E curva

A proposito di e curva, ieri ho dato un’occhiata solo alle minuscole. E le maiuscole?Diciamo che nelle maiuscole c’è una varietà maggiore. Oltre alla forma normale, è facile trovare la forma della epsilon minuscola greca. E non è neanche tanto difficile imbattersi in una E composta da una C e da un trattino. La prima che si trova è quella del Chicle, di Sudtipos. Un carattere giocoso, pensato per scatole di giocattoli, cereali, cibo per cani e gatti, caramelle. La parola Chicle in spagnolo vuol dire gomma americana. Bubble gum, per l’esattezza.
C’è poi il Metamorphous di James Grieshaber, le cui forme sono riprese da alfabeti antichi, romanici, gotici e rinascimentali.
La E in questo caso è graziata in alto. Stranissima invece la soluzione dello Snowburst One, di Annet Stirling, dove le grazie stanno a tutte e tre le estremità della lettera. Ma in effetti quello della Stirling è un alfabeto abbastanza bislacco, con grazie da tutte le parti. Ci sono grazie a tutte e quattro le estremità del segno +, o del segno =. Ci sono grazie sulla barra verticale del simbolo del dollaro, e sulle due barre orizzontali del simbolo dell’euro. Perfino l’accento circonflesso al di sopra delle lettere ha le grazie.
Mentre manca su Google un Old English, non manca un onciale: l’Uncial Antiqua, con le forme che riprendono l’onciale e semionciale che risale agli ultimi anni dell’impero romano. Dove i tratti tondi erano propri anche della D e della M.
Un font sperimentale è invece il Nova script, basato sul Nova Oval, di Wojciech Kalinowski. Appunto, la forma di base è l’ovale, e c’è qualche trattino orizzontale per farlo sembrare uno script, anche se le lettere sono separate una dall’altra.
Il Trochut è definito “divertente” e “geometrico”, ispirato al Bisonte di Joan Trochut Blanchart. Forme strane: la barra orizzontale della T è a forma di ombrello, o di foglie di palma.
Il Combo invece sembra disegnato a mano con un evidenziatore.
Comunque, guardando la forma della E tra i font di Google, ci si imbatte anche in qualche scelta assurda e originale. Il font più trendy del momento è il Gugi, pensato per il mercato orientale. Qui la E è come una C composta da tre lati rettilinei, con un pallino circolare al posto del tratto centrale.
Tra i meno popolari troviamo il Macondo Swash caps, dove la E avrebbe la forma tradizionale, se non fosse che c’è una piccola c che si sovrappone al tratto centrale. Che diventa una specie di forcone, o una piccola E curva che ricorda il simbolo dell’Euro.
La E-epsilon è molto popolare.
L’infelice Megrim ha una e che è fatta come una L a cui è sovrapposta una piccola Z in alto.
Passando, mi colpisce l’Amarante, di Karolina Lach, ispirato alle forme dell’Art Nouveau.
E su Dafont che dicono? La prima E tonda che si incontra nella categoria “basico” è quella del Lincoln, un senza grazie ispirato un po’ dal Bauhaus, di scarsa qualità e comunque non particolarmente interessante per le scelte effettuate.
Molto più interessante è il Roona Sans, firmato Mans Greback. Che ha forme insolite, ma gradevoli. Se non per un testo, di sicuro per un logo.
Tra le scelte che non ci erano ancora capitate sotto gli occhi, una E con il tratto centrale staccato dall’asta verticale (Vonique 64) e addirittura una E senza tratto verticale (Razed, un geometrico utilizzabile come lo Stop di Novarese).

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