Krok

Un tweet dell’8 febbraio ha annunciato l’uscita di un nuovo font della Paratype, 5 dollari per stile. Il nome è Krok. Un senza grazie display, taggato advertising, magazine, poster, futuristic, experimental, crazy. E l’ultima definizione è abbastanza esatta, perché si tratta di qualcosa che, nel suo complesso, è inguardabile. Ma per qualche logo potrebbe anche andare bene. Mi pare di avere visto di recente qualcosa del genere sulla confezione di un soprammobile, o roba del genere. E poi dipende dalle lettere. Con dei font brutti sono stati creati loghi belli, a condizione che le lettere che componevano la parola su cui lavorare fossero quelle giuste.
Certo che parecchie soluzioni sono molto, molto sperimentali.
Quella più assurda è la g, che è un cerchietto con sotto un triangolo nero con la punta rivolta verso il basso. Guardandolo all’interno di una parola conosciuta uno può indovinare di cosa si tratta. In caso contrario no.
Le lettere prendono ispirazione dall’immaginarrio Bauhaus, ma mischiano tratti curvi e tratti rettilinei, ottenendo un risultato non sempre felice.
In particolare i numeri sono strani. L’8 è un catenaccio chiuso. Il 6 e il 9 sono catenacci aperti. Il 7 è... indescrivibile.
Sul sito di Paratype è possibile digitare un testo in una pagina di prova.
C’è il supporto di un gran numero di lettere accentate di tutti i tipi, nonché del cirillico, ovvio tenuto conto che Paratype è russa.
Provo a scrivere una parola a caso: CCCP. Sorpresa: scatta un meccanismo per cui le tre C sono una diversa dall’altra. La prima è a semicerchio, la seconda è a cerchio quasi completo, la terza è a parentesi quadra.
La disegnatrice, Zhanar Bereketova, moscovita, a quanto pare, ha un nome conosciuto a Myfonts, ma nessun font di rilievo.
Sul web, al limite, si trova una sua foto mentre fa la linguaccia, e qualche suo lavoretto grafico.

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