Jokerman
Il Jokerman è un carattere decorativo disegnato nel 1995 dal britannico Andrew K. Smith. Le lettere hanno una forma irregolare, ma soprattutto i tratti sono attraversati o affiancati ad una serie di cerchietti o rettangolini che lo rendono gioioso e “musicale”. Nel senso che i rettangolini possono ricordare i tasti di un pianoforte, e i cerchietti le chiavi di uno strumento a corda.
Secondo Wikipedia viene usato soprattutto in caffetterie e bar.
Personalmente l’ho visto in un paesino medievale, dentro una chiesa, dove diceva “Silenzio – luogo sacro”. Probabilmente l’uso più inappropriato di tutti i tempi.
A me fa venire in mente certi giri di jazz, magari il bebop. Una canzone intitolata Jokerman sta in un album di Bob Dylan del 1983. Qualcosa di leggero e reggaeggiante.
Myfonts non si spreca a dare una descrizione del Jokerman, e ci ha messo finora un solo tag: “Decorative”.
Di Smith Myfonts ha anche il Laughin, con etichette GroupType e Fonthouse, che è costruito con la stessa tecnica del Jokerman, con stelline e soli al posto dei pallini, e triangoli al posto dei rettangoli.
Ci sono altre sette font attribuiti allo stesso autore, in gran parte roba irregolare, manoscritta: Smudger, Chiller, Scratch...
Il Chiller l’ho già visto da qualche parte: sulle buste di un negozio di abbigliamento. Si fa notare perché le lettere hanno vari puntini qua e là, come micro macchie d’inchiostro. Forse qualcosa che ricorda certi effetti di disturbo che comparivano in fax e fotocopiatrici ai vecchi tempi.
Anche qui, zero descrizione, anno di disegno 1995, qualche tag in più, ma strano: ghost e halloween. Che c’entra con i fantasmi? A me pare molto, molto fuori luogo.
Secondo Wikipedia viene usato soprattutto in caffetterie e bar.
Personalmente l’ho visto in un paesino medievale, dentro una chiesa, dove diceva “Silenzio – luogo sacro”. Probabilmente l’uso più inappropriato di tutti i tempi.
A me fa venire in mente certi giri di jazz, magari il bebop. Una canzone intitolata Jokerman sta in un album di Bob Dylan del 1983. Qualcosa di leggero e reggaeggiante.
Myfonts non si spreca a dare una descrizione del Jokerman, e ci ha messo finora un solo tag: “Decorative”.
Di Smith Myfonts ha anche il Laughin, con etichette GroupType e Fonthouse, che è costruito con la stessa tecnica del Jokerman, con stelline e soli al posto dei pallini, e triangoli al posto dei rettangoli.
Ci sono altre sette font attribuiti allo stesso autore, in gran parte roba irregolare, manoscritta: Smudger, Chiller, Scratch...
Il Chiller l’ho già visto da qualche parte: sulle buste di un negozio di abbigliamento. Si fa notare perché le lettere hanno vari puntini qua e là, come micro macchie d’inchiostro. Forse qualcosa che ricorda certi effetti di disturbo che comparivano in fax e fotocopiatrici ai vecchi tempi.
Anche qui, zero descrizione, anno di disegno 1995, qualche tag in più, ma strano: ghost e halloween. Che c’entra con i fantasmi? A me pare molto, molto fuori luogo.
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