Mufferaw


Non so come mai mi sono trovato installato il Mufferaw.
È un font disponibile anche nella versione gratuita su Dafont, realizzato da Typodermic. Un senza grazie di sole lettere stampatelle maiuscole (riproposte in due varianti).
A differenza di molti altri font come il Comic Sans, qui gli angoli non sono arrotondati, ma spigolosi.
Il nome evoca un tale Big Joe Mufferaw, eroe popolare franco-canadese, un boscaiolo dell’Ottocento a cui sono state dedicate anche canzoni e monumenti (e poche righe su Wiki in inglese).
Il disegnatore è il solito Ray Larabie.
Su Fonts.com, accanto alla versione gratuita, ci sono la versione expanded, shaded, outline, condensed, più i vari bold e italic, a cinque euro l’uno (-1c).
Dafont ha un’apposita categoria comics, in testa alla quale ci sono font che vanno bene per il titolo di un giornalino di fumetti: Badaboom, Obelix Pro, Shaka Pow. Solo più in basso ce ne sono alcuni che possono essere inseriti in una vignetta, tipo il Comic Panels.
Su Fonts.com ci sono circa 350 famiglie di script taggate comics.
In testa compaiono Pinto (stampatelle un po’ incerte), Bad Cabbage (semi-serif, spigoloso), Bloody Murder BB (ancora a tratti rettilinei, massiccio come la pietra).
Tutta roba che va bene per i titoli, neanche troppo attraente, fino ad arrivare al WildWords, dove invece ci sono le tipiche scritte a mano che vanno dentro una nuvoletta, con tratti a spessore variabile e bordi arrotondati, che danno l’idea di essere state scritte con una penna scorrevole ad inchiostro fluido.
Al giorno d’oggi alcuni fumettisti fanno ancora le scritte a mano (Zerocalcare, da cui è stato tratto il font di cui ho parlato ieri). Ma molti prodotti commerciali anche per il lettering usano un apposito font computerizzato. Su cui non c’è nessuna attenzione e nessun dibattito. La gente ci passa sopra senza neanche vederlo.
Mi pareva, tempo fa di avere visto un font realizzato sulla base delle lettere che comparivano nel fumetto Tank Girl, ma non lo trovo più e non ricordo neanche come si chiama.
Anche Font Squirrel ha una sezione comic, che contiene 26 font. Interessante perché si tratta di tutti font scaricabili con licenza 100% Free For Commercial Use.
Normalmente vengono organizzati in ordine alfabetico, ma c’è anche la possibilità di organizzarli per Most Popular.
Al primo posto c’è il Komika Axis, molto neretto, poi l’Action Man, adatto appunto per il lettering. Segue il Cartoonist Hand, che ha anche le lettere minuscole.
Tra gli altri noto il Qarmic Sans, con lettere dalla forma insolita come la A a cima tonda, o il Tagapagsalaysay Caps, dove una delle gambe della A sgocciola sotto la linea di base, rendendo particolarmente singolare l’insolito titolo.
Il Deius Swash Caps invece ha forme eleganti, con spirali, sovrapposizioni, tratti uniti da raccordi (tanto la A quanto la B sono realizzate senza mai staccare la penna dal foglio).
Un difetto di Fontsquirrel è che non ha ancora messo a punto un sistema per mostrare l’anteprima di alcune lettere dei font in questione. L’anteprima quindi è standard: il nome del font e le prime lettere dell’alfabeto. Il confronto visivo al volo può avvenire sempre sulle prime lettere dell’alfabeto, e neanche su tutte tenuto conto che alcuni font sono più larghi o hanno nomi lunghi e quindi mostrano meno lettere.
Il Blog CreativeBloq.com in un post del 2014 segnalava come suo font gratuito preferito per i fumetti il Back Issues. Segnalava inoltre Dave Gibbons, Sequentialist, Sketchy Comic (per le copertine) e Badaboom (per le esplosioni).
Alcuni di questi font sono gratis solo per uso personale. Il Back Issues lo è anche per piccola stampa/creatori di fumetti indipendenti e per uso no profit. Per il resto, bisogna acquistare una licenza.

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