Il Messaggero

Il sito del Messaggero è impaginato in maniera abbastanza anonima. “Arial, Verdana, sans serif”, sia per i titoli che per gli articoli.
Interessante semmai è la testata, che ha conservato i caratteri gotici come si usavano ai vecchi tempi. Tenuto conto che il giornale ha una lunga storia, essendo stato fondato nel 1878.
Si potrebbe dire che non è qualcosa di molto originale, nel senso che con l’Old English della Monotype si ottiene lo stesso effetto, ma non è proprio così. La lettera caratteristica è la M, principalmente per quella bandiera che sventola in alto a sinistra, che è ricalcata su quella della I dell’articolo. Una scelta che non è affatto consueta. Sempre per rimanere sulla M, la croce centrale è simmetrica, ha i due bracci orizzontali della stessa lunghezza, cosa che non avviene nell’Old English. Per quanto riguarda la I, è composta da tre tratti separati tra di loro.
Altre differenze secondarie con l’Old English sono che nella s del quotidiano manca la goccia in alto, che invece sta nella a. Il contrario di quello che fa l’Old English. Carini i terminali della g in basso, mentre la parte inferiore della e si tiene abbastanza stretta.
Sul sito web, anche il suffisso .it è scritto a caratteri gotici, creando un certo contrasto tra lettere medievali e tecnologie moderne (Nel logo del Messaggero Digital invece, la scritta Digital è in calligrafico moderno, asse verticale, occhiello nella g ma non nella l).
Fin dalle origini la testata del quotidiano era scritta a lettere gotiche, ma diverse. A parte che avevano un riflesso bianco sul bordo sinistro. La differenza principale è che nella M mancava la bandierina in alto a sinistra (era diversa anche la parola, visto che il nome originario includeva la i: Il Messaggiero, col puntino romboidale a quattro lati concavi).
Su Wikipedia in italiano è possibile vedere la prima pagina del numero uno: quattro colonne separate da righe verticali, niente fotografie o disegni, titoli semplici su una colonna, normalmente nella stessa dimensione del testo, in neretto, talvolta poco più grandi, tutte in maiuscolo.
Nessuna indicazione di servizio, a parte numero, data, prezzo in città, prezzo fuori città.
Ma torniamo alla M attuale. Fino a che punto è normale quella bandiera in alto a sinistra?
Diciamo che i font principali che hanno una M con quella forma non hanno nessuna decorazione in alto a sinistra. Come l’Old English, appunto. Ma l’idea di mettercela non è proprio campato in aria, visto che spesso è quello il punto della M in cui si può aggiungere qualche grazia.
Girando su Myfonts, trovo un Cantebriggia 1207, ricalcato su caratteri medievali, che ha qualcosa che sventola in alto a sinistra, attaccato al resto della lettera.
Black and Beauty ce l’ha staccato, come pure il Beckinslade o il Black Swan, ma si tratta di interpretazioni moderne, molto elaborate, che non seguono lo schema Messaggero/Old English.
L’American Text, noto perché disegnato da Morris Fuller Benton nel 1932, ha una grazia a sinistra staccata dalla lettera, ma di forma triangolare.
Non si contano poi i blackletter in cui la prima gamba della M ha un andamento a forma di numero 2.
Il Waltari ha una grazia staccata proprio in alto a sinistra, ma la concezione della lettera è completamente diversa. Mi viene in mente la parola lombardic, ma probabilmente è un’associazione di idee arbitraria, tenuto conto che nessun font taggato in quel modo ha quella forma.
Tra i medievali di Dafont la stessa forma del Waltari ce l’ha il Perry Gothic. Ma non è quella che ci interessa.
Il Pamela ci si avvicina di più (Dieter Steffman), ma ha tutta una cornicetta bianca attorno al profio che è un po’ fuori luogo.
Il Blackminster ha la bandierina staccata a sinistra, ma manca la forma di croce centrale.
Comunque, su Dafont non si deve neanche cercare troppo per trovare qualcosa di simile. Nella prima pagina dei medievali c’è il Black Family, di Paul Loyd, che però è strapieno di svolazzi.
Nella seconda pagina c’è l’English Gothic 17th c., di Flight of the Dragon. Vero che manca la croce centrale. Ma la parte sinistra segue lo stesso schema, bandierina in alto, forma centrale, riccio in basso. Mentre al posto della croce di tratti spessi c’è un disegno fatto coi tratti sottili.
A pagamento qualcosa di simile è nel Collins Old English, con la differenza che ci sono tue uncini a sinistra anziché uno.
Stessa cosa che fa il Black Rose Plain di FontMesa.
Comunque una cosa è certa: una M come quella del Messaggero, tra i font più diffusi non c’è ancora.

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