Frusino
Nel 2016 alla Triennale di Milano è stato presentato il Frusino, “carattere tipografico che identificherà la provincia di Frosinone, unico esempio nazionale”. Il carattere era venuto fuori da un concorso. Avrebbe dovuto contribuire all’identificazione del territorio provinciale nei processi di comunicazione, un carattere per l’immagine coordinata dei comuni in tutte le loro relazioni esterne, dalle comunicazioni istituzionali alla pubblicistica, dal marketing alla toponomastica, dal web alla tv.
L’autore si chiamava Andrea Amato.
Luc Devroye dice che lavora per Tipiblu di Milano. Oltre al Frusino non ha disegnato nient’altro, sembra.
Già, ma questo Frusino è entrato in uso? L’ha mai usato qualcuno? Le istituzioni sanno che esiste?
Il sito della Provincia di Frosinone non lo usa. Non che sia un sito spumeggiante. L’impaginazione è da web 1.0, con larghezza della tabella fissa. Titoli in Verdana, secco, senza nessuna alternativa. Grandezza 11 punti. Santo cielo.
Il sito Ciociaria Turismo già è più moderno. I titoli sono in “‘Oswald’, serif;”. Ci si potrebbe chiedere perché serif, visto che l’Oswald è un sans, ma va bene lo stesso. Ovviamente l’Oswald lo va a pescare sui server di Google, se uno non ce l’ha installato.
Il sito del Comune di Frosinone pure si rivolge a Google, per caricare un Open Sans.
Conclusione: che fine ha fatto il Frusino? Che fine ha fatto il disegnatore?
Sarà l’aria dell’Italia che fa quest’effetto. A me viene in mente Kris Sowerby. A cui l’ente turistico della Nuova Zelanda ha commissionato un carattere tipografico a cui associare l’immagine nazionale all’estero. Che tuttora è in uso sul sito turistico neozelandese. Sowersby non è scomparso, ma ha disegnato altri caratteri, tra cui il Tiempos e il Financier (in uso sul Financial Times).
Il Frusino ovviamente non è neanche acquistabile, essendo stato disegnato per uno scopo ben preciso.
Va bè. Parlando invece del sito di Tipiblu, invece, si nota un carattere che suggerisce un’atmosfera quasi cinquecentesca. Un po’ ballonzolante, eppure non macchiato. È un Essay Text, pescato dai server di Typekit.
Disegnato da Ellmer Stefan, di TypeTogether. Il disegnatore è austriaco, classe 82, ha studiato a Vienna, Arnhem e Leipzig. Ora è basato a Oslo. Affascinato dalla tipografia dell’Ottocento. Al momento non ha disegnato nient’altro. Anche lui.
L’autore si chiamava Andrea Amato.
Luc Devroye dice che lavora per Tipiblu di Milano. Oltre al Frusino non ha disegnato nient’altro, sembra.
Già, ma questo Frusino è entrato in uso? L’ha mai usato qualcuno? Le istituzioni sanno che esiste?
Il sito della Provincia di Frosinone non lo usa. Non che sia un sito spumeggiante. L’impaginazione è da web 1.0, con larghezza della tabella fissa. Titoli in Verdana, secco, senza nessuna alternativa. Grandezza 11 punti. Santo cielo.
Il sito Ciociaria Turismo già è più moderno. I titoli sono in “‘Oswald’, serif;”. Ci si potrebbe chiedere perché serif, visto che l’Oswald è un sans, ma va bene lo stesso. Ovviamente l’Oswald lo va a pescare sui server di Google, se uno non ce l’ha installato.
Il sito del Comune di Frosinone pure si rivolge a Google, per caricare un Open Sans.
Conclusione: che fine ha fatto il Frusino? Che fine ha fatto il disegnatore?
Sarà l’aria dell’Italia che fa quest’effetto. A me viene in mente Kris Sowerby. A cui l’ente turistico della Nuova Zelanda ha commissionato un carattere tipografico a cui associare l’immagine nazionale all’estero. Che tuttora è in uso sul sito turistico neozelandese. Sowersby non è scomparso, ma ha disegnato altri caratteri, tra cui il Tiempos e il Financier (in uso sul Financial Times).
Il Frusino ovviamente non è neanche acquistabile, essendo stato disegnato per uno scopo ben preciso.
Va bè. Parlando invece del sito di Tipiblu, invece, si nota un carattere che suggerisce un’atmosfera quasi cinquecentesca. Un po’ ballonzolante, eppure non macchiato. È un Essay Text, pescato dai server di Typekit.
Disegnato da Ellmer Stefan, di TypeTogether. Il disegnatore è austriaco, classe 82, ha studiato a Vienna, Arnhem e Leipzig. Ora è basato a Oslo. Affascinato dalla tipografia dell’Ottocento. Al momento non ha disegnato nient’altro. Anche lui.
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