Urw++
Urw++ è il successore della compagnia Urw (Unternehmensberatung Rubow Weber, dal nome dei fondatori), di Amburgo, in Germania.
Nella descrizione che ne dà Fonts.com si dà anche una grande importanza alla suite per la digitalizzazione dei font Ikarus, che “è ancora la scelta di molti professionisti”.
Non sappiamo in che anno è stata scritta la descrizione. Su Typophile c’è una richiesta di informazioni risalente al lontano 2003, in cui un utente lamentava il fatto che “sembra che non sia più disponibile, o solo in versioni modificate”.
Una delle risposte era che Ikarus è un programma che risale all’inizio degli anni 70, e che è stato per lungo tempo il principale programma professionale per la produzione di font. L’algoritmo serviva per convertire il materiale analogico in formato digitale. “Nel sistema Ikarus, tutti i punti erano piazzati sul contorno”, spiega l’utente. Wikipedia dice: “Le coordinate Ikarus cadevano tutte sulla linea di contorno (a differenza delle curve di Bezier dove il punti di controllo possono essere dentro o fuori rispetto alla linea di contorno)”.
Il nome di Ikarus derivava dalla frequenza con cui crashavano le prime versioni (in relazione al mito di Icaro, che provò a volare ma si schiantò al suolo).
Pare di capire che la grande collezione di font della Urw è (o era) venduta in pacchetti completi, o in Cd.
Comunque su Fonts.com sono raccolte ben 529 famiglie di font che fanno capo a Urw. Ci sono tutti quelli più conosciuti al mondo. In testa alla lista troviamo Franklin, Eurostile, Futura, Ninbus, Bauhaus, Impact, Baskerville, Copperplate, Goudy, Century, Erbar, Microgramma, News Gothic, Bauer Bodoni, Alternate Gothic, Clarendon, Romana, Broadway...
Insomma, tutte le basi della storia della tipografia si possono trovare col marchio Urw++.
Non so fino a che punto sia frequentato il sito ufficiale, comunque c’è, e se uno ci passa può vedere all’opera il Ribera, usato per titoli, menu, testi.
Ribera è un sans serif contemporaneo disegnato da Joern Oelsner nel 2012.
Dello stesso autore il sito fornisce una decina di font, tra qui il Bloket Pro (un black stencil), e il Ruca (old english).
Nella descrizione che ne dà Fonts.com si dà anche una grande importanza alla suite per la digitalizzazione dei font Ikarus, che “è ancora la scelta di molti professionisti”.
Non sappiamo in che anno è stata scritta la descrizione. Su Typophile c’è una richiesta di informazioni risalente al lontano 2003, in cui un utente lamentava il fatto che “sembra che non sia più disponibile, o solo in versioni modificate”.
Una delle risposte era che Ikarus è un programma che risale all’inizio degli anni 70, e che è stato per lungo tempo il principale programma professionale per la produzione di font. L’algoritmo serviva per convertire il materiale analogico in formato digitale. “Nel sistema Ikarus, tutti i punti erano piazzati sul contorno”, spiega l’utente. Wikipedia dice: “Le coordinate Ikarus cadevano tutte sulla linea di contorno (a differenza delle curve di Bezier dove il punti di controllo possono essere dentro o fuori rispetto alla linea di contorno)”.
Il nome di Ikarus derivava dalla frequenza con cui crashavano le prime versioni (in relazione al mito di Icaro, che provò a volare ma si schiantò al suolo).
Pare di capire che la grande collezione di font della Urw è (o era) venduta in pacchetti completi, o in Cd.
Comunque su Fonts.com sono raccolte ben 529 famiglie di font che fanno capo a Urw. Ci sono tutti quelli più conosciuti al mondo. In testa alla lista troviamo Franklin, Eurostile, Futura, Ninbus, Bauhaus, Impact, Baskerville, Copperplate, Goudy, Century, Erbar, Microgramma, News Gothic, Bauer Bodoni, Alternate Gothic, Clarendon, Romana, Broadway...
Insomma, tutte le basi della storia della tipografia si possono trovare col marchio Urw++.
Non so fino a che punto sia frequentato il sito ufficiale, comunque c’è, e se uno ci passa può vedere all’opera il Ribera, usato per titoli, menu, testi.
Ribera è un sans serif contemporaneo disegnato da Joern Oelsner nel 2012.
Dello stesso autore il sito fornisce una decina di font, tra qui il Bloket Pro (un black stencil), e il Ruca (old english).
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