La manina

Sui libri antichi si usava disegnare una manina con indice puntato, per mettere in evidenza delle parti del testo a cui bisognava dedicare particolare attenzione.
Col passaggio alla tipografia, venne creato il carattere apposito, anzi, i caratteri, visto che il dito può puntare verso destra, verso sinistra, verso l’alto o verso il basso.
Nell’Unicode, il codice dell’indice puntato a destra è: u+261e. In html risulta &#9758.
Inserendo il carattere in un testo, nei moderni software, la manina viene visualizzata anche se il carattere corrispondente non si trova nel font in questione. Non ho capito bene dove la va a pescare, in base a quali regole, ma comunque il carattere lo trova.
Il Times New Roman o il Calibri non hanno una propria manina, il Georgia semplice neanche, ma il Georgia Ref sì.
La cosa interessante è che i siti come Myfonts riconoscono il carattere manina nella casella per l’anteprima del testo. Quindi si può vedere in un’unica schermata quali famiglie ce l’hanno e quali no.
Al momento, tra i serif più venduti, lo Scotch della Positype ce l’ha. Come pure il Moreno, di Typedepot. Il Nikola di Untype ha perfino un paio di bottoni sulla manica della giacca.
L’FFscala ha una manica che termina con tre punte sulla sinistra. L’Harrison Serif ha una mano stilizzata come il puntatore del mouse quando si clicca su un link.
L’Essonnes di James Todd invece ha un guanto lungo ed elegante.
Inutile dire che la gran parte dei font questo glifo non ce l’ha. Alcuni lasciano la casella vuota. Altri la riempiono con un rettangolino, spesso con una croce al suo interno. Oppure ci mettono un’etichetta con scritto “No Gliph”, “Sorry”, o un punto interrogativo.
La stessa cosa si può fare su Google Fonts, anche se il risultato, al primo impatto, è una desolazione. Tra i font più diffusi, ci sono solo quadratini vuoti, senza nessuna variazione.
Bisogna scendere fino al Nanum Gothic di Sandoll, per trovare la prima manina.
Più giù c’è quella del Cormorant Garamond, che non ha bottoni sulla giacca ma sulla manica della camicia sottostante (uno).
Altre se ne trovano più giù. Le più singolari sono quelle delle varie versioni dell’Im Fell, e quella dell’Inknut. Visto che si ispirano a caratteri antichi, anche la manica della manina è in foggia rinascimentale.
Pure il sito di font gratuiti Dafont permette la ricerca di glifi insoliti. La prima manina che compare tra i serif è quella del Linux Libertine. Ed è anche l’unica tra i primi duecento font della classifica. Anzi, apparentemente è l’unica in assoluto, perché, dopo avere girato per un po’, non sono riuscito a trovarne nessun’altra, a parte un abbozzo nella sezione pixel. C’è da dire che il fatto che manchi sul sito non è detto che i vari font non ce l’abbiano in dotazione. Talvolta i disegnatori postano delle versioni di prova dei loro caratteri, a cui mancano per esempio i numeri, o i segni di interpunzione o le lettere accentate. Possibile che acquistando la versione a pagamento il glifo in questione ci stia.
Il nome ufficiale di questo segno tipografico è “manicula”, termine latino che significa “manina”, appunto. Oppure si può usare il termine “indicationum”, da cui deriva il nome inglese “index”. (In inglese qualcuno dice anche “fist”).
Secondo Wikipedia l’utilizzo della manicula era molto diffuso tra il Dodicesimo secolo (sui manoscritti) e il Diciottesimo.
La principale fonte citata da Wiki sembra essere un trattato in inglese di una ventina di pagine scaricabile in pdf dall’apposito link.
Accanto all’articolo, una foto del manifesto col quale si annunciava la ricompensa per chi avesse permesso la cattura dell’assassino del presidente Lincoln e dei suoi complici nel 1865.
La mano che compare sul puntatore del mouse quando si passa su un link è considerata discendente della manicula, anche se è più stilizzata ed è disponibile solo nella versione che punta in alto.
Cercando manicula con i motori di ricerca, vengono fuori varie fotografie, soprattutto di manoscritti.
A volte si tratta solo di un disegno abbozzato, altre volte la manica è disegnata in maniera dettagliata, piega per piega. In alcuni casi la mano spunta da un corpo di animale o dalla testa di una persona. L’indice a volte viene disegnato molto più lungo del normale.

Commenti

Post più popolari