Arbutus Slab
L’Arbutus Slab è uno dei font gratuiti che si scaricano da Google. Disegnatrice: Karolina Lach. “Ispirato ai caratteri americani del diciottesimo e diciannovesimo secolo”, spiega la didascalia. Grazie alla spaziatura generosa, può essere usato anche in piccole dimensioni.
A prima vista mi ricorda il Clarendon, per il modo in cui tira in su la codina della a minuscola. In realtà è più leggero, e ha qualche differenza significativa, specie nelle maiuscole. Mentre l’Arbutus nella C, G e S ha delle grazie a goccia, il Clarendon ce le ha rettangolari. Lo stesso discorso vale per la s minuscola, ma non per la c.
Mentre nell’arbutus la u minuscola ha le grazie superiori in discesa, nel Clarendon ce le ha rettangolari. Rettangolare è pure quella in basso a destra, che nell’Arbutus inizia in maniera curva.
Diversa la concezione dei numeri: mentre l’Arbutus privilegia le linee orizzontali rette, nel 2, nel 5 e nel 7, il Clarendon ce le ha ondulate.
Identifont non è in grado di catalogare le principali differenze con l’apposito strumento.
La Q è dello stesso tipo, con la coda sinusoidale, che parte dal bordo verso l’interno e finisce all’esterno. Ma mentre nell’Arbutus scende sotto la linea di base, e poi arriva a toccarla dal basso, nel Clarendon l’estremità della coda è al disopra della linea di base.
Karolina Lach è una disegnatrice polacco-americana in cui ci siamo imbattuti da poco, perché ha disegnato il Pompiere, modellandolo sulle scritte a mano fatte su un cartello fuori da una stazione dei Vigili del Fuoco di New York.
Su Google ha altri tre font: l’Arbutus, molto spigoloso, forme ottagonali coi lati tondi, una specie di tuscan. L’Amarante, elegante esempio di font Art Nouveau, con una bella C a forma di falce. Si tratta di un carattere con grazie, ma di un tipo particolare: spesso si tratta di un semplice inspessimento del tratto, più che una protuberanza vera e propria.
Il più trendy al momento invece è il Courgette, un corsivo morbido.
Il nome di Karolina Lach è completamente sconosciuto a Fonts In Use.
Luc Devroye mostra specimen di altri font della stessa disegnatrice: il Temptation, l’Innocent When You Dream (dot matrix), il Coney Island Baby...
Nessuno di questi sta su Myfonts.
L’indirizzo del suo vecchio sito ufficiale è in vendita. Dove si possono trovare quindi i suoi font che non stanno su Google? Forse non sono rimasti da nessuna parte.
A prima vista mi ricorda il Clarendon, per il modo in cui tira in su la codina della a minuscola. In realtà è più leggero, e ha qualche differenza significativa, specie nelle maiuscole. Mentre l’Arbutus nella C, G e S ha delle grazie a goccia, il Clarendon ce le ha rettangolari. Lo stesso discorso vale per la s minuscola, ma non per la c.
Mentre nell’arbutus la u minuscola ha le grazie superiori in discesa, nel Clarendon ce le ha rettangolari. Rettangolare è pure quella in basso a destra, che nell’Arbutus inizia in maniera curva.
Diversa la concezione dei numeri: mentre l’Arbutus privilegia le linee orizzontali rette, nel 2, nel 5 e nel 7, il Clarendon ce le ha ondulate.
Identifont non è in grado di catalogare le principali differenze con l’apposito strumento.
La Q è dello stesso tipo, con la coda sinusoidale, che parte dal bordo verso l’interno e finisce all’esterno. Ma mentre nell’Arbutus scende sotto la linea di base, e poi arriva a toccarla dal basso, nel Clarendon l’estremità della coda è al disopra della linea di base.
Karolina Lach è una disegnatrice polacco-americana in cui ci siamo imbattuti da poco, perché ha disegnato il Pompiere, modellandolo sulle scritte a mano fatte su un cartello fuori da una stazione dei Vigili del Fuoco di New York.
Su Google ha altri tre font: l’Arbutus, molto spigoloso, forme ottagonali coi lati tondi, una specie di tuscan. L’Amarante, elegante esempio di font Art Nouveau, con una bella C a forma di falce. Si tratta di un carattere con grazie, ma di un tipo particolare: spesso si tratta di un semplice inspessimento del tratto, più che una protuberanza vera e propria.
Il più trendy al momento invece è il Courgette, un corsivo morbido.
Il nome di Karolina Lach è completamente sconosciuto a Fonts In Use.
Luc Devroye mostra specimen di altri font della stessa disegnatrice: il Temptation, l’Innocent When You Dream (dot matrix), il Coney Island Baby...
Nessuno di questi sta su Myfonts.
L’indirizzo del suo vecchio sito ufficiale è in vendita. Dove si possono trovare quindi i suoi font che non stanno su Google? Forse non sono rimasti da nessuna parte.
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