Fogle Hunter

Secondo il sito Oxford Dictionaries “fogle hunter” è un sinonimo arcaico di “pickpocket”. Origine, inizio diciannovesimo secolo, primo uso trovato in Pierce Egan, autore e giornalista sportivo. Pickpocket a sua volta significa “persona che ruba dalle tasche della gente”. Fogle invece è fazzoletto, specie di seta. Che c’entra il font Fogle Hunter con tutto questo? Boh, niente, probabilmente.
Il carattere si trova in download gratuito su Dafont. Autore Henriavecunk (con vari giochi di maiuscole e minuscole nel nome.
Si tratta di un’imitazione dei caratteri del diciassettesimo secolo, dice la didascalia. Le lettere hanno un bordo frastagliato, a simulare stampa su carta ruvida, ma non hanno un effetto sporco. La differenza tra l’altezza delle maiuscole e altezza della x è molto marcata. Anche i tratti ascendenti e discendenti sono sproporzionati, secondo criteri moderni.
Per uso personale è gratuito, la licenza commerciale parte da appena cinque dollari.
Adatto anche a un uso piratesco, dico io, anche se non è manoscritto come il Blackadder che abbiamo visto ieri.
Lo stesso disegnatore ha 32 font su Dafont.
Al primo posto c’è il Be True To Your School, lettere adatte alle felpe del college americano, con il bordino bianco intorno, la O a tratti rettilinei con gli angoli smussati (otto lati, in sintesi).
Segue un Out Of My League, sans condensato con la E a tre inclinazioni diverse.
Più giù noto Bellet e Nizza, sans con contrasto marcato tra i tratti spessi e quelli sottili.
C’è pure un eroded, chiamato Ignoreland.
Il Fogle Hunter non riesce ad entrare nella prima pagina, evidentemente non ha grande successo, al momento.
Ci sono un paio di stencil, un rounded, e un ultra condensed Promenade del la Croisette, senza grazie di sole maiuscole, con lettere strette e alte.
Dell’autore, il sito dice solo che è svedese.
Diverso il discorso per Devroye, che conosce l’anno di nascita dell’autore, e l’anno di disegno di ciascuno dei suoi font. In gran parte sono del 2016 o 2015, 8 del 2017, e uno già di quest’anno: l’Out of My League.

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