Distorto. Extrablur, imagex
Ce n’è di roba strana nella categoria Distorto di Dafont. Roba punk, greyscale, lettere fatte in parte nero su bianco e in parte bianco sul nero, assurdi tentativi come il Times New Arial, dove la metà sinistra è Times e quella destra e Arial.
Mi colpisce il fatto che lo Stereofidelic di Ray Larabie, Typodermic Fonts, sia al quarto posto della classifica per numero di download ieri. Si tratta di un font strano, tutte maiuscole, senza grazie, lettere condensate, un po’ ballonzolanti, ma soprattutto caratterizzato dalla I sostituita da una linea tratteggiata terminata da una freccia. Una freccia si trova anche alla base della T. La i minuscola punta la freccia in basso, quella maiuscola la punta in alto. Facendo una ricerca con un normale motore, nella categoria immagini, si vedono un po’ di usi interessanti del carattere, in mezzo a tanti risultati che non c’entrano niente. Uso display obbligatorio.
Quello che invece mi colpisce veramente è l’Extrablur. Lettere maiuscole, grazie slab, ma è stranissimo l’effetto che c’è stato applicato sopra. Il risultato è come se uno non riuscisse a mettere a fuoco la scritta. Ho l’impressione di avere visto già quest’effetto da qualche parte, su una maglietta sicuramente, ma non ricordo dove e soprattutto non so se il font era lo stesso o uno simile.
Caricato sul sito dal 2015 da Imagex, non è uno dei font che ottiene il successo maggiore. Il carattere di punta, al momento, per Imagex è il Vlump, seguito dal Black Streamer e dallo Shaka Pow, quest’ultimo molto fumettoso.
Più giù in classifica se ne trovano altri molto creativi. Nel Good Morning ci sono lettere disegnate a matita, in tre dimensioni, che saltano e ballano (anche qui le tecniche del fumetto la fanno da padrone). Il Palm Beach è fatto di lettere molto grasse attraverso le quali si vedono foglie di palma in vari orientamenti diversi.
Il Guns n’ Flash Comix va bene per il lettering nelle nuvolette, molti altri invece vanno bene per la testata di un albo a fumetti. Come lo Space Comics, che anche nel nome fa riferimento al possibile uso.
Oltre a questo, ci sono un paio di caratteri da college, un po’ corrosi.
La licenza è gratis solo per uso personale.
Sul sito, i font sono divisi in cinque categorie: cartoon, campus, techno, dingbats e retro.
Tra questi mi colpisce l’Avantgardiste 1934, coi buchi riempiti tipo il Sybil Green. Chi era che negli anni Trenta ha sperimentato questa cosa qua?
Dice Luc Devroye che Imagex è un francese nato nel 1957. Ha iniziato a disegnare font nel 2010, dopo una carriera nell’illustrazione, fumetti e videogames.
Molto prolifico, sulla pagina c’è una lunghissima carrellata di specimen degli alfabeti disegnati da lui. Tra questi, mi colpisce il Cowboy Movie del 2014, un tuscan corroso.
Anche questo si trova gratis per uso personale su Dafont.
Mi colpisce il fatto che lo Stereofidelic di Ray Larabie, Typodermic Fonts, sia al quarto posto della classifica per numero di download ieri. Si tratta di un font strano, tutte maiuscole, senza grazie, lettere condensate, un po’ ballonzolanti, ma soprattutto caratterizzato dalla I sostituita da una linea tratteggiata terminata da una freccia. Una freccia si trova anche alla base della T. La i minuscola punta la freccia in basso, quella maiuscola la punta in alto. Facendo una ricerca con un normale motore, nella categoria immagini, si vedono un po’ di usi interessanti del carattere, in mezzo a tanti risultati che non c’entrano niente. Uso display obbligatorio.
Quello che invece mi colpisce veramente è l’Extrablur. Lettere maiuscole, grazie slab, ma è stranissimo l’effetto che c’è stato applicato sopra. Il risultato è come se uno non riuscisse a mettere a fuoco la scritta. Ho l’impressione di avere visto già quest’effetto da qualche parte, su una maglietta sicuramente, ma non ricordo dove e soprattutto non so se il font era lo stesso o uno simile.
Caricato sul sito dal 2015 da Imagex, non è uno dei font che ottiene il successo maggiore. Il carattere di punta, al momento, per Imagex è il Vlump, seguito dal Black Streamer e dallo Shaka Pow, quest’ultimo molto fumettoso.
Più giù in classifica se ne trovano altri molto creativi. Nel Good Morning ci sono lettere disegnate a matita, in tre dimensioni, che saltano e ballano (anche qui le tecniche del fumetto la fanno da padrone). Il Palm Beach è fatto di lettere molto grasse attraverso le quali si vedono foglie di palma in vari orientamenti diversi.
Il Guns n’ Flash Comix va bene per il lettering nelle nuvolette, molti altri invece vanno bene per la testata di un albo a fumetti. Come lo Space Comics, che anche nel nome fa riferimento al possibile uso.
Oltre a questo, ci sono un paio di caratteri da college, un po’ corrosi.
La licenza è gratis solo per uso personale.
Sul sito, i font sono divisi in cinque categorie: cartoon, campus, techno, dingbats e retro.
Tra questi mi colpisce l’Avantgardiste 1934, coi buchi riempiti tipo il Sybil Green. Chi era che negli anni Trenta ha sperimentato questa cosa qua?
Dice Luc Devroye che Imagex è un francese nato nel 1957. Ha iniziato a disegnare font nel 2010, dopo una carriera nell’illustrazione, fumetti e videogames.
Molto prolifico, sulla pagina c’è una lunghissima carrellata di specimen degli alfabeti disegnati da lui. Tra questi, mi colpisce il Cowboy Movie del 2014, un tuscan corroso.
Anche questo si trova gratis per uso personale su Dafont.
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