Specimen

Scrive Wikipedia: “Specimen è un sostantivo latino con cui si indica un campione di materia da utilizzare per prove di laboratorio, ovvero con il significato di modello di esempio. Il termine è entrato nel linguaggio comune con la locuzione ‘specimen di firma’ per definire la firma che normalmente viene depositata in Banca all’atto della stipula di un contratto di conto corrente.”
Dopo la biologia, il laboratorio medico, e la geologia, c’è un paragrafo dedicato alla tipografia: “Un type specimen è una pubblicazione che mostra i glifi disponibili per un tipo di carattere, incluse variazioni utilizzate per legature e decorazioni speciali”. Tutto qui. Con una piccola aggiunta sull’analisi calligrafica forense, dove si usa il termine sample.
La parola “type” ovviamente è presa dall’inglese, non dal latino, ed evidentemente dimostra una un’assenza di tradizione autoctona in materia tipografica. Con tutto che l’Italia ha una lunghissima storia nel campo tipografico, una parte consistente della memoria non è stata tramandata, per cui si attinge alla tradizione anglofona.
Il vocabolario Treccani online ha una lunga definizione di specimen (la parola deriva dal latino specere=guardare), in cui non si fa alcun riferimento esplicito alla tipografia. Il significato di base è “saggio, campione, modello”.
Quindi un qualsiasi testo che mostra un campione delle lettere di un certo tipo di carattere si può considerare specimen.
Il sito Myfonts crea in automatico un testo di esempio per ognuno dei suoi font scegliendo a caso un pangramma, ovvero una frase che contiene tutte quante le lettere dell’alfabeto. Si possono impostare anche altre opzioni, come tutto l’alfabeto, solo le maiuscole, solo le minuscole, i numeri, le legature, la punteggiature, gli indirizzi, o le notizie di vari siti web. Per i pangrammi, è possibile scegliere la lingua di riferimento in una lunga lista. Sono previste poi le opzioni più tradizionali: il più famoso pangramma in inglese “The quick brown fox jumps over a lazy dog”, oppure il Lorem Ipsum.
Spiega ancora Wikipedia: “Il lorem ipsum è un testo segnaposto utilizzato da grafici, designer, programmatori e tipografi a modo riempitivo per bozzetti e prove grafiche. È un testo privo di senso, composto da parole, o parti di parole, in lingua latina, riprese pseudocasualmente da uno scritto di Cicerone del 45 avanti Cristo. A volte alterate con l’inserzione di passaggi ironici”.
Il testo è stato utilizzato per la prima volta nel 1500 da un anonimo tipografo. Fu reso popolare negli anni 60, con la diffusione dei fogli a caratteri trasferibili Letraset, e poi dai programmi di grafica.
Il testo di partenza è “Sui confini del bene e del male” (De finibus bonorum et malorum), paragrafi 32 e 33.
Un’altra frase famosa usata per gli specimen deriva sempre da Cicerone, stavolta dalle Catilinarie: “Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” (Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?). Si tratta di un discorso tenuto in Senato nel 63 avanti cristo, per smascherare la congiura ordita da Catilina, che non era stato eletto al consolato.
Si trova ripetuta più e più volte nel Manuale Tipografico di Bodoni, del 1818, ma sembra fosse stata usata già prima da altri tipografi.
Sul sito Myfonts ci sono anche alcune immagini che mostrano ogni font utilizzato in forme e colori diversi.
Quando si lavora ad uno specimen che non sia random, è particolarmente importante la scelta delle parole che si vanno a mostrare. Le quali devono suggerire delle idee associate al tipo di carattere e all’uso che se ne deve fare.
Esempio, su Typofonderie per il Parisine sono state usate le parole Bastille, Place de la Concorde, Tour Eiffel, mentre per l’Apolline le parole Humaniste, Jenson, Incunables.
Si dice che nel mondo anglosassone è molto diffuso l’uso della parola Handgloves (guanti), che contiene tutte le caratteristiche principali del font, quelle che si ripetono anche in lettere che nella parola non compaiono. Ogni tanto qualcuno cerca un’idea migliore, ma finora non è stata trovata.
Interessante, sul sito di Archivio Tipografico, qualche foto delle pagine di un libro-specimen che è stato realizzato con i caratteri in piombo disegnati da Novarese. Spettacolare perché, accanto alle foto del libro finito, ci sono le foto delle soluzioni che sono state messe in atto per stamparlo. Ad esempio, per fare una pagina con lettere di dimensioni diverse orientate in sensi diversi, è stato necessario riempire una cornice di tanti cilindretti di legno, e frammenti di legno vari, per tenere fermi i caratteri nella pagina.
Anche per creare la scritta tonda in copertina (con i caratteri Stop), è stato necessario utilizzare frammenti di legno per tenere ferma la scritta all’interno di una cornice rotonda tenuta insieme con lo spago.
Comunque su Myfonts è comunemente in uso anche il lorem ipsum in automatico, nella pagina dedicata ad ogni peso di un certo tipo di carattere, per dimostrare la leggibilità a grandezze diverse (da 144 punti fino a scendere a 10).

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