Camp
Il blog di Identifont recensisce ogni mese numerosi font. Questo mese, tra gli altri, ne spicca uno colorato. È il Camp, dove ogni lettera è fatta accostando insieme tronchi. Almeno, i tratti rettilinei sono sicuramente tronchi, con tanto di rametto e fogliolina, mentre i tratti curvi sono qualcosa di abbastanza insolito.
Dice il blog “dovete usare il carattere abbastanza grande, così non viene confuso con salsicce o palloncini attorcigliati”.
L’autore del blog ricorda che le lettere fatte di tronchi sono diffuse fin dalla metà dell’800, inizialmente conosciute col nome Rustic.
E linka la pagina di Fonts In Use dedicata al Rustic No.2. Anno 1845. Anche qui i tronchi venivano piegati per fare i tratti curvi. Quattro usi in tutto segnalati sul sito.
Il Camp è stato rilasciato l’anno scorso. È disponibile in 5 versioni: la prima è per scrivere in un colpo solo, in colore singolo. Le altre quattro rappresentano le 4 parti di ogni lettera: c’è un font per il bordo, uno per il colore interno, uno per i terminali e l’altro per l’ombra. In tal modo si possono scegliere quattro colori diversi per la scritta personalizzata.
Per metterli insieme credo che si debba utilizzare il vecchio sistema di ripetere quattro volte la scritta su livelli esattamente sovrapposti, nei quattro diversi font, in maniera da ottenere un risultato unico completo di tutti i dettagli.
Al primo posto tra i font simili Myfonts propone il Tiki, dello stesso autore, fatto con canne di bambù. I tratti curvi sono una somma di tratti rettilinei.
Il Camp è taggato wood, forest, logs, timber, trees, eccetera. Il primo tag è ambiguo: i caratteri di legno erano quelli che venivano utilizzati per stampare normali lettere sui manifesti, o comunque in grande formato. Si usava il legno perché non si deformava, come il metallo, ed era più resistente.
Nulla a che vedere con la foresta.
Tra quelli taggati forest ci sono il Ft Hidden Forest, con un vasto assortimento di profili di alberi di tutti i tipi e l’Ft Forest, dove invece ci sono i profili delle foglie. Entrambi pubblicati da Fenotype.
Il Pr Sprucewood, di Pr Fonts invece raccoglie profili stilizzati di abeti. L’Indian Joe è carino: le lettere sono decorate con i dettagli dei pellirosse: asce di guerra, calumet, visi, decorazioni, dettagli di abiti, eccetera. Visto in colore singolo è incomprensibile, ma se uno colora i vari dettagli viene bene.
Gli altri font taggati forest, o non hanno niente della foresta, o sono degli inline (come l’insegna di Jurassic Park). In un caso le lettere sono fatte di foglie stilizzate.Ad essere taggati logs sono in tre. Uno non mi piace, l’altro è il Camp, l’ultimo il Wood Font Four, 2010, che ha anche un’atmosfera retrò.
Di timber ce ne sono due, oltre al Camp. Il primo è il Wood Font Two, anche questo di Intellecta, come il precedente, che visto nei dettagli ricostruisce in maniera realistica alberi decrepiti e talvolta contorti. Il secondo è il Woodpecker, che invece si ispira alle righe ondulate che si vedono su una tavola di legno o su un mobile.Nella categoria trees troviamo altri profili di alberi (Subikto Trees), i simboli della natura selvaggia americana (Wilderness Doodless, con grizzli, coyote, alci, asce, caffè, scarponi, fuoco, pigne e casa nei boschi), simboli dei campeggi (Lake Vacation Doodles, con roulotte, barche, tende, cestini del pranzo), altri simboli collegati alla natura (Woodland Doodles, con cerbiatti, procioni, funghi, uccellini vari), eccetera
Con il Blooming Meadow e il Db Foliage ci si possono fare delle cornicette col motivo delle foglie ripetuto più e più volte. Il Db Trees è fatto di alberelli stilizzati. Anche il Kg Christmas Trees, solo che si tratta di abeti natalizi. Come pure il Fontazia Christmas Tree, 1 e 2.
Il Trees of Africa è invece fatto di profili di alberi africani. Ce n’è uno fatto di bonsai e vari altri natalizi. Si tratta pur sempre di immagini. Uno interessante sta tra i font gratuiti: si chiama Burnstown Dam, Typodermic, è fatto di tavole di legno inchiodate una sull’altra. Interessante, purché non sia troppo piccolo, e con licenza gratuita per uso commerciale (desktop). Perfetto per etichette di whisky clandestino, matrimoni country e braciolate (traduco un po’ a casaccio dalla didascalia).
