C

La prima domanda significativa che fa Identifont a proposito della C maiuscola dei senza grazie è: che angolo hanno i suoi terminali?
Tre risposte possibili: orizzontali (o quasi), verticali (o quasi), obliqui.
La cosa interessante è che quando si risponde alle domande, il sito, oltre a porre nuove domande, presenta un elenco dei più diffusi font con la caratteristica in questione.
Tra quelli orizzontali elenca vari Helvetica, l’FF Din, lo Square 731 e l’Eurostile, l’Acumin (mai sentito), l’Itc Avant Garde Bold, e l’Itc Machine (condensato grassetto).
Tra quelli coi terminali orizzontali elenca il Frutiger, il Myriad, l’Itc Bauhaus, vari Twentieth Century e Futura, il Metromedium #2 e il Cachet.
Tra quelli obliqui troviamo Avenir, Century Gothic, Interstate, Engravers Gothic, Alright Sans, Arial Mono, National, Sassoon Sans e Theinhardt. Molti di questi nomi mi sono sconosciuti, segno che probabilmente non è molto apprezzata, questa scelta, dai disegnatori. Comunque i primi della lista non sono affatto irrilevanti, anzi. L’Interstate è basato sulle lettere delle autostrade americane. Anche i cartelli stradali italiani e, fino a qualche anno fa quelli delle stazioni, applicano la stessa soluzione.
E su Google invece come ci si regola?
Il senza grazie più trendy del momento, il Roboto, ha i terminali della C praticamente orizzontali. E la stessa cosa fanno Oswald e Poppins.
Ma Gothic A1, Lato, Montserrat, Source Sans Pro, Raleway, Pt Sans hanno i terminali obliqui. Open Sans, Ubuntu, Noto Sans pure sono obliqui, ma più verticali che orizzontali.
Per trovare qualcosa di verticale bisogna arrivare al Titillium Web (ideato in Italia). O al Nanum Gothic.
Tra i font commerciali riconducibili alla Microsoft invece ne troviamo tanti tagliati in verticale: Verdana, Tahoma, Segoe... Anche il Calibri è abbastanza aperto, tenuto conto che i terminali non sono dritti ma curvi.
L’Arial invece ha la C coi terminali ad angolo obliquo, più chiuso che aperto.
Inutile dire che l’Impact invece li taglia in orizzontale.