Gotico italiano

Nella pagina del corso di paleografia del professor Palma sul sito dell’Università di Cassino è possibile vedere vari esempi di gotico che si usava in Italia. A me piace questa pagina un testo dedicato alla Madonna (per chi non riesce a leggerne il contenuto, il sito offre anche la trascrizione, ma non la traduzione dal latino).
Il documento risale al secondo quarto del Trecento, scritto a Napoli.
Le lettere sono caratterizzate dal fatto di essere tondeggianti, molto diverse dal gotico quadrato che si usava nel resto d’Europa (Germania, Francia, Inghilterra).
All’estero la o era formata da quattro lati rettilinei, i due verticali più lunghi, quelli obliqui più corti. C’erano grazie molto accentuate, anche se sottili. Qui la o è praticamente a mandorla (conserva un’impostazione a tratti separati, ma gli angoli sono così morbidi che neanche si notano).
Le grazie poi sono appena appena accennate, giusto un segno ottenuto tirando su la penna dal foglio (negli altri gotici sono segni a parte, molto spessi, che venivano aggiunti alle estremità delle lettere).
Mentre le altre nazioni sono fiere delle loro tradizioni, gli italiani tendono a restare indietro. Se andiamo su Dafont troviamo gotiche quadrate a bizzeffe, ispirate soprattutto al mondo inglese. Ci sono anche molte gotiche tedesche, sviluppate dopo la fine del medioevo, che hanno anche forme curve. Ma di qualcosa che si ispiri a questo gotico napoletano non c’è niente.
Non solo le minuscole sono interessanti, ma anche la maiuscole. Quella M, per esempio, che deriva dall’onciale. Anche in questo caso, su Dafont non si trova niente di simile, in 16 pagine di gotici medievali.
Certo, la o tondeggiante si trova già nella prima pagina, subito dopo i vari old english, nell’Enchanted Land. Ma il carattere è pensato più per essere usato sui volantini di un parco dei divertimenti che per l’imitazione di un testo antico.
La M onciale invece è usata dal Westminster Gotisch, che però affianca quelle belle maiuscole a minuscole quadrate, per giunta decorate con un ricciolo in basso che non ha nulla a che vedere con gli amanuensi, ma prende come riferimento il mondo dei caratteri a stampa. E già dal nome evoca l’immaginario inglese e tedesco.
Su Myfonts solo 9 font sono taggati rotunda, e nessuno ha una m che si avvicina a questa.
Alcuni hanno la m col tratto centrale rettilineo e i tratti laterali curvi, ma non con questa simmetria, e non con quelle lunghe grazie orizzontali alla base. Altri hanno le prime due gambe della m rettilinee e la terza curva. Si avvicinano magari all’old english o al gotico tedesco moderno, ma sono lontane anni luce dall’onciale.
Cercando il tag 1300s viene fuori un 1420 Gothic Script, che non è una scrittura formale ed è comunque del secolo sbagliato, e un Lombardia Illuminata, dove la forma della M è quella, ma si tratta solo di un set di maiuscole decorate, non affiancate a nessuna minuscola.
Qualcuno dovrebbe realizzare un font con la giusta combinazione di maiuscole e minuscole. O, se il font esiste già, dovrebbe semplicemente taggarlo meglio.
Tra gli oltre 300 fonts taggati medieval su Myfonts, quella M compare solo poche volte, e sempre in set di sole maiuscole (o maiuscoletti). Una volta appare vicino a minuscole semi-quadrate (la o ha tre lati: in basso a sinistra due come nella quadrata, in alto a destra uno come nella rotunda), ma è un font di bassa qualità. Qualcosa di simile appare accanto ad una a ad un solo livello, mentre nel manoscritto napoletano la a ha due livelli, con asta verticale ed estremo superiore che viene lasciato abbastanza aperto, prima di tornare sulla lettera con un tratto così sottile che quasi non si nota, almeno alla bassa risoluzione fornita dal sito.

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