Showgirls
FontMeme ha identificato il font utilizzato per la locandina del film Showgirls del 1995. Arquitectura, disegnato nel 1989 da Greg Kolodziejzyk, pubblicato da Image Club.
La S sinuosa ispira il modo in cui viene ritagliata la foto della protagonista, che fa capolino con una gamba nuda serpeggiante, con lo stesso andamento di una S. La h ha il trattino centrale che spunta sulla sinistra. La W è appuntita al centro in alto, mentre le estremità in basso sono tagliate in obliquo. Per il resto niente altre particolarità, a parte l’estremità obliqua della l in basso a destra.
È un senza grazie condensato.
Un carattere in stile art deco, dice il sito, senza aggiungere altro.
Su Myfonts il font compare, ma la data di disegno viene fissata al 1992 e il nome dell’autore non viene fatto. Nessuna storia associata al font, nessuna lista di caratteri simili, pochi tag: sans-serif, decorative, art deco, narrow e... triangle/triangles.
Che c’entrano i triangoli? Probabilmente si riferisce al tratto orizzontale della A, che è un triangolo isoscele con la punta in basso. O al puntino della i, idem triangolo isoscele puntato in basso, ma più stretto.
Nella locandina vengono usate solo lettere maiuscole, ma esistono anche le minuscole.
La t è strana: al disopra del tratto orizzontale l’asta è lunga tanto quanto al di sotto. Tagliata in orizzontale in su e in giù, mentre a destra e sinistra il trattino è tagliato obliquo.
La e è aperta, col trattino centrale obliquo in salita. La a è ad un solo livello.
Strana, se vogliamo, è anche la Q maiuscola, che è una O con un tratto curvo che scende al disotto, a larghezza abbastanza costante, ma più sottile rispetto a un tratto normale.
Identifont fornisce gli stessi dati ripresi da FontMeme, ma non ha catalogato il carattere in maniera tale da associarlo ai caratteri simili.
Probabilmente il font non ha avuto molto successo, come pure si dice la stessa cosa del film, mi sembra.
Il sito ha catalogato solo 41 font che hanno la barra della A a forma di “triangolo, diamante o punto”. E della lista fanno parte in gran parte caratteri dove la barra è a forma di v, come l’Algerian (che compare nella versione condensed).
Il triangolo propriamente detto ce l’hanno (in ordine alfabetico): il P22 Constructivist Square (ispirato ai lavori di Rodchenko e company), il Dolmen (art deco – jazz anni 20), P22 Il Futurismo (ispirato all’arte futurista italiana), Indus, Iron Type, Kino, Mostra Two (di Mark Simonson, in varie versioni).
Poi ci sono: Napoli Ts / Napoli Extra Bold (disegnato da Morris Fuller Benton), Pacific Clipper, Poster Black, Saharan (che dovrebbe ricordare gli arabi, secondo un’insegna di Las Vegas), Showcard Gothic, Ter Gast e Zinjaro (quest’ultimo fantasioso: sulle lettere è stato intagliato un motivo che può ricordare l’arte africana o latinoamericana).
La S sinuosa ispira il modo in cui viene ritagliata la foto della protagonista, che fa capolino con una gamba nuda serpeggiante, con lo stesso andamento di una S. La h ha il trattino centrale che spunta sulla sinistra. La W è appuntita al centro in alto, mentre le estremità in basso sono tagliate in obliquo. Per il resto niente altre particolarità, a parte l’estremità obliqua della l in basso a destra.
È un senza grazie condensato.
Un carattere in stile art deco, dice il sito, senza aggiungere altro.
Su Myfonts il font compare, ma la data di disegno viene fissata al 1992 e il nome dell’autore non viene fatto. Nessuna storia associata al font, nessuna lista di caratteri simili, pochi tag: sans-serif, decorative, art deco, narrow e... triangle/triangles.
Che c’entrano i triangoli? Probabilmente si riferisce al tratto orizzontale della A, che è un triangolo isoscele con la punta in basso. O al puntino della i, idem triangolo isoscele puntato in basso, ma più stretto.
Nella locandina vengono usate solo lettere maiuscole, ma esistono anche le minuscole.
La t è strana: al disopra del tratto orizzontale l’asta è lunga tanto quanto al di sotto. Tagliata in orizzontale in su e in giù, mentre a destra e sinistra il trattino è tagliato obliquo.
La e è aperta, col trattino centrale obliquo in salita. La a è ad un solo livello.
Strana, se vogliamo, è anche la Q maiuscola, che è una O con un tratto curvo che scende al disotto, a larghezza abbastanza costante, ma più sottile rispetto a un tratto normale.
Identifont fornisce gli stessi dati ripresi da FontMeme, ma non ha catalogato il carattere in maniera tale da associarlo ai caratteri simili.
Probabilmente il font non ha avuto molto successo, come pure si dice la stessa cosa del film, mi sembra.
Il sito ha catalogato solo 41 font che hanno la barra della A a forma di “triangolo, diamante o punto”. E della lista fanno parte in gran parte caratteri dove la barra è a forma di v, come l’Algerian (che compare nella versione condensed).
Il triangolo propriamente detto ce l’hanno (in ordine alfabetico): il P22 Constructivist Square (ispirato ai lavori di Rodchenko e company), il Dolmen (art deco – jazz anni 20), P22 Il Futurismo (ispirato all’arte futurista italiana), Indus, Iron Type, Kino, Mostra Two (di Mark Simonson, in varie versioni).
Poi ci sono: Napoli Ts / Napoli Extra Bold (disegnato da Morris Fuller Benton), Pacific Clipper, Poster Black, Saharan (che dovrebbe ricordare gli arabi, secondo un’insegna di Las Vegas), Showcard Gothic, Ter Gast e Zinjaro (quest’ultimo fantasioso: sulle lettere è stato intagliato un motivo che può ricordare l’arte africana o latinoamericana).
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