Fraktur
Tiemann è un disegnatore tedesco vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. È conosciuto soprattutto per il suo Kleist Fraktur, di cui ne esiste una versione digitale realizzata da Rmu (dove Rmu sono le iniziali di Ralph Michael Unger, anche lui tedesco, classe 53).
Le informazioni più dettagliate con numerosi specimen si trovano ovviamente sul sito di Luc Devroye.
La Linotype ha digitalizzato solo l’Antiqua di Tiemann, bodoniano molto contrastato.
Nulla di particolarmente originale, mi sembra.
Per tornare al Fraktur, la forma delle lettere risale al sedicesimo secolo. Le sue prime apparizioni sono in libri del 1513 e 1517, e soprattutto nell’Arco Trionfale, una mastodontica stampa commissionata dall’allora imperatore.
Su Wikipedia in inglese è disponibile una comoda tabella che confronta le lettere più caratteristiche di quattro tipi di blackletter: Textura, Rotunda, Schwabacher e Fraktur.
Una lettera unica nel suo genere è la S. Anziché essere serpeggiante, col tratto centrale ad unire il tratto superiore e quello inferiore, c’è un tratto curvo sulla sinistra che collega l’estremità sinistra del tratto superiore con quella destra del tratto centrale.
In pratica è una specie di C con un tratto serpeggiante interno collegato solo con l’estremità inferiore.
La forma è simile a quella dello Schwabacher, dove, anche se l’estremità inferiore tocca quella centrale, risalendo, comunque questa si collega al tratto superiore. La Rotunda, nell’esempio di Wikipedia, ha due sottili trattini interni come fosse un simbolo del dollaro.
Quella della Textura invece ha il tratto centrale raddoppiato, come siamo abituati a vedere nel logo del Senato italiano, o nell’Old English che la Microsoft distribuisce col suo software.
Textura e Rotunda sono più collegati agli amanuensi, al medioevo, al massimo ai primi esperimenti tipografici, da Gutenberg in poi.
Gli altri due invece sono più recenti, e sono rimasti in uso comune fino alla metà del Novecento, limitatamente soprattutto all’area germanica.
A quanto ne sappiamo il Mein Kampf di Hitler venne stampato in Fraktur, non soltanto per i titoli, ma per i testi. Chiaro che non si trattava di un blackletter come quello dei tempi di Gutenberg. Al confronto i caratteri erano più leggeri e moderni. Ma rispetto all’antiqua, ai caratteri romani, ovvio che appesantiscono la lettura, sono molto più elaborati.
Su Google è disponibile un fraktur che può essere scaricato gratuitamente: l’UnifrakturMaguntia, disegnato da j. Mach Wust. Autore anche di un UnifrakturCook che è un blackletter ispirato a caratteri del 1910. Praticamente un grassetto, dai tratti semplificati.
Di rotunda gratuiti invece non ce ne sono. Cercando la parola, il motore di ricerca consiglia due font a pagamento: il 1483 Rotunda Lyon, molto pesante, che simula i bordi frastagliati delle lettere su una stampa antica, e il Cresci Rotunda della Itc, dove invece la forma delle lettere è idealizzata e l’uso è senza dubbio display.
Su Dafont invece c’è una vasta scelta di fraktur, quasi tutti inseriti nella categoria Gotici, ovviamente.
Con qualche eccezione: lo Zai Urania Piccola Typewriter, che sta nella categoria Macchina Per Scrivere. Infatti riproduce i segni sporchi di una macchina da scrivere che scrive in Fraktur. Il più noto F25 Blackletter, che pure dichiara di riprodurre uno “Scwabacher Fraktur” tedesco, è dotato di una S di forma normale. Ha ottenuto un numero di download 10 volte maggiore rispetto all’Urania, ma è online da quasi dieci anni, mentre l’Urania sta sul sito solo dall’anno scorso. A breve termine, per numero di download viaggiano appaiati.
Le informazioni più dettagliate con numerosi specimen si trovano ovviamente sul sito di Luc Devroye.
La Linotype ha digitalizzato solo l’Antiqua di Tiemann, bodoniano molto contrastato.
Nulla di particolarmente originale, mi sembra.
Per tornare al Fraktur, la forma delle lettere risale al sedicesimo secolo. Le sue prime apparizioni sono in libri del 1513 e 1517, e soprattutto nell’Arco Trionfale, una mastodontica stampa commissionata dall’allora imperatore.
Su Wikipedia in inglese è disponibile una comoda tabella che confronta le lettere più caratteristiche di quattro tipi di blackletter: Textura, Rotunda, Schwabacher e Fraktur.
Una lettera unica nel suo genere è la S. Anziché essere serpeggiante, col tratto centrale ad unire il tratto superiore e quello inferiore, c’è un tratto curvo sulla sinistra che collega l’estremità sinistra del tratto superiore con quella destra del tratto centrale.
In pratica è una specie di C con un tratto serpeggiante interno collegato solo con l’estremità inferiore.
La forma è simile a quella dello Schwabacher, dove, anche se l’estremità inferiore tocca quella centrale, risalendo, comunque questa si collega al tratto superiore. La Rotunda, nell’esempio di Wikipedia, ha due sottili trattini interni come fosse un simbolo del dollaro.
Quella della Textura invece ha il tratto centrale raddoppiato, come siamo abituati a vedere nel logo del Senato italiano, o nell’Old English che la Microsoft distribuisce col suo software.
Textura e Rotunda sono più collegati agli amanuensi, al medioevo, al massimo ai primi esperimenti tipografici, da Gutenberg in poi.
Gli altri due invece sono più recenti, e sono rimasti in uso comune fino alla metà del Novecento, limitatamente soprattutto all’area germanica.
A quanto ne sappiamo il Mein Kampf di Hitler venne stampato in Fraktur, non soltanto per i titoli, ma per i testi. Chiaro che non si trattava di un blackletter come quello dei tempi di Gutenberg. Al confronto i caratteri erano più leggeri e moderni. Ma rispetto all’antiqua, ai caratteri romani, ovvio che appesantiscono la lettura, sono molto più elaborati.
Su Google è disponibile un fraktur che può essere scaricato gratuitamente: l’UnifrakturMaguntia, disegnato da j. Mach Wust. Autore anche di un UnifrakturCook che è un blackletter ispirato a caratteri del 1910. Praticamente un grassetto, dai tratti semplificati.
Di rotunda gratuiti invece non ce ne sono. Cercando la parola, il motore di ricerca consiglia due font a pagamento: il 1483 Rotunda Lyon, molto pesante, che simula i bordi frastagliati delle lettere su una stampa antica, e il Cresci Rotunda della Itc, dove invece la forma delle lettere è idealizzata e l’uso è senza dubbio display.
Su Dafont invece c’è una vasta scelta di fraktur, quasi tutti inseriti nella categoria Gotici, ovviamente.
Con qualche eccezione: lo Zai Urania Piccola Typewriter, che sta nella categoria Macchina Per Scrivere. Infatti riproduce i segni sporchi di una macchina da scrivere che scrive in Fraktur. Il più noto F25 Blackletter, che pure dichiara di riprodurre uno “Scwabacher Fraktur” tedesco, è dotato di una S di forma normale. Ha ottenuto un numero di download 10 volte maggiore rispetto all’Urania, ma è online da quasi dieci anni, mentre l’Urania sta sul sito solo dall’anno scorso. A breve termine, per numero di download viaggiano appaiati.
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