L’autore del blog ricorda che le lettere fatte di tronchi sono diffuse fin dalla metà dell’800, inizialmente conosciute col nome Rustic.
E linka la pagina di Fonts In Use dedicata al Rustic No.2. Anno 1845. Anche qui i tronchi venivano piegati per fare i tratti curvi. Quattro usi in tutto segnalati sul sito.
Il Camp è stato rilasciato l’anno scorso. È disponibile in 5 versioni: la prima è per scrivere in un colpo solo, in colore singolo. Le altre quattro rappresentano le 4 parti di ogni lettera: c’è un font per il bordo, uno per il colore interno, uno per i terminali e l’altro per l’ombra. In tal modo si possono scegliere quattro colori diversi per la scritta personalizzata.
Per metterli insieme credo che si debba utilizzare il vecchio sistema di ripetere quattro volte la scritta su livelli esattamente sovrapposti, nei quattro diversi font, in maniera da ottenere un risultato unico completo di tutti i dettagli.
Al primo posto tra i font simili Myfonts propone il Tiki, dello stesso autore, fatto con canne di bambù. I tratti curvi sono una somma di tratti rettilinei.
Il Camp è taggato wood, forest, logs, timber, trees, eccetera. Il primo tag è ambiguo: i caratteri di legno erano quelli che venivano utilizzati per stampare normali lettere sui manifesti, o comunque in grande formato. Si usava il legno perché non si deformava, come il metallo, ed era più resistente.
Nulla a che vedere con la foresta.
Tra quelli taggati forest ci sono il Ft Hidden Forest, con un vasto assortimento di profili di alberi di tutti i tipi e l’Ft Forest, dove invece ci sono i profili delle foglie. Entrambi pubblicati da Fenotype.
Il Pr Sprucewood, di Pr Fonts invece raccoglie profili stilizzati di abeti. L’Indian Joe è carino: le lettere sono decorate con i dettagli dei pellirosse: asce di guerra, calumet, visi, decorazioni, dettagli di abiti, eccetera. Visto in colore singolo è incomprensibile, ma se uno colora i vari dettagli viene bene.
Gli altri font taggati forest, o non hanno niente della foresta, o sono degli inline (come l’insegna di Jurassic Park). In un caso le lettere sono fatte di foglie stilizzate.Ad essere taggati logs sono in tre. Uno non mi piace, l’altro è il Camp, l’ultimo il Wood Font Four, 2010, che ha anche un’atmosfera retrò.
Di timber ce ne sono due, oltre al Camp. Il primo è il Wood Font Two, anche questo di Intellecta, come il precedente, che visto nei dettagli ricostruisce in maniera realistica alberi decrepiti e talvolta contorti. Il secondo è il Woodpecker, che invece si ispira alle righe ondulate che si vedono su una tavola di legno o su un mobile.Nella categoria trees troviamo altri profili di alberi (Subikto Trees), i simboli della natura selvaggia americana (Wilderness Doodless, con grizzli, coyote, alci, asce, caffè, scarponi, fuoco, pigne e casa nei boschi), simboli dei campeggi (Lake Vacation Doodles, con roulotte, barche, tende, cestini del pranzo), altri simboli collegati alla natura (Woodland Doodles, con cerbiatti, procioni, funghi, uccellini vari), eccetera
Con il Blooming Meadow e il Db Foliage ci si possono fare delle cornicette col motivo delle foglie ripetuto più e più volte. Il Db Trees è fatto di alberelli stilizzati. Anche il Kg Christmas Trees, solo che si tratta di abeti natalizi. Come pure il Fontazia Christmas Tree, 1 e 2.
Il Trees of Africa è invece fatto di profili di alberi africani. Ce n’è uno fatto di bonsai e vari altri natalizi. Si tratta pur sempre di immagini. Uno interessante sta tra i font gratuiti: si chiama Burnstown Dam, Typodermic, è fatto di tavole di legno inchiodate una sull’altra. Interessante, purché non sia troppo piccolo, e con licenza gratuita per uso commerciale (desktop). Perfetto per etichette di whisky clandestino, matrimoni country e braciolate (traduco un po’ a casaccio dalla didascalia).
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