Le grazie della u

Una delle prima cose che mi capita di guardare in un carattere con grazie è la forma della grazia superiore sinistra della n minuscola. Non so se abbia un nome ben preciso: Wikipedia non ne parla, né il sito di Gianluigi Canducci, che dà perfino la definizione di “ardiglione” che di solito non si trova altrove (è il tratto che distingue la G dalla C).
Ovviamente quella della m è uguale, e, pensavo io, anche la u doveva essere collegata, per forza di cose. Invece non è proprio così. Basta guardare il Times New Roman: la n ha quella grazia in discesa, mentre la u ha le due grazie superiori piatte, dalla parte di sopra, e arrotondate da quella di sotto.
Il Garamond fa la stessa cosa: la grazia della n è molto in pendenza e curva, mentre quelle della u sono piatte dalla parte superiore.
Anche il Baskerville è così la stessa cosa, anche se la pendenza nella n è giusto accennata. Però i due profili non sono sovrapponibili.
Provo a fare un giro su Google Fonts per rendermi conto.
Nei principali slab non c’è differenza tra i due tratti. Nello Slabo le grazie sono perfettamente rettangolari, nel Roboto Slab sono un po’ svasate, ma comunque sono sovrapponibili.
Ma più in basso trovo il Merryweather e il Lora, che non sono slab, eppure le grazie della u sono uguali a quella superiore della n.
E lo stesso vale per Droid, Playfair, Pt Serif, Noto Serif, Bitter e Crimson. Solo arrivati al Libre Baskerville si trova una differenza tra le due lettere. E più sotto bisogna arrivare al Source Serif.
Insomma, la gran parte dei font che Google propone per primi si regolano diversamente rispetto al Times New Roman.
Ovviamente il fatto che siano sovrapponibili non implica che siano necessariamente uguali. Se vediamo Droid, Noto e Bitter notiamo che l’angolo superiore destro dell’asta non è di 90 gradi, ma un po’ di più, nella n, mentre è di 90 gradi nella u. Ciò non toglie che gli angoli di svasatura, o la curvatura, restano gli stessi. E Myfonts? Al primo posto dei serif più venduti c’è lo Scotch della Positype. In cui c’è una somiglianza, ma non sovrapposizione: la grazia della n è leggermente in salita da sinistra a destra, e l’angolo superiore destro non è spigoloso, come nella u, ma leggermente arrotondato.
Al secondo e terzo posto ci sono Freight e Mrs Eaves dove le grazie della u sono piatte e quella della n è obliqua.
Il primo ad avere grazie della u oblique è il Sabon della Linotype, in maniera impercettibile, comunque molto meno della n.
A dire la verità prima c’è il Landa di Sudtipos, ispirato ai caratteri veneziani del quindicesimo secolo. Dai tratti non puliti, per imitare la stampa con i mezzi rudimentali di quel periodo.
Seguono il Didot (trattino orizzontale per entrambi), un Garamond, Century (sovrapponibile), Desire e Rigatoni (idem), FF Meta (stessa inclinazione, ma bordo destro che si restringe).
Insomma, c’è molta varietà. La regola di base è questa: le grazie superiori possono essere entrambe piatte dalla parte di sopra, entrambe in pendenza, con stessa gradazione o gradazione diversa. Oppure la n ce l’ha in pendenza e la u è orizzontale, o comunque con una pendenza inferiore. Mai e poi mai si può fare una n con grazia piatta e la u con grazie in pendenza. Almeno, fino a prova contraria.

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