La gamba della R
La R maiuscola nei caratteri senza grazie può avere una gamba orientata in tre modi diversi: dritta, curvata verso l’esterno, curvata verso l’interno.
La curva verso l’esterno è usata da parecchi senza grazie celebri. La più bella, a mio avviso, è quella dell’Helvetica. Anche l’Arial parte dalla stessa idea, ma in maniera meno sinuosa. Il Gill Sans pure fa lo stesso lavoro, ma in maniera più insolita, secondo i gusti moderni. Il Calibri pure segue la stessa curva e a differenza dei precedenti ha gli spigoli arrotondati. Altri nomi famosi in questa categoria sono il Frutiger e l’Univers. E l’Itc Bauhaus.
La R con la curva verso l’interno non è troppo diffusa. Identifont suggerisce nomi come Ff Milo, Pluto e, forse il più famoso, Broadway.
La R con la gamba tesa invece è propria di Avenir, Gotham, Museo Sans, Montserrat. E anche del Futura.
Tra i sans serif di Google invece è la gamba tesa ad andare per la maggiore. Tre dei cavalli di battaglia, Roboto, Open Sans e Lato, hanno tutti la R con gamba rettilinea. Come pure Oswald e Source Sans Pro.
Anche su Google la curva convessa verso l’interno è rara. Spesso è soltanto accennata, oppure è usata in font particolarmente d’impatto. C’è pure un’eccezione: l’Inder, di Sorkin Type, dove le lettere hanno una forma abbastanza tradizionale (la a è aun piano solo. Il simbolo euro è inguardabile. Il trattino centrale di E e F secondo me è troppo sottile), ma la R si nota perché la gamba ha una curvatura circolare molto accentuata, tanto da finire tagliata in verticale, anziché secondo la linea di base come si usa di solito.
La curva convessa dal lato esterno in questi giorni è rappresentata soprattutto dal Gothic A1, che è un carattere latino e coreano, che per la lettera in questione si ispira all’Helvetica.
Più giù troviamo Nunito, Merryweather, Yantramanav, tra quelli con la forma tradizionale. O anche il Jaldi, dagli spigoli arrotondati come il Calibri.
Ovviamente della lista fanno parte anche font insoliti, come il Paytone One, Julius Sans One (convessi verso l’interno), o addirittira in Black And White Picture (con la gamba arricciata), ma questi scorrendo la lista non li ho neanche presi in considerazione.
Del resto, la lista sans serif di Google non comprente tutti i sans serif. Moltissimi sono contenuti nella categoria Display. E qui gli sforzi per essere originali si sprecano, anche se non mancano font ordinati come Share, Coda, Voces, dove i tocchi insoliti ci sono (altrimenti il font non starebbe nella categoria display) ma sono secondari.
La curva verso l’esterno è usata da parecchi senza grazie celebri. La più bella, a mio avviso, è quella dell’Helvetica. Anche l’Arial parte dalla stessa idea, ma in maniera meno sinuosa. Il Gill Sans pure fa lo stesso lavoro, ma in maniera più insolita, secondo i gusti moderni. Il Calibri pure segue la stessa curva e a differenza dei precedenti ha gli spigoli arrotondati. Altri nomi famosi in questa categoria sono il Frutiger e l’Univers. E l’Itc Bauhaus.
La R con la curva verso l’interno non è troppo diffusa. Identifont suggerisce nomi come Ff Milo, Pluto e, forse il più famoso, Broadway.
La R con la gamba tesa invece è propria di Avenir, Gotham, Museo Sans, Montserrat. E anche del Futura.
Tra i sans serif di Google invece è la gamba tesa ad andare per la maggiore. Tre dei cavalli di battaglia, Roboto, Open Sans e Lato, hanno tutti la R con gamba rettilinea. Come pure Oswald e Source Sans Pro.
Anche su Google la curva convessa verso l’interno è rara. Spesso è soltanto accennata, oppure è usata in font particolarmente d’impatto. C’è pure un’eccezione: l’Inder, di Sorkin Type, dove le lettere hanno una forma abbastanza tradizionale (la a è aun piano solo. Il simbolo euro è inguardabile. Il trattino centrale di E e F secondo me è troppo sottile), ma la R si nota perché la gamba ha una curvatura circolare molto accentuata, tanto da finire tagliata in verticale, anziché secondo la linea di base come si usa di solito.
La curva convessa dal lato esterno in questi giorni è rappresentata soprattutto dal Gothic A1, che è un carattere latino e coreano, che per la lettera in questione si ispira all’Helvetica.
Più giù troviamo Nunito, Merryweather, Yantramanav, tra quelli con la forma tradizionale. O anche il Jaldi, dagli spigoli arrotondati come il Calibri.
Ovviamente della lista fanno parte anche font insoliti, come il Paytone One, Julius Sans One (convessi verso l’interno), o addirittira in Black And White Picture (con la gamba arricciata), ma questi scorrendo la lista non li ho neanche presi in considerazione.
Del resto, la lista sans serif di Google non comprente tutti i sans serif. Moltissimi sono contenuti nella categoria Display. E qui gli sforzi per essere originali si sprecano, anche se non mancano font ordinati come Share, Coda, Voces, dove i tocchi insoliti ci sono (altrimenti il font non starebbe nella categoria display) ma sono secondari.
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