Sheridan Gothic, Western Americana, Rosewood
Stavo scorrendo la pagina di Luc Devroye dedicata ai caratteri “western”, quando mi è caduto l’occhio su una c con un’estremità inferiore arricciata verso l’interno, come fosse una G. Dove l’ho già vista? Nel film L’uomo che uccise Liberty Valance. Sulla prima pagina di un giornale locale che annuncia la sconfitta del bandito alle elezioni. Ho già parlato altrove del film, dei caratteri, e della grafica dei giornali del far west. Ma il nome del carattere mi mancava.
Quello segnalato da Devroye si chiama Sheridan Gothic Sg, dove Sg sta per Spiece Graphics. L’anno in cui sarebbe stato disegnato è circa il 1910, la fonderia originale sarebbe Barnhart Brothers & Splinder.
Conosciuto anche come Grand Antique, è basato su un disegno del tardo Diciannovesimo secolo, scrive la didascalia.
Confrontando il font digitale con quello che compare nel film viene fuori che non è uguale. L’estremità inferiore della C è molto più corta di quella del film. Il tratto orizzontale della A molto più serpeggiante. Tutti i tratti mi sembrano molto più spessi. Insomma, è simile, ma non è lo stesso.
L’assortimento di font esposti nella pagina di Devroye è molto vasto. Per ciascuno di loro è fornito l’intero alfabeto, maiuscolo o minuscolo, a seconda della disponibilità. E poi c’è il nome, la fonderia, e ovviamente il link diretto a Myfonts. L’ordine... non c’è. Sembra che i font siano ammonticchiati lì alla rinfusa.
Il più curioso, e probabilmente inutile, di tutti è il Western Americana, della Celebrity Fontz. Si tratta di una raccolta di firme di 72 famosi personaggi americani collegati col far west. Billy The Kid, Davy Crocket, Wyatt Earp, Geronimo, eccetera. Ogni glifo una firma. A che può mai servire un font simile? “Collezionisti di autografi, desktop publishers, amanti della storia o chiunque abbia mai sognato di spedire una lettera, cartolina, o e-mail firmata da una di queste famose celebrità”, dice la didascalia.
Alcune firme sono molto formali, altre sono più frettolose. Quella di Geronimo è in stampatello, come quella di un bambino, con una strana decorazione sulla G. C’è pure chi ha firmato con la croce. Nella mappa dei glifi di Myfonts non c’è scritto a chi corrisponde ogni firma, ma chi compra il font riceve anche la character map.
Lo stesso autore ha realizzato molti altri font nello stesso stile, con le first lady, i presidenti americani, i protagonisti della rivoluzione americana, i firmatari della dichiarazione d’indipendenza, le star di Hollywood e i monarchi inglesi.
Interessanti (ma difficilmente usabili) vari set di iniziali molto fantasiose.
Comunque, i caratteri più diffusi legati al far west perché diffusi con certi prodotti Microsoft sono Playbill e Rosewood. Il primo è caratterizzato da grazie molto più spesse dei tratti. Adatto per fare un manifesto con un ricercato. Il Rosewood invece è molto decorato, se non il far west fa venire in mente i carrozzoni dei circhi.
Scrive Myfonts che c’erano molti caratteri basati sulle forme del Clarendon nei cataloghi tra il 1866 e il 1875. Il Rosewood della Adobe, rilasciato nel 1994, è modellato su un disegno di William Page nel 1874. All’inizio i caratteri multicolori venivano realizzati stampando successivamente due e talvolta tre versioni della stessa lettera, in differenti colori, sullo stesso punto. Il Rosewood, di sole lettere maiuscole, è modellato sulla versione bicolore. Ovviamente, per forza di cose, una delle due parti della lettera (la parte inferiore, più la decorazione superiore, oltre che il bordo superiore) sono trasparenti, nel moderno font. Prendono quindi il colore dello sfondo. La Adobe ne fornisce anche la versione monocolore, senza decorazioni.
Su Myfonts ci sono ben 2500 fonts taggati Wild West.
Quello segnalato da Devroye si chiama Sheridan Gothic Sg, dove Sg sta per Spiece Graphics. L’anno in cui sarebbe stato disegnato è circa il 1910, la fonderia originale sarebbe Barnhart Brothers & Splinder.
Conosciuto anche come Grand Antique, è basato su un disegno del tardo Diciannovesimo secolo, scrive la didascalia.
Confrontando il font digitale con quello che compare nel film viene fuori che non è uguale. L’estremità inferiore della C è molto più corta di quella del film. Il tratto orizzontale della A molto più serpeggiante. Tutti i tratti mi sembrano molto più spessi. Insomma, è simile, ma non è lo stesso.
L’assortimento di font esposti nella pagina di Devroye è molto vasto. Per ciascuno di loro è fornito l’intero alfabeto, maiuscolo o minuscolo, a seconda della disponibilità. E poi c’è il nome, la fonderia, e ovviamente il link diretto a Myfonts. L’ordine... non c’è. Sembra che i font siano ammonticchiati lì alla rinfusa.
Il più curioso, e probabilmente inutile, di tutti è il Western Americana, della Celebrity Fontz. Si tratta di una raccolta di firme di 72 famosi personaggi americani collegati col far west. Billy The Kid, Davy Crocket, Wyatt Earp, Geronimo, eccetera. Ogni glifo una firma. A che può mai servire un font simile? “Collezionisti di autografi, desktop publishers, amanti della storia o chiunque abbia mai sognato di spedire una lettera, cartolina, o e-mail firmata da una di queste famose celebrità”, dice la didascalia.
Alcune firme sono molto formali, altre sono più frettolose. Quella di Geronimo è in stampatello, come quella di un bambino, con una strana decorazione sulla G. C’è pure chi ha firmato con la croce. Nella mappa dei glifi di Myfonts non c’è scritto a chi corrisponde ogni firma, ma chi compra il font riceve anche la character map.
Lo stesso autore ha realizzato molti altri font nello stesso stile, con le first lady, i presidenti americani, i protagonisti della rivoluzione americana, i firmatari della dichiarazione d’indipendenza, le star di Hollywood e i monarchi inglesi.
Interessanti (ma difficilmente usabili) vari set di iniziali molto fantasiose.
Comunque, i caratteri più diffusi legati al far west perché diffusi con certi prodotti Microsoft sono Playbill e Rosewood. Il primo è caratterizzato da grazie molto più spesse dei tratti. Adatto per fare un manifesto con un ricercato. Il Rosewood invece è molto decorato, se non il far west fa venire in mente i carrozzoni dei circhi.
Scrive Myfonts che c’erano molti caratteri basati sulle forme del Clarendon nei cataloghi tra il 1866 e il 1875. Il Rosewood della Adobe, rilasciato nel 1994, è modellato su un disegno di William Page nel 1874. All’inizio i caratteri multicolori venivano realizzati stampando successivamente due e talvolta tre versioni della stessa lettera, in differenti colori, sullo stesso punto. Il Rosewood, di sole lettere maiuscole, è modellato sulla versione bicolore. Ovviamente, per forza di cose, una delle due parti della lettera (la parte inferiore, più la decorazione superiore, oltre che il bordo superiore) sono trasparenti, nel moderno font. Prendono quindi il colore dello sfondo. La Adobe ne fornisce anche la versione monocolore, senza decorazioni.
Su Myfonts ci sono ben 2500 fonts taggati Wild West.
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