I font Microsoft sono incorporabili?

Ormai dieci anni fa si era aperta una discussione sul sito in inglese Ask Metafilter sul fatto se si potessero mettere i font Microsoft all’interno di un Pdf commerciale. La risposta che arrivava da parte di un tale che lavorava in ambiente tipografico era che c’è un apposito bit che stabilisce se l’embedding è consentito o no (mi pare che si tratta di vari bit, nella entry fstyp della tabella os/2). Non è roba accessibile ai comuni mortali, e comunque non è nemmeno attendibile, perché potrebbe essere stato marcato incorrettamente. Bisogna leggere la licenza del font per avere un risposta definitiva dal punto di vista legale.
In pratica invece, dice lo stesso utente, è molto difficile che qualcuno crei problemi legali.
Nella discussione c’è il link alla Faq sul sito della Microsoft, in inglese. Dove la domanda specifica c’è, e c’è anche una risposta dettagliata, ma comunque insufficiente. “Gran parte dei font distribuiti coi prodotti della Microsoft permettono l’embedding. Per vedere i permessi, fare click sul font col pulsante destro, e scegliere Proprietà. Ci sono 4 livelli di embedding: print and preview; editable; installable; no embedding.
Provo ad eseguire l’operazione col Times New Roman. L’ultima riga è una descrizione della licenza, in inglese: “You may only embed this font in content as permitted by the embedding restrictions included in this font”, dice.
Si riferisce al bit, o ai bit in questione? Qualche riga più in alto c’è quello che ci interessa. Mi era sfuggito in prima lettura perché la tabella del sistema operativo è in italiano, mentre le istruzioni erano in inglese. La riga che ci interessa dovrebbe essere quella che dice “Incorporabilità del carattere”, e in questo caso dice “Modificabile”. Che dovrebbe corrispondere all’editable di cui parlano le istruzioni: il font potrebbe essere incluso in contenuti che possono essere modificati (edited) dall’utente. Quindi, non in un pdf?
Nella descrizione, si accenna a una licenza del Mit, che vale solo per la Open Type Layout logic che riguarda l’alfabeto ebraico. Nulla a che vedere con quello che stiamo cercando.
La stessa opzione di incorporabilità è selezionata anche nel Calibri.
Se invece clicchiamo su quelli scaricati da Google come Libre Baskerville o Lato, il font risulta “installabile”. Come pure l’Ubuntu.
In teoria sarebbe possibile vedere l’opzione di incorporabilità anche senza cliccare sul file, se si è nella modalità “visualizza – dettagli” della finestra. E di conseguenza raggruppare i font sulla base di quest’opzione.
In pratica ciò che viene visualizzato nell’anteprima spesso non corrisponde a ciò che si può leggere nelle proprietà del file, chissà perché.
Sul mio Windows talvolta l’anteprima mostra opzioni multiple (es. “Stampa e anteprima, modificabile”) mentre tra le proprietà la doppia opzione non capita mai.
Stesse incongruenze possono esserci negli altri campi dell’anteprima, che magari sono in bianco quando quella voce è contemplata eccome nella scheda Proprietà.
Insomma non mi pare chiarissimo, questo sistema. Almeno con gli strumenti standard di Windows.

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