Coda Regular, Sorkin Type, Vernon

Borderline 24 è un sito web d’informazione di Bari che utilizza i font di Google. Per i titoli, il Merriweather, per i testi, il Coda Regular.
Il primo è abbastanza diffuso, il secondo non ce l’ho presente. Mi ricorda l’Eurostile, per forma della o.
Disegnato dal compianto Vernon Adams (morto anni fa a seguito di un incidente in Vespa), è stato ideato per essere un font pesante e d’impatto per il web, secondo la didascalia. Viceversa, il Merriweather diceva di essere stato pensato per i testi. Il contrario della scelta fatta dal sito pugliese.
La fonderia che diffonde il Merriweather è la Sorkin Type, del “Massachaussets”, dice la didascalia (con una A di troppo).
Al momento, il sito di Sorkintype è impaginato in Armata, sia per il titolo che per il testo. E Armata è un senza grazie che in alcune lettere un po’ ricorda le forme del Coda di Adams, anche se è più condensato e più morbido. Diciamo che Coda chiude le C e le a come se fosse un Bank Gothic, mentre Armata le lascia aperte.
Sul sito c’è pure una foto di Eben Sorkin sorridente (il fondatore).
Molti dei suoi font hanno una versione gratuita su Google, a cui se ne aggiunge una a pagamento con funzioni avanzate: rifiniture nel disegno, un numero maggiore di stili, e caratteristiche Open Type.
Su Google le più trendy sono le due versioni del Merriweather (con grazie e senza, 8 stili ciascuno). Seguono il Fjalla (una specie di Impact), il Limelight (una specie di Broadway) e il Denk One (coi tratti che si assottigliano verso il basso).
Molto quotato è anche l’Hammersmith One, senza grazie col puntino sulla i romboidale.
Più in basso mi colpisce il Plaster, un black stencil, tipo Futura Black, e al limite anche il Goblin, che ha le grazie triangolari come quelle del Wide Latin, ma non è così largo. La lettera più fuori posto di tutte è la I maiuscola. Nel Wide Latin è simmetrica, mentre nel Goblin ha due grazie soltanto: in alto a sinistra e in basso a destra. Originale sicuro, ma lascia un po’ perplessi.
E di Vernon, che dice la classifica? Il più trendi è di sicuro l’Oswald, senza grazie condensato tipo impact. Seguono Muli e Nunito, due senza grazie normali, il primo con la a ad un solo livello, mentre la t è come nell’Arial; il secondo ha gli spigoli arrotondati. Più giù c’è un Oxygen, senza grazie normale con qualche tocco insolito nella t e nel modo in cui si chiude in basso la g, l’Anton, questo sì un Impact molto scuro, e il Pacifico, uno script dalle curve morbide.
Tra quelli più in basso me ne piacciono due: il Monoton, adatto per la copertina un vinile con musica disco degli anni 70, e il Sancreek, che invece è in stile far west.

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