FF Mambo
Anni e anni fa mi hanno dato un cappello di tela verde con scritto “Stop Aids” (tutto maiuscolo). Era una campagna di sensibilizzazione, ma non mi ricordo né chi la portava avanti né dove.
Comunque le lettere sono strane. Alcune hanno un margine seghettato: la A a destra, T,I e D a sinistra. La S in basso forma una spirale, mentre la O è una spirale, aperta, che si allarga in senso antiorario.
Sarebbe facile trovare il font, se ci fosse una lista di caratteri con la O aperta. Ma non c’è.
Complicazione? Per niente. Procedo per similarità. Qual’è il carattere più simile a questo che mi viene in mente? Il Jokerman (che è anche molto più fantasioso).
Così cerco Jokerman su Identifont, e nel riquadro dei caratteri simili, al settimo posto, ci trovo l’FF Mambo. Disegnato nel 1992 da Val Fullard, pubblicato da FontFont, come dice la sigla. Ha parecchie lettere aperte a spirale: la Q, la a, la e, la o, nonché i numeri 0, 9,8,6. E ancora di più sono le lettere seghettate. Le due caratteristiche di base di questo font display: spirali e bordi seghettati.
Fonts In Use segnala un solo uso del Mambo, per un prodotto tedesco, Teufli Dittmann. Non ho capito bene di che si tratta, forse contiene formaggio di pecora.
Che si sa di Val Fullard? Quasi niente. Identifont oltre al Mambo conosce solo lo Science Regular, un senza grazie obliquo coi tratti che si restringono verso il basso (1996, Monotype Imaging).
Luc Devroye dice che Fullard è basato a Toronto. Il Mambo lo definisce “a Mexican simulation”, o un “semi-dingbats”, anche se secondo me coi dingbats non c’entra proprio niente.
Myfonts lo cataloga con tutta una serie di tags che includono South America, funny, festive occasions, ma anche love, luxury e romantic che mi sembrano un tantino fuori luogo.
FontFont è l’etichetta di FontShop International, fondata a Berlino da Spiekermann e Brody nel 1989. Il suo font più diffuso è forse l’FF Din, un normale senza grazie, il cui nome deriva dal Deutches Institut fur Normung, l’istituto tedesco di standardizzazione, che ha creato lo standard negli anni 30.
Comunque le lettere sono strane. Alcune hanno un margine seghettato: la A a destra, T,I e D a sinistra. La S in basso forma una spirale, mentre la O è una spirale, aperta, che si allarga in senso antiorario.
Sarebbe facile trovare il font, se ci fosse una lista di caratteri con la O aperta. Ma non c’è.
Complicazione? Per niente. Procedo per similarità. Qual’è il carattere più simile a questo che mi viene in mente? Il Jokerman (che è anche molto più fantasioso).
Così cerco Jokerman su Identifont, e nel riquadro dei caratteri simili, al settimo posto, ci trovo l’FF Mambo. Disegnato nel 1992 da Val Fullard, pubblicato da FontFont, come dice la sigla. Ha parecchie lettere aperte a spirale: la Q, la a, la e, la o, nonché i numeri 0, 9,8,6. E ancora di più sono le lettere seghettate. Le due caratteristiche di base di questo font display: spirali e bordi seghettati.
Fonts In Use segnala un solo uso del Mambo, per un prodotto tedesco, Teufli Dittmann. Non ho capito bene di che si tratta, forse contiene formaggio di pecora.
Che si sa di Val Fullard? Quasi niente. Identifont oltre al Mambo conosce solo lo Science Regular, un senza grazie obliquo coi tratti che si restringono verso il basso (1996, Monotype Imaging).
Luc Devroye dice che Fullard è basato a Toronto. Il Mambo lo definisce “a Mexican simulation”, o un “semi-dingbats”, anche se secondo me coi dingbats non c’entra proprio niente.
Myfonts lo cataloga con tutta una serie di tags che includono South America, funny, festive occasions, ma anche love, luxury e romantic che mi sembrano un tantino fuori luogo.
FontFont è l’etichetta di FontShop International, fondata a Berlino da Spiekermann e Brody nel 1989. Il suo font più diffuso è forse l’FF Din, un normale senza grazie, il cui nome deriva dal Deutches Institut fur Normung, l’istituto tedesco di standardizzazione, che ha creato lo standard negli anni 30.
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