Mrs Eaves, Tribasei
Il Mrs Eaves è stato disegnato nel lontano 1996 da Zuzana Licko, pubblicato da Emigre. Dal 2002 è su Myfonts.
Il nome deriva da Sara Eaves, moglie di John Baskerville dopo la morte del suo primo marito, Mr Eaves. “Come le vedove di Caslon e Bodoni, e le figlie di Fournier, Sarah completò la stampa dei volumi che Baskerville aveva lasciato incompleti al momento della sua morte”, spiega la didascalia. Dove ne abbiamo già sentito parlare? Qualche tempo fa mi sono imbattuto nel manuale per il logo della Presidenza del Consiglio italiano. C’era scritto di usare il Janson Mt della Monotype per il Logo, mentre per il testo consigliava il Din (senza grazie, o in mancanza l’Arial) e il Mrs Eaves per i testi con grazie.
Peccato che il pdf in questione è stato rimosso dal sito. E, non essendo una pagina web, non è neanche disponibile la copia cache sui motori di ricerca. Né si trova altrove.
Zuzana Licko è europea di nascita (nata in Cecoslovacchia nel 1961), ma basata in California. Cofondatrice di Emigre insieme a Rudy VanderLans nel 1984, ha pubblicato su Myfonts 32 famiglie di caratteri.
La più famosa probabilmente è proprio la Mrs Eaves, a cui si affianca una Mr Eaves, senza grazie.
Altro nome famoso forse è il Filosofia, bodoniano. Che colpisce anche perché ha un nome italiano.
Ci sono anche vari font pattern molto curiosi.
Dice Fonts In Use che anche il logo di Wordpress è in Mrs Eaves.
Il sito segnala anche un insolito accoppiamento che ci riguarda: Mrs Eaves+Tribasei, per annunciare l’esibizione “Comunità: Italia”, alla triennale di Milano nel 2016.
Tribasei è un carattere “completamente inutile”, secondo le parole attribuite allo stesso disegnatore, Luciano Perondi, dal sito. È Basato sul Fregio Mecano della Nebiolo. Basato su 20 forme geometriche, orientate in vario modo per ottenere 78 glifi, a loro volta utilizzati per costruire la forma delle lettere. Forse le origini risalgono alla metà degli anni Trenta. Di sicuro era già presente in uno specimen del 1954.
Disegnatore sconosciuto, forse Giulio da Milano che disegnò anche Fregio Razionale e Neon.
Il Tribasei si può scaricare in tutti i pesi possibili gratuitamente sul sito di Molotro. In aggiunta, c’è anche il manuale di istruzioni, un pdf di 16 pagne che mostra le numerose possibilità di assemblare insieme i glifi per ottenere forme delle lettere diverse tra di loro. Molto diverse: non solo si possono ottenere varie forme di lettere stampatelle, ma si può anche tentare di ottenere una scritta in corsivo.
Di più: c’è l’esempio di come si può disegnare un omino che fugge da un tirannosauro, o un inseguimento mozzafiato con l’auto dei malviventi tallonata da quella della polizia, con tanto di linee ad indicare il movimento e il suono. Tutto ottenuto assemblando i vari simboli, in una specie di ascii-art, con la complicazione che ogni simbolo non corrisponde alla lettera corrispondente sulla tastiera. L’associazione è completamente arbitraria. Un po’ complicato da usare, tant’è vero che il sito ne segnala un solo altro uso, ad un convegno di algebra del 2008, anche questo in Italia, a Milano.
Tre anni fa il Fregio Mecano ha fatto notizia perché è stato uno di quei font ad essere riprodotti in formato fisico grazie ad una stampante 3d.
Wired ci aveva dedicato un articolo. E pure l’Ansa, a dire la verità, anche se ci aveva messo la foto sbagliata: quello che si vede è senza dubbio un Etna (pure risalente negli anni 30, ma di concezione completamente diversa).
Peccato che il pdf in questione è stato rimosso dal sito. E, non essendo una pagina web, non è neanche disponibile la copia cache sui motori di ricerca. Né si trova altrove.
Zuzana Licko è europea di nascita (nata in Cecoslovacchia nel 1961), ma basata in California. Cofondatrice di Emigre insieme a Rudy VanderLans nel 1984, ha pubblicato su Myfonts 32 famiglie di caratteri.
La più famosa probabilmente è proprio la Mrs Eaves, a cui si affianca una Mr Eaves, senza grazie.
Altro nome famoso forse è il Filosofia, bodoniano. Che colpisce anche perché ha un nome italiano.
Ci sono anche vari font pattern molto curiosi.
Dice Fonts In Use che anche il logo di Wordpress è in Mrs Eaves.
Il sito segnala anche un insolito accoppiamento che ci riguarda: Mrs Eaves+Tribasei, per annunciare l’esibizione “Comunità: Italia”, alla triennale di Milano nel 2016.
Tribasei è un carattere “completamente inutile”, secondo le parole attribuite allo stesso disegnatore, Luciano Perondi, dal sito. È Basato sul Fregio Mecano della Nebiolo. Basato su 20 forme geometriche, orientate in vario modo per ottenere 78 glifi, a loro volta utilizzati per costruire la forma delle lettere. Forse le origini risalgono alla metà degli anni Trenta. Di sicuro era già presente in uno specimen del 1954.
Disegnatore sconosciuto, forse Giulio da Milano che disegnò anche Fregio Razionale e Neon.
Il Tribasei si può scaricare in tutti i pesi possibili gratuitamente sul sito di Molotro. In aggiunta, c’è anche il manuale di istruzioni, un pdf di 16 pagne che mostra le numerose possibilità di assemblare insieme i glifi per ottenere forme delle lettere diverse tra di loro. Molto diverse: non solo si possono ottenere varie forme di lettere stampatelle, ma si può anche tentare di ottenere una scritta in corsivo.
Di più: c’è l’esempio di come si può disegnare un omino che fugge da un tirannosauro, o un inseguimento mozzafiato con l’auto dei malviventi tallonata da quella della polizia, con tanto di linee ad indicare il movimento e il suono. Tutto ottenuto assemblando i vari simboli, in una specie di ascii-art, con la complicazione che ogni simbolo non corrisponde alla lettera corrispondente sulla tastiera. L’associazione è completamente arbitraria. Un po’ complicato da usare, tant’è vero che il sito ne segnala un solo altro uso, ad un convegno di algebra del 2008, anche questo in Italia, a Milano.
Tre anni fa il Fregio Mecano ha fatto notizia perché è stato uno di quei font ad essere riprodotti in formato fisico grazie ad una stampante 3d.
Wired ci aveva dedicato un articolo. E pure l’Ansa, a dire la verità, anche se ci aveva messo la foto sbagliata: quello che si vede è senza dubbio un Etna (pure risalente negli anni 30, ma di concezione completamente diversa).
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