Logo Autobianchi


Sul sito del Museo del Marchio Italiano si può vedere un disegno tecnico del marchio tridimensionale dell’Autobianchi.
Visto l’ultima volta sulla Y10, il marchio risale al 1968. Il disegnatore è Ilio Negri.
Il disegno raffigurava un triangolo equilatero scuro con una fascia obliqua chiara che scendeva da sinistra. Il tutto era inserito in un cerchio, inizialmente, e poi a partire dal 1985 nello scudo della Lancia capovolto (che poi non è altro che un triangolo di Reuleaux).
Qualcosa di simile alla A di Autobianchi è stato inserito anche in un font gratuito che si trova su Dafont: il Savaro Stencil, di Studio Typo. La base mi pare un po’ più stretta degli altri due lati. La V ha la stessa forma, ma capovolta. Altre lettere, tutte maiuscole, hanno la stessa caratteristica: interamente riempite, tranne una o due linee bianche , talvolta oblique.
Il font è disponibile solo nelle lettere maiuscole. Discutibile la scelta di mettere una L al posto del 4.
C’entra qualcosa l’Autobianchi, in tutto questo? Penso proprio di sì, visto che per il simbolo della chiocciola è stata scelta una A bianca inserita in un cerchio nero. Il negativo del logo Autobianchi prima dell’85.
Sotto il font non c’è nessuna descrizione. Studio Typo non ha molto successo, su DaFont. I font più scaricati girano attorno ai 150 download giornalieri. Ai primi posti ci sono il Wida Round, il Rock On e il Typo Grotesk.
Il secondo è uno slab molto spesso con delle crepe o rughe in bianco. Categoria: Rovinato. Gli altri due sono Sans Serif. Il secondo si nota per una y che ricorda il Coolvetica (la t invece è cruciforme).
Studio Typo ha un sito da cui si può comprare la licenza dei font, ma è un sito su cui non compaiono nomi né località. Al volo, non si capisce neanche di quale paese sia questa fonderia.
Secondo l’unica persona a interessarsi di queste cose (Luc Devroye), lo studio sarebbe basato a Istanbul. Il fondatore è nato nel 1978.
Ma torniamo al logo Autobianchi, e a Ilio Negri. Wikipedia ha una pagina dedicata a quest’ultimo: grafico e designer italiano, fece apprendistato presso la tipografia del padre, e più tardi lavorò con Novarese alla progettazione del Forma.
Accanto all’articolo c’è ovviamente la foto del marchio dell’Autobianchi. Un’altra azienda alla quale il suo nome è collegato è la Lagostina (fabbrica di pentole, posate e utensili da cucina).

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