A vita bassa
L’Itc Anna su Myfonts è taggato “low-waisted”. Che possiamo tradurre con “a vita bassa” (dall’inglese waist). Ovviamente il termine si riferisce al tratto centrale di alcune lettere, come la A e la E (e in questo caso anche B ed R), che non si trova a metà esatta dell’altezza, ma molto più in basso.
Ad essere taggati nello stesso modo ci sono soltanto altri 14 fonts. In cima alla lista il Populaire, il Charmante e il Catorze27 Style 1, tutti sconosciuti e di fonderie sconosciute.
Talvolta la definizione si applica soltanto, o soprattutto alla E. Tipo nel Charmante la cravatta della E è bassa, mentre la B è pressoché simmetrica sull’asse orizzontale.
Un risultato è completamente fuori luogo, il Lo-Type, che è palesemente a vita alta.
Il Betta viene diffuso con lettere in entrambe le versioni, a vita alta e vita bassa.
Il più strano di tutti è l’Arbotek, dove la E è a vita bassa mentre la B è a vita alta.
In tutti gli altri casi la B e la E concordano.
E questo non può che far venire in mente la scritta del cancello del campo di concentramento di Auschwitz, dove questa concordanza non c’è. Nella famosa scritta “Arbeit Macht Frei” (tutta in maiuscolo), accanto ad una B a vita bassa (e per giunta con l’anello inferiore più piccolo del superiore) c’è una E a vita alta. Evidentemente la B è stata attaccata al contrario. Qualcuno può pensare che sia stato un errore involontario, ma la leggenda vuole che sia stato un atto deliberato di rivolta, visto che la scritta è stata fatta assemblare agli stessi prigionieri politici del campo. Comunque, è questo il significato che ha assunto in seguito, tanto che è stato fatto un apposito monumento, esposto nelle vicinanze della sede dell’Unione Europea (non so se sta ancora lì, sui mass media italiani l’iniziativa non ha ricevuto praticamente nessuna attenzione).
Identifont, tra le Unusual Features, cataloga solo 29 fonts in cui “la barra centrale della E maiuscola è al di sotto del centro”. Di più, ma non molto.
Sono 74 invece i font con la E a vita alta, sullo stesso sito. Nessuno dei quali somiglia a quello di Auschwitz, anche per via della M con vertice centrale alto e piatto.
Per quanto riguarda la B, i due archi possono essere simmetrici o il più alto può essere più piccolo. Il fatto che sia più piccolo quello inferiore è più inusuale, ma siamo abituati a vederlo, ad esempio nell’Itc Anna. Però Identifont non ha inserito questa caratteristica tra le Unusual.
Il “tratto curvo che crea uno spazio chiuso all’interno del glifo” in B, b D, d, P, p e q si chiama arco. Non è scontato arrivarci, io lo so perché lo ha scritto quest’estate Canducci sul suo blog, dove c’è la guida più completa che si possa trovare sul web a proposito dei caratteri tipografici.
In inglese invece si usa la parola “bowl”, che sta per “ciotola” (o scodella, coppa, boccia, tazza, vaschetta, ma può indicare anche uno stadio sportivo).
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