.
È composto solo di lettere maiuscole, ma è interessante. Ispirato allo spartito di With Every Breath I Take, collegato al film Here Is My Heart, con Bing Crosby.
Altri font appuntiti fatti solo di maiuscole sono Mouse Deco, DK Kaikoura, DK Majolica. Il secondo si fa notare per una O variant sottolineata. Il terzo ha la A col trattino orizzontale che sfora a destra e sinistra. I due Dk hanno la M a fianchi paralleli.
Il Paulistana Deco ha una M a tre gambe.
Il Decotech, finalmente, ha anche le minuscole. Ma ha una A senza trattino orizzontale. Nella versione base. Ha anche una versione TL, in cui ci sono solo lettere maiuscole, con varie varianti. La A può essere appuntita col trattino, o può essere tonda dai fianchi paralleli. I tratti orizzontali spuntano a sinistra, formando una sorta di Itc Anna, non proprio identico.
Da notare i numeri, che nella versione di base sono a vita alta (col 4 aperto e il 7 col trattino verticale), mentre nella TL sono a vita bassa (4 chiuso e 7 senza trattino). Il punto interrogativo fa la stessa cosa.
Le lettere più strane sono la C e la S, con le estremità tagliate in orizzontale in alto e in basso. Anche le altre lettere si discostano da quelle normalmente in uso.
Insomma, se il Tw Cen si fa leggere tranquillamente senza che qualcuno noti qualcosa di strano, qua le lettere insolite le nota chiunque.
Noto anche un altro particolare (completamente off topic). La f ha un tratto discendente. Ho notato questa caratteristica nel logo di Conforama. Là però il trattino è da un lato solo e la base piatta. Inoltre la C è più ampia di un semicerchio, la a minuscola ha il ciuffo arrotondato. Ma la m minuscola ricorda quella del Decotech, appunto.
La forma della A è collegata a quella di altre tre lettere: M, V e W.
Tra i font più diffusi, il Tw Cen è riconoscibile per avere queste quattro lettere ben appuntite, le prime due nella parte superiore, le altre in quella inferiore. (Però se si usa la versione bold, la punta non ce hanno più).
Faccio un giro su Dafont alla ricerca delle punte. Mi interesserebbe una ricerca tra i senza grazie, ma su Dafont ogni carattere può essere inserito in una sola categoria. Dovendo scegliere tra sans e retrò, scelgo la seconda, visto che sto cercando un’atmosfera che ha a che fare col passato.
Mi cade l’occhio sul Market Deco, ma non è appuntito. Eppure, a memoria, avrei detto il contrario.
Più in basso, il Bellerose ha le punte su M, V e W, ma non sulla A, che è a vetta tonda e fianchi paralleli.
Il Geomancy ha la caratteristica che cerco, ma ha voluto strafare: la M e la W hanno la punta centrale che sfora, andando al di sotto della linea di base nel primo caso, e al di sopra della linea superiore nel secondo.
In tutta la prima pagina non c’è quello che dico io. Nella seconda l’Atlantic Cruise prova ad avvicinarcisi, ma non troppo.
Nella terza trovo Breamcatcher, di Typodermic, che è molto appuntito. Ma è anche troppo sottile per i miei gusti.
È composto solo di lettere maiuscole, ma è interessante. Ispirato allo spartito di With Every Breath I Take, collegato al film Here Is My Heart, con Bing Crosby.
Altri font appuntiti fatti solo di maiuscole sono Mouse Deco, DK Kaikoura, DK Majolica. Il secondo si fa notare per una O variant sottolineata. Il terzo ha la A col trattino orizzontale che sfora a destra e sinistra. I due Dk hanno la M a fianchi paralleli.
Il Paulistana Deco ha una M a tre gambe.
Il Decotech, finalmente, ha anche le minuscole. Ma ha una A senza trattino orizzontale. Nella versione base. Ha anche una versione TL, in cui ci sono solo lettere maiuscole, con varie varianti. La A può essere appuntita col trattino, o può essere tonda dai fianchi paralleli. I tratti orizzontali spuntano a sinistra, formando una sorta di Itc Anna, non proprio identico.
Da notare i numeri, che nella versione di base sono a vita alta (col 4 aperto e il 7 col trattino verticale), mentre nella TL sono a vita bassa (4 chiuso e 7 senza trattino). Il punto interrogativo fa la stessa cosa.
Le lettere più strane sono la C e la S, con le estremità tagliate in orizzontale in alto e in basso. Anche le altre lettere si discostano da quelle normalmente in uso.
Insomma, se il Tw Cen si fa leggere tranquillamente senza che qualcuno noti qualcosa di strano, qua le lettere insolite le nota chiunque.
Noto anche un altro particolare (completamente off topic). La f ha un tratto discendente. Ho notato questa caratteristica nel logo di Conforama. Là però il trattino è da un lato solo e la base piatta. Inoltre la C è più ampia di un semicerchio, la a minuscola ha il ciuffo arrotondato. Ma la m minuscola ricorda quella del Decotech, appunto.
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