Vice

Ho visto il logo del Vice, l’emulatore per Commodore 64. Ho fatto qualche ricerca, anche con i software automatici, ma non è venuto fuori niente di interessante.
La forma un po’ squadrata di c ed e potrebbe ricordare un po’ l’Eurostile, magari un Bold Extended. La i si suppone minuscola, ma è senza puntino.
La v con un lato curvo e uno verticale è qualcosa di così inusuale che What The Font non lo concepisce, e non trova niente con le stesse caratteristiche, se uno gli invia solo la v. E in effetti questa caratteristica non si trova neanche tra quelle inusuali classificate da Identifont.
Quella che gli si avvicina di più sarebbe la v del Millennia, che ha tre lati, due verticali e uno obliquo.
Le altre lettere del Millennia sono pure caratterizzate dall’assenza di lati curvi. La e minuscola è pressoché quadrata, ma il tratto in basso termina in orizzontale, senza ripiegarsi verso l’alto.
Il Millennia risale al 1999, distribuito da Fonthead Design, che distribuisce tra l’altro il Tachyon, un senza grazie strano, stile Guerre Stellari, il John Doe, un typewriter, e l’Infobits, un dingbat con mouse, cellulari, macchine fotografiche, i-pod.
Che poi sono tutti dello stesso disegnatore, un tale del Delaware, Stati Uniti (costa est, vicino al New Jersey).
Comunque, per tornare alla pagina del Vice su Sourceforge, si tratta di una pagina molto spartana, uno a occhio e croce direbbe che è impaginata in Arial o roba del genere. Ma il punto sulla i è tondo. Si tratta infatti di un Lato, font che Google fornisce a quasi nove milioni di siti web. Però qui non viene pescato da Google, ma direttamente dal server di Sourceforge.
Niente altro da dire per quanto riguarda il codice della pagina, se non che c’è un’etichetta tonda, in basso a sinistra. Un premio assegnato nel 2008 all’emulatore da un user group danese.
Le scritte sono in stile lcd, che font può essere?
Penso che si tratti della soluzione più semplice di tutte (o comunque non ci si allontana troppo): l’Lcd della Itc. Di cui nessuno ha osato scrivere una descrizione su Myfonts.
Il carattere è attribuito a un certo Alan Birch, di cui si conosce un Rubber Stamp (una specie di stencil di tutte maiuscole), il Synchro (matrice di punti), e il Bitmax (quadratini sfalsati in maniera irregolare).
Il nome Vice è associato anche ad una nota rivista che affronta temi controversi. Il sito web della rivista è realizzato in Helvetica Neue, ma visto che è collegato ad un network di altri siti, cliccando sui titoli si trova sempre qualcosa di inaspettato. Tipo il FunctionPro della sezione i-D (una specie di Futura), o un Calvert Mt usato su Motherboard (è uno slab, usato per i titoli in combinazione con l’Open Sans di Google per i testi).
Sui forum qualcuno pone la domanda del font usato per il logo: le lettere si incastrano una nell’altra, quindi mi pare scontato che è disegnato apposta per la rivista. Lettere maiuscole, dai contorni curvi come se fossero disegnate a mano, magari con una bomboletta su un muro.
Sempre sui forum scrivono che i font usati da Vice (sul cartaceo, si suppone) sono Hector Rounded e Trade Gothic.
Si parla dei titoli, probabilmente, perché da quello che vedo su internet gli articoli vengono scritti con un carattere serif.
Il Trade Gothic è helveticheggiante (ma ha una g a due livelli), l’Hector è impacteggiante (traduco: il primo può essere usato come sostituto dell’Helvetica, il secondo dell’Impact).

